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LE SDOTTORATE

Pulisic-tris amuleto rossonero, Gasp comanda... senza Pisilli

Dai record di Pulisic a Gasp capolista: statistiche e curiosità sulla 12esima giornata di Serie A 

di Matteo Dotto
24 Nov 2025 - 07:30
 © Getty Images

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Vincono tutti in testa (Napoli e Bologna sabato, Roma e Milan ieri), perde solo l’Inter e pareggia la Juventus. In vetta regna sempre l’incertezza: cinque squadre in tre punti con la Juve però che perde altri due punti dalla Roma capolista (ora a +7) e vede allungarsi a quattro le lunghezze di distanza dalla Champions che verrà. La vittoria del Milan allunga a sei partite la striscia positiva rossonera contro i nerazzurri e se il 2023 era passato alla storia per i cinque-derby-cinque vinti dall’Inter nell’anno solare, il 2025 della stracittadina si chiude per il Milan con tre vittorie e due pareggi. La squadra di Allegri si gonfia di autostima visto che dopo Napoli e Roma mette ko anche l’Inter.

AMARCORD – Era il 22 dicembre 2013 quando Allegri aveva “giocato” in panchina il suo ultimo derby milanese, vinto 1-0 dall’Inter con un gol di Palacio. Di tutti i protagonisti di quella sera soltanto due sono rimasti in attività in Serie A: Juan Jesus (dall’Inter passato nel frattempo al Napoli) e Cristante (allora in panchina nel Milan, oggi alla Roma). Il gol di Pulisic regala all’allenatore livornese un bilancio in parità nelle stracittadine milanesi: 4 vittorie, 4 sconfitte e un pareggio.

AMULETO – Terzo centro nel derby per Cristian Pulisic: prima del mancino da ko di ieri sera, l’americano era andato a segno nell’andata dello scorso campionato (vittoria Milan 2-1) e nella sfida di Supercoppa a Riad (3-2 rossonero). Tre reti che hanno portato tre vittorie.

TRIS – Roma show, buona… la 16esima. Abituato a squadre dalla grandissima produzione golifera, Gasperini con la Roma stava stentando a mantenere l’etichetta di allenatore dal gioco offensivo e spettacolare che si era costruito nei suoi anni all'Atalanta. Anzi, era stato dipinto come il nuovo “corto muso”, un epigono del calcio sparagnino di Allegri. In effetti nelle precedenti 11 gare di campionato e nelle 4 di Europa League mai la sua Roma era riuscita a segnare più di due gol. Il 3-1 dello Zini dà ulteriore forza alle ambizioni scudettate dei giallorossi ora soli in testa dopo il tonfo interista nel derby. Nota a margine: un gol (quello di Ferguson, il primo dell’irlandese da quando è in Italia) e due assist (El Ayanaoui per Ferguson ed El Shaarawy per Wesley) sono arrivati dalla panchina. Da cui, all’86’, è sbucato in campo Niccolò Pisilli. Il classe 2004 finora è stato utilizzato con il contagocce da Gasperini. Pensate: in stagione ha giocato solo 123 minuti con la maglia della Roma tra campionato e coppa mentre con l’azzurro dell’Under 21 è sceso in campo per 496 minuti corredati da 4 gol e un assist. Un’arma in più insomma, da utilizzare meglio per dar corpo ai sogni romanisti di grandezza.

NUMERI – Con il 3-1 all’Atalanta sembra finito il “novembre nero” del Napoli. La squadra ritrova il gol e i tre punti, Conte ritrova la parola, Neres festeggia sotto gli occhi del suo prestigioso connazionale Careca la sua prima doppietta in azzurro dopo un lungo digiuno e Lang firma la sua prima rete “italiana”. A quota 25 – sempre a meno 2 dalla vetta - si comincia a ragionare. Vero che il ritardo rispetto alla trionfale cavalcata dello scudetto spallettiano è pesante (-7 punti) ma il paragone con il Conte-1 è incoraggiante: lo scorso anno dopo 12 giornate il Napoli di punti ne aveva 26 e proprio in novembre aveva incassato un pesante 0-3 al Maradona contro l’Atalanta di Gasperini. Le prossime due partite misureranno lo stato di salute degli azzurri: la capolista Roma (Gasp, rieccolo…) all’Olimpico e la Juventus di Spalletti (per la prima volta da ex a Napoli) al Maradona. Due test-match di fondamentale importanza per il futuro della squadra di Conte.

ANEMIA – Visto da destra: Juventus targata Spalletti ancora imbattuta. Visto da sinistra: in 4 partite tra campionato e Champions solo una vittoria e quattro reti segnate (due da Kostic che nell’ultima stagione juventina era rimasto a secco). In effetti il gol sta diventando un problema soprattutto per chi… dovrebbe farne tanti. Yildiz (prestazione trasparente, la sua, al Franchi) non segna su azione dalla magia contro l’Inter: era il 13 settembre. Il digiuno di Vlahovic (rigori a parte) dura addirittura dal 31 agosto: quello al Genoa a Marassi rimane l’ultimo centro su azione del centravanti serbo. Nel frattempo si aggiornano i dati imbarazzanti che riguardano Jonathan David e Louis Openda. Il canadese va in bianco da ben 548 minuti risalendo alla prima giornata contro il Parma (il 24 agosto…) il suo unico gol bianconero. Non ha ancora invece segnato il belga nei suoi 381 minuti juventini e così per ritrovare la sua ultima esultanza bisogna andare addirittura all’11 aprile scorso in Bundesliga (vittoria 3-2 del Lipsia in casa del Wolsfburg).