Le parole del tecnico in conferenza a cinque giorni dall'esordio nelle qualificazioni ai Mondiali 2026: "Finale di Champions? Darei più importanza al percorso dell'Inter"
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L'Italia di Luciano Spalletti si prepara ad affrontare Norvegia e Moldavia nei primi due match del girone di qualificazione ai Mondiali del 2026. L'obiettivo è uno solo: riportare la Nazionale sul palcoscenico più prestigioso dopo 12 anni dall'ultima partecipazione. Gli azzurri partono già all'inseguimento, perché avendo disputato i quarti di finale di Nations League a marzo hanno due partite in meno di tutte le avversarie del Gruppo I, che al momento vede in testa proprio la nazionale di Haaland a punteggio pieno. "In Norvegia ci giochiamo già molto riguardo al fatto che parteciperemo al Mondiale oppure no, lo sappiamo bene tutti - le parole del ct in conferenza -. Ce lo siamo detti già nel primo incontro di ieri, c'era Buffon presente. Vogliamo assolvere questo compito che ci è stato dato, si va a giocarci questa qualificazione che per noi è fondamentale".
Poi la notizia del tutto inattesa: "Acerbi non ha risposto alla convocazione. Problema fisico? No, ha ripensato a ciò che è successo attorno a lui. Io lo avevo convocato per quanto fatto vedere in questo periodo. È vero che in fondo al campionato ci arriviamo tutti col fiato tirato, fare queste convocazioni non è stato facile ma dobbiamo mettere insieme tante di quelle cose... Per il momento non lo andiamo a sostituire. Comunque dobbiamo ancora approfondire tutto con calma e serenità. È chiaro che con uno come Acerbi avevo parlato prima, poi ci sono stati messaggi e telefonate. Io non voglio pensare niente, io voglio pensare a ciò che devo fare. Lui stamani mi ha detto per messaggio che non partecipa, io ho risposto e poi ci ho parlato per telefono e si va avanti. Ci sono tanti giocatori meritevoli".
Ancora su Acerbi: "Io non posso permettermi nessuna depressione. Si va fiduciosi a fare altre cose, altre scelte. Sapendo di avere a che fare con calciatori anche più forti...".
Sui convocati: "Anche se ne ho portati 23 poi sono 30 i calciatori che fanno parte della Nazionale. Non ci sono Calafiori e Buongiorno, stavamo monitorando anche Leoni, ma non è al meglio. Mi è dispiaciuto non aver convocato Mandragora, Cristante e Mancini, che stanno facendo benissimo. Però lo abbiamo lì come pensiero perché se ci manca qualche pedina la andiamo a rimpiazzare. Avevamo deciso di fare un gruppo abbastanza ristretto per cui quei 7-8 giocatori che non rientrato in questi 23 non sono stati dimenticati. Altrimenti ne convoco 33 tutte le volte... Ma per quello che si è visto è bene far capire a certi giocatori che contiamo su di loro".
Il ct ha parlato a lungo anche della finale di Champions League: "L'Inter dal mio punto di vista ha fatto una stagione straordinaria, aver lottato fino alla fine per lo scudetto ed essere arrivata in fondo a tutte le competizioni con tutte le difficoltà del caso non è da poco. Poi ha perso contro squadre fortissime come Milan, Napoli o Psg ma nel calcio funziona così. Io darei più importanza al percorso dell'Inter piuttosto che alle sconfitte. Vedere partite come quelle contro Barcellona e Bayern secondo me è stato straordinario. Poi è chiaro che ci si rimane male, ma dopo aver giocato partite su partite ci sta non poter essere brillanti e ieri sera all'Inter è successo di essere al di sotto delle sue reali forze. Ciò che però va portato alla luce, che va sottolineato, è il grande lavoro: sono arrivati in finale di Champions due volte in tre anni e per farlo ci vuole davvero roba addosso di quella che non scalfisci facilmente. Poi purtroppo hanno perso ed è da questo livello di partite qui che viene fuori che campione sei, che uomo sei, che forza hai. Di che livello sei lo dice la reazione a queste partite qui. Ora a questi giocatori crolla tutto addosso, ma noi faremo leva per sistemare tante cose con la nostra prossima partita. Giocheremo per qualcosa di straordinario e io credo che per loro sia l'occasione giusta per ripartire subito".
Fresco trionfatore è Gigio Donnarumma: "Ha fatto vedere anche ieri di essere il più forte. Eccelso e sontuoso per le parate viste a Monaco di Baviera, ma anche in campionato le ha fatte. Ci dà forza avere calciatori e campioni di questo livello".
Sulla nazionale di Haaland e come affrontarla Spalletti ha le idee chiare: "La Norvegia è la miglior Norvegia della sua storia, ha sia qualità tecniche che fisiche soprattutto nel reparto offensivo. Gioca un 4-3-3 un po' spinto perché poi Sorloth viene a fare l'attaccante centrale, è votata al calcio offensivo. È reduce da risultati importanti con un calcio importante, poi per il resto noi abbiamo tutte le carte in regola per fare la nostra partita. Vogliamo disputare una grande gara ed è quello che andremo a mettere in pratica. La mia strategia è la stessa di quella delle gare precedenti. Ho sei scelte in difesa e poi ci metteremo il resto della squadra. Sappiamo che la Norvegia ha giocatori molto importanti anche nell'uno contro uno e noi abbiamo le nostre caratteristiche, siamo convinti di poter mettere in piedi una squadra che possa rendere incerto il risultato della partita".
Difesa a 3, dunque, con la possibilità di passare a 4 a gara in corso: "Sì, può capitare. Di Lorenzo sa fare il terzo centrale e l'esterno. Abbiamo la possibilità davanti di avere due attaccanti molto importanti. Abbiamo un centrocampo che può permetterci di controllare la partita. Non ci sono preoccupazioni particolari nei confronti di questa partita".
Il passato più recente parla della sconfitta nel doppio confronto con la Germania in Nations League: "Abbiamo questo modo di fare di passare da tristezze esagerate a felicità travolgenti, un doppio atteggiamento che non siamo ancora riusciti a prendere bene in mano. Ci sono state molte situazioni in cui abbiamo avuto contezza di avere una squadra forte con calciatori forti, come nel secondo tempo di Dortmund. Perché è vero che la Germania s'è un po' accontentata del risultato, ma dal mio punto di vista è più difficile quella reazione piuttosto che il contrario. Si tratta solo di andare avanti col lavoro, poter mettere qualche mattoncino in più e tirar fuori una percentuale più alta di queste felicità travolgenti a cui ci hanno abituato".
Sulla scelta di convocare Orsolini: "Innanzitutto si fanno i complimenti al Bologna per aver vinto la Coppa Italia e al Napoli per aver vinto il campionato. E si dice bravi all'Inter per averlo tenuto aperto fino all'ultima giornata. Orsolini è il cambio di ritmo sia in funzione dei gol che della qualità offensiva, è lo stesso discorso di Politano. Quest'ultimo è stato abituato a fare un po' più di lavoro della squadra, mentre Orsolini è più finalizzatore. Fa parte di questi ragionamenti circa un assetto più offensivo alla squadra. In precedenza non l'ho convocato perché siamo 23, ma l'ho sempre tenuto nei miei pensieri. Io come ct devo sempre tirar dentro chi sta facendo bene".
Il reparto offensivo sembra poter garantire tanti gol: "Ci dà la convinzione di avere calciatori importanti su cui poter contare. Però poi bisogna sempre tener conto degli equilibri di squadra, bisogna farli funzionare gli attaccanti perché se poi la squadra la tengono gli altri nemmeno due attaccanti forti come quelli dell'Inter riesci a usarli. Ci sono cose da tener presente e poi sarà sempre il risultato del campo a dirci se avrò scelto bene o male".
Poi sul Napoli, tornato a vincere lo scudetto a due anni di distanza dal trionfo con lui alla guida: "Non ho fatto nessun post perché lo scorso anno non ho fatto nessun post sullo Scudetto dell'Inter, sono il ct della Nazionale. Poi a Di Lorenzo mando un messaggio perché hanno fatto qualcosa di stratosferico dopo esser caduti in basso a livello di classifica. Bisogna fare i complimenti a Conte e ai calciatori per ciò che hanno esibito, sono stati squadra durante tutta la stagione. Eccetto un paio di risultati hanno avuto un rendimento sempre molto costante e una crescita a livello di conoscenze in campo. Hanno conquistato uno straordinario titolo e poi si sa che quando c'è qualcosa che riguarda Napoli viene messo in risalto dal sentimento e dalla bellezza dei napoletani. Io lo so bene, mi manca solo quel pullman lì e ho pianto due ore a vederlo. Sono feste che ti coinvolgono in maniera particolare e me le sono gustate anche io, pur avendole vissute in precedenza. Quindi al Napoli si dice bravi, bravissimi".
Inevitabile una battuta su Ancelotti ct del Brasile: "Ancelotti ha allenato i più grandi a livello Mondiale, è quello giusto per tirar su una nazionale con quell'estro e quella fantasia. Ancelotti è una scelta super corretta e giusta per qualsiasi nazione".
Infine una riflessione sull'annoso tema dei tanti stranieri in Serie A: "Io so che ora ci sono questi giocatori qui ma ho detto di sì alla Nazionale, non vado a crearmi degli alibi su ciò che sta accadendo. Di giovani ne ho portato diversi per rendermi conto della forza e delle capacità. Se Leoni non fosse stato infortunato sarebbe stato dentro, sia Pecchia che Chivu me ne hanno parlato bene. Ce ne sono diversi di giovani sulla rampa di lancio che tra qualche anno potrebbero essere a disposizione della Nazionale. Continuo a essere fiducioso. Ho accettato di fare il ct della Nazionale con questi numeri qui e dobbiamo trovare le soluzioni per giocare questo Mondiale".