L'attacante rossoblu ha raccontato la propria stagione in un'intervista esclusiva a Marialuisa Jacobelli per Sportmediaset
Il Bologna è pronto ad affrontare il Milan in campionato per dare continuità al successo ottenuto con il Como, ma soprattutto per lanciarsi in vista dell'esordio in Europa League. Per confermare questo trend servirà un trascinatore come Riccardo Orsolini, reduce dalla pausa nazionali trascorsa in azzurro. L'attaccante degli emiliani è già andato in gol contro i lariani, ma ora vuol fare di più come confermato in un'intervista esclusiva rilasciata a Marialuisa Jacobelli per Sportmediaset.
Come sta andando questo inizio di stagione?
Bene, abbiamo iniziato abbastanza bene. Dopo le prime due giornate di campionato abbiamo vinto l'ultima col Como e abbiamo perso sfortunatamente a Roma. Però stiamo lavorando bene, quindi siamo molto contenti e soddisfatti del percorso che stiamo iniziando.
Alla fine è rimasto a Bologna. È felice?
Sì, sono felice perché comunque qui mi sento un po' come a casa, una mia seconda casa a Bologna. Sono tanti anni che sono qui e mi trovo bene con l'ambiente, con i tifosi, con lo staff, con i ragazzi. È un ambiente sano, familiare, quindi sono felice di essere rimasto e speriamo che ci si prospetti davanti a una stagione importante.
La prossima partita sarà a San Siro, dove non ha mai vinto. Per lei tre pareggi e nove sconfitte. Con il Milan potrebbe essere la volta giusta?
Cioè, porto sfiga, quindi… (ride, ndr). No, dai, è un dato che cercheremo di invertire, perché comunque andiamo a San Siro con una consapevolezza diversa, con una squadra sì giovane, sì nuova, ma come anche gli altri. Quindi sicuramente ci aspetterà una partita difficile e faremo di tutto per cercare di portarvi a punti.
Milan vuol dire anche Coppa Italia e finale all'Olimpico. L'epilogo di una stagione pazzesca con titolo e Champions League disputata. Qual è il ricordo più bello?
Il ricordo più bello inevitabilmente è la vittoria della Coppa Italia all'Olimpico. È un'emozione indescrivibile, il primo trofeo per il Bologna e per molti di noi dopo più di cinquant'anni. Quindi è stata una giornata storica, memorabile, che porteremo con noi per tutta la vita.
Lo scorso anno ha segnato 17 gol, vivendo la stagione migliore. Serve confermarsi anche quest'anno o si può superare?
Bisogna volare bassi inizialmente, dobbiamo innanzitutto mettere davanti gli obiettivi di squadra. Poi se i miei gol aiuteranno per raggiungerli, ancora meglio. Però sono convinto dei miei mezzi, dei mezzi della squadra, siamo consapevoli. Il gol è una conseguenza di un lavoro di squadra e una conclusione individuale che mi porto dietro. Spero di fare tanti gol, ma soprattutto che la squadra raggiunga i propri obiettivi.
Ci dica la verità, quanti napoletani le hanno scritto dopo il gol segnato all'Inter? Quanti interisti?
No vabbè, l'avevo già detto in un'altra intervista, dove avevo detto che i tifosi napoletani mi avevano scritto in massa. Li avevo ringraziati anche per l'affetto che mi avevano dimostrato. Poi io non sono un giocatore del Napoli, quindi un giocatore non loro dimostrazione di tutto questo affetto mi ha fatto enormemente piacere. Però è anche vero che io ho fatto il mio lavoro. Se il gol contro l'Inter è servito a far vincere lo scudetto al Napoli, è buono per loro, io ho fatto solo il mio.
È appena tornato dagli impegni con la Nazionale. Che clima si respira e com'è lavorare con Rino Gattuso?
Sì, è una nuova esperienza, una nuova avventura, un nuovo cambio. Dopo il raduno di giugno ci siamo ritrovati questo nuovo mister Gattuso, che secondo me ha fatto subito una buonissima impressione. Stiamo lavorando bene, bisognerà assimilare ancora di più i concetti, ma siamo partiti bene con due vittorie.Quindi l'obiettivo è continuare così per poi fare la scalata.
Per l'Italia è stato un po' un rebus, soprattutto con Spalletti ct. Vi siete chiariti, vista anche la sua esultanza davanti alle telecamere?
No, per chiarirsi bisogna avere una discussione o litigare in qualche modo.
Una risposta diplomatica, voi tutti diplomatici ...
Io non ho avuto nessuna discussione, quindi non c'è stato nessun chiarimento perché non ce n'era bisogno. Quella della mia esultanza è stata una cosa carina, goliardica, che poi era nata come un gioco e tuttora me la porto dietro perché è diventata un po' di buon auspicio, un portafortuna.
Sentite che il Mondiale è un po' un obbligo dopo le due edizioni saltate?
Sì, diciamo di sì, non abbiamo un obbligo ma una responsabilità nei confronti di una nazione intera, una responsabilità nei confronti di chi ha tanti anni che non vede l'Italia partecipare a un Mondiale. Lo sappiamo, stiamo lavorando tanto, faremo di tutto per cercare di portare l'Italia ai Mondiali perché ce lo meritiamo e un'Italia senza i Mondiali non è un Mondiale, secondo me.
Mister Italiano ha saputo esaltarla ancora più di Thiago Motta, è il miglior allenatore che ha avuto fino a ora?
Ognuno degli allenatori che ho avuto ha cercato di trasmettermi qualcosa e mi ha fatto crescere sotto determinati punti di vista, quindi dire che uno è meglio che l'altro non mi sembra rispettoso, però penso che ognuno di loro mi abbia trasmesso qualcosa, da un punto di vista puramente realizzativo posso dire che con italiano ho fatto la mia miglior stagione, però anche con Thiago ho imparato un sacco di cose e quindi diciamo che tutti e due mi hanno insegnato molto, quindi devo ringraziarli tutti e due.
Il soprannome Orsonaldo, visto il rendimento, ora è più che azzeccato, no? lEpiace come soprannome?
Ormai mi chiamano tutti così da anni, un po' per gioco, un po' così, per prese in giro, io sono molto autoironico, quindi non c'è nessunissimo problema, però sì ormai è diventato quasi un meme questa cosa qua, fin quando mi porta fortuna tutti possono continuarmi a chiamarmi tranquillamente.
Quanto sono importanti figure come lei e Lollo De Silvestri, che siete un po' i senatori allo spogliatoio?
Io e lui abbiamo un rapporto speciale, anche lui è qui da parecchi anni, sappiamo il valore umano di Lollo e l'importanza all'interno dello spogliatoio e quindi penso che possa far bene al gruppo persone come lui, che anche quando non sempre si gioca riescono a dare la giusta carica ai ragazzi, a fare dei discorsi motivazionali, quindi figure come Lollo purtroppo nel calcio sono sempre di meno. Ce n'è bisogno. Lollo è un valore aggiunto per questa squadra.
Ci promette un'esultanza la Ronaldo al prossimo gol?
No, no (ride, ndr) perché io ho la mia bussatina, quindi anzitutto prima spero di far gol, poi dopo all'esultanza ci pensiamo.