AZZURRO E FELICE

Osimhen: "Napoli è un sogno che si avvera. In Nigeria vendevo acqua per vivere"

L'attaccante nigeriano si racconta: "Sogno di vincere il premio come miglior giocatore africano dell'anno"

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Buona parte dei sogni del Napoli in questa stagione passerà dai piedi di Victor Osimhen. Nigeriano classe '98, attaccante versatile e capace di svariare sull'intero fronte offensivo. Eppure, quella dell'ex Lille, è una storia che comincia dal basso, dai sobborghi della città di Lagos, dove il giovane Osimhen faceva quel che poteva per provvedere a sé e alla sua famiglia: "Sono cresciuto in un ambiente molto umile - racconta sui canali ufficiali del Napoli- Mia madre è mancata quando ero piccolo, tre mesi dopo mio padre ha perso il lavoro. É stato un periodo molto difficile per me e i miei fratelli e sorelle, dovevo vendere acqua per sopravvivere".

Crescere in un'area del mondo in cui la povertà non guarda in faccia a nessuno ha a suo modo forgiato il carattere di Osimhen, che ha dovuto da presto fare i conti con la realtà che lo circondava: "È un luogo in cui non c'è speranza, dove nessuno ti dice di credere in te. Io oggi faccio tutto questo perchè credo che il calcio sia l'unica speranza per me e la mia famiglia". Una fibra morale che l'attaccante ha ereditato anche dal suo papà, descritto come un vero esempio di virtù: "Ho visto mio padre faticare tanto nella vita. Penso che questo mi abbia insegnato molto durante la crescita. La mia infanzia è stata dura, a differenza di altri bambini che magari se la godono. Io, al contrario, lottavo per sopravvivere, ero impegnato a guadagnare da vivere, per me e la mia famiglia".

Il calcio è stato il filo conduttore che lo ha aiutato a risollevarsi dalle polveri di un'esistenza infelice. Quando ripensa al suo approdo in maglia azzurra di questa estate, Osimhen ancora fatica a nascondere l'incredulità: "Se qualcuno mi avesse detto che avrei firmato per il Napoli avrei risposto che sarebbe stato impossibile. Ora invece credo che nulla sia impossibile. Ho continuato a lavorare e fare le mie cose e ora sono qui. È un sogno che si avvera e sono grato per questo. Ancora prima di firmare con il Napoli - prosegue -  era come se facessi già parte della squadra. Moltissimi tifosi partenopei mi scrivevano, mi parlavano della città, mi dicevano che la gente era meravigliosa". 

Giocare per un importante club europeo non preclude nuovi sogni all'attaccante nigeriano, che dopo le esprienze con le maglie di Wolfsburg, Charleroi e Lille è approdato nella nostra Serie A con l'obiettivo di tagliare traguardi importanti: "Il mio sogno è vincere il premio per il miglior calciatore africano dell'anno. Devo fare ancora molta strada e sto lavorando, ma penso di essere sulla strada giusta. Non sara' semplice, ma il calcio è l'unica cosa che ho in testa ora, voglio concentrarmi su questo e sul Napoli".

Infine un pensiero anche sul suo idolo d'infanzia Didier Drogba, l'ex fuoriclasse del Chelsea a cui viene spesso paragonato: "Drogba è stato un esempio per me. Un giorno mi stavo allenando e mia zia mi ha chiamato, chiedendomi se sapevo chi le ricordavo. Mi ha detto di andare a vedere come giocava Drogba. Lì mi sono innamorato del suo modo di giocare e del tipo di persona che è".

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