Roma-Inter: che personalità per Zaniolo, Icardi è un cobra

Il nostro Matteo Dotto assegna i premi del posticipo

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Un punto per uno non fa bene a nessuno. La sfida dell'Olimpico diverte e farà discutere ancora a lungo. Ma il pareggio lascia due fatti oggettivi: l'Inter perde due punti dalla Juve (e si prepara, venerdì, a farle visita...), la Roma perde due lunghezze dalla zona Champions. Rocchi e l'uomo-Var Fabbri nel mirino per la mancata concessione del calcio di rigore sullo 0-0 per il contatto galeotto tra D'Ambrosio e Zaniolo. E cominciamo proprio dal numero 22 giallorosso per dispensare dolci e carbone...

PREMIO PERSONALITÀ - A suo modo, un ex: Nicolò Zaniolo è arrivato alla Roma a titolo definitivo nell'ambito dell'operazione che ha portato Nainggolan all'Inter. In nerazzurro era rimasto una stagione, quella scorsa, giocando nella Primavera. Con l'Inter che lo aveva soffiato alla Juventus. Zaniolo, migliore in campo in Roma-Inter, molti non sanno che è un figlio d'arte. Babbo Igor è stato un attaccante "di categoria": classe '73, una trentina di gol in B, una trentina in C, una cinquantina tra D ed Eccellenza. Quando aveva 19 anni, l'età del figlio che sta strabiliando in giallorosso, giocava nella Primavera della Samp e sognava magari di diventare come Mancini. Quel Mancini che, ironia del calcio, avrebbe tanti anni dopo convocato il figlio Nicolò ancora a digiuno di Serie A. E che sull'abbrivio di quella convocazione azzurra avrebbe poi convinto Di Francesco a farlo debuttare nel calcio dei grandi addirittura in Champions e nientemeno che al Bernabeu.

PREMIO INTERMITTENZA - L'infortunio di Dzeko regala ancora una maglia da titolare a Patrick Schick. Da applausi il tacco che libera al tiro nel primo tempo Florenzi per il palo. Per il resto qualche altra giocata di fino, ma poca sostanza. E zero tiri in porta.

PREMIO COBRA - Morde e fa male, come un Cobra nell'area di rigore: qualche responsabilità per la difesa giallorossa, che permette a Icardi di andare indisturbato al terzo tempo e di assestare la zuccata vincente. E' già a quota 8 in classifica cannonieri e mette nel mirino per venerdì la Juve, una delle sue vittime preferite. Ma la serata dell'Olimpico non è di quelle da ricordare. Gol a parte, Maurito ha solo un'occasione nel primo tempo con Olsen che gli chiude la porta e una mezza chance nei minuti finali con Manolas che lo sposta di mestiere. Cade troppo spesso nella trappola del fuorigioco. Insomma, dal capitano interista è cosa buona e giusta aspettarsi di più.

PREMIO CHI L'HA VISTO - Quando durante la telecronaca Sky abbiamo sentito il suo nome nella ristretta rosa dei 4 candidati tra cui scegliere il migliore in campo siamo trasecolati. Ivan Perisic ha ancora la testa in Russia. Contro la Roma ha fatto rimpiangere Politano e fors'anche Candreva. Se l'Inter ambisce davvero a recitare il ruolo di anti-Juve sarà meglio che il croato torni quello del Mondiale.  

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