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La UEFA pronta ad escludere Israele dal calcio internazionale: cosa comporta all'Italia?

La proposta è da votare nel prossimo Consiglio Esecutivo UEFA. In caso di esito positivo stop a Maccabi Tel Aviv e nazionale

25 Set 2025 - 15:43

La Uefa starebbe valutando la sospensione di Israele da tutte le competizioni calcistiche internazionali e una decisione "è attesa la prossima settimana, con la maggioranza dei membri favorevole". Lo scrive il quotidiano britannico Times. Una eventuale decisione in tal senso chiuderebbe le porte ai prossimi Mondiali e comporterebbe l'esclusione del Maccabi Tel Aviv dall'Europa League. Il ministro israeliano dello sport, Miki Zohar, ha affermato ai media israeliani di "essere al lavoro con il premier Benyamin Netanyahu per impedire questa mossa".

La proposta è da votare nel prossimo Consiglio Esecutivo UEFA, con implicazioni dirette anche sul girone di qualificazione dell’Italia che vedrebbe complicarsi ulteriormente la possibilità di qualificarsi al Mondiale 2026 con il primo posto nel girone. La decisione potrebbe alterare gli equilibri sportivi e politici del calcio europeo, in un contesto già segnato da forti pressioni geopolitiche.

Secondo indiscrezioni, il Qatar starebbe spingendo per una decisione drastica nei confronti di Israele. Doha, sponsor di peso dell’UEFA e rappresentata da figure influenti come Nasser Al-Khelaifi – presidente del Paris Saint Germain e della Lega dei club europei – ha denunciato una campagna di disinformazione orchestrata da Tel Aviv, in risposta ai recenti attacchi israeliani. Sul fronte opposto, Israele può contare sull’appoggio politico di Germania e Ungheria, due Paesi che in sede UEFA avrebbero la forza di bloccare con un veto qualsiasi proposta di esclusione.

Al centro della vicenda ci sono il Maccabi Tel Aviv, impegnato in Europa League e soprattutto la nazionale israeliana. Un’eventuale sanzione non si limiterebbe infatti alle competizioni UEFA, ma metterebbe in discussione anche le qualificazioni FIFA ai Mondiali del 2026, previsti in Stati Uniti, Canada e Messico.

Per Gianni Infantino, presidente della FIFA, si tratterebbe di una delle sfide più spinose del suo mandato: da un lato la pressione della comunità internazionale, dall’altro lo spettro di un’esclusione che avrebbe implicazioni politiche di primo piano, toccando persino i rapporti con la Casa Bianca e con il presidente americano Donald Trump.

MONDIALE 2026, I RIFLESSI SUL GIRONE DELL'ITALIA
Sul piano strettamente calcistico, l’uscita di scena di Israele modificherebbe in profondità la corsa al Mondiale. Nel Gruppo I delle qualificazioni, gli israeliani occupano oggi il terzo posto dietro Norvegia e Italia. Proprio gli Azzurri sono attesi il 14 ottobre a Udine per la sfida di ritorno contro Israele dopo il pirotecnico 5-4 dell'andata, ma soprattutto l'attenzione è puntata su Norvegia-Israele con la speranza tutta tricolore di un passo falso della capolista.

Con la Norvegia che è prima a 15 punti (con cinque partite giocate e differenza reti +21) e difficilmente superabile poiché gli Azzurri sono a quota 9 (con quattro partite giocate e differenza reti +5), l'esclusione della selezione israeliana avvicinerebbe pesantemente gli spareggi per la Nazionale da seconda.

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