L'episodio è avvenuto a Collegno durante un torneo: il presidente del Volpiano annuncia il ritiro della squadra
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Una frattura al malleolo della gamba sinistra e un trauma distrattivo del rachide cervicale, oltre a varie contusioni. È quanto si legge sul referto degli esami del portiere 13enne aggredito domenica scorsa da un genitore al termine di una partita del torneo Super Oscar di Collegno (Torino).
"Sto iniziando a riprendermi. Continuo a chiedermi perché quell’uomo sia entrato in campo e se mio padre, al suo posto, avrebbe fatto la stessa cosa", ha dichiarato Thomas in un'intervista. L'episodio è avvenuto al fischio finale di Csf Carmagnola e Volpiano Pianese: vola qualche parola di troppo e in campo scoppia così il parapiglia, con allenatori e dirigenti che tentano di separare i calciatori. Interviene però anche un genitore sostenitore del Carmagnola che entra nel rettangolo di gioco e colpisce con un pugno in faccia il portiere del Volpiano, continuando poi a picchiarlo fino a quando gli staff delle due squadre non lo hanno allontanato.
Il giovane, nell'intervista al Corriere della Sera, ha poi aggiunto: "In quel momento non ho avuto paura, ero più che altro stupito per una situazione che non mi sarei mai aspettato da un adulto. Ho parlato con mio padre, mi ha detto che sarebbe entrato in campo ma solo per dividerci: non avrebbe mai picchiato un ragazzino".
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Sull'accaduto è intervenuto anche il numero uno della Fifa, Gianni Infantino: "Il calcio deve essere gioia e divertimento. Condanno fortemente - senza se e senza ma - questo atto vile e vergognoso e ogni forma di violenza".
Intanto, l'ultima notizia che arriva dal torinese è la decisione del presidente del Volpiano di ritirare la propria squadra dal torneo Super Oscar: "Una scelta sofferta, ma dettata dalla volontà di comprendere fino in fondo quanto è accaduto, oltre che di preservare la serenità e la crescita del nostro gruppo squadra, messo a dura prova dai recenti episodi - dice Massimo Gariglio - la nostra società ha sempre creduto fermamente nei valori dello sport. Proprio per questo, quando tali valori vengono meno in maniera così grave, riteniamo necessario fermarci e riflettere".
Il comitato organizzatore del torneo oltre a condannare i gravi fatti avvenuti al termine del match attende le decisioni del giudice federale e, nel frattempo, sta analizzando quanto accaduto: "Ribadiamo con forza l'impegno di tutte le società organizzatrici: il calcio giovanile deve rimanere un luogo di crescita, di sicurezza e di rispetto per tutti i ragazzi e le loro famiglie. Siamo sicuri che oggi non basta solo un segnale punitivo: serve una reazione anche formativa, che ci obblighi a fermarci e a interrogarci. Nelle prossime ore verranno comunicate le determinazioni assunte in merito".