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Numeri e parole da leader: l'Inter si gode il tuttocampista Calhanoglu

Il turco punto fermo con Brozovic e Barella del centrocampo più completo della Serie A

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Mezzala, interditore, regista aggiunto, rifinitore col vizio del gol. Kicker all'americana sui calci piazzati, punizioni o angoli che si siano. Tuttocampista, insomma. Aveva iniziato come meglio non si poteva (assist e gol col Genoa), poi una flessione tra settembre e ottobre: dal derby col Milan (ma non va dimenticata la prestazione contro la Juve) Hakan Calhanoglu ha via via ripreso possesso del centrocampo dell'Inter (in perfetta simbiosi con Brozovic e Barella) liberando il suo calcio fatto di tanta corsa, tanta sostanza e altrettanta fantasia e classe. D'altra parte Simone Inzaghi lo ha ripetuto dal suo primo giorno interista: "Se lui per primo capisce quanto è forte...". Ora, forse, Hakan l'ha capito: con quello contro il Cagliari sono sei i gol fatti, altrettanti gli assist certificati, lo stato di forma fisico e mentale è al top. Anche nelle dichiarazioni, come quelle post partita, a difesa del gruppo. Parole da leader: "I rigori? Non facciamo casino per quello (in riferimento all'errore di Lautaro dal dischetto, ndr). Siamo una squadra, si può sbagliare e anche io posso sbagliare. Abbiamo giocato molto bene, Lautaro ha fatto una grande partita e ci dà una mano davanti. Siamo una squadra".

Una squadra che Calhanoglu ha fortemente voluto, facendo quel salto che ogni giorno alimenta la discussione-polemica social tra le due sponde del naviglio milanese. Arrivato a parametro zero dal Milan, non perde occasione - senza mancare di rispetto al suo passato - di rivendicare la bontà del suo trasferimento: "Sono molto contento di essere qui, sono orgoglioso. Ringrazio la squadra, mi ha aiutato ad essere un giocatore così importante. E' un onore essere interista". E a chi lo accusa di discontinuità (il principale difetto riconosciutogli dai suoi ex tifosi) per ora Hakan sta rispondendo con una evidente ripetitività di prestazioni ben sopra la sufficienza, ultimamente spesso prossima all'eccellenza. Inzaghi lo ha voluto, l'Inter lo ha preso (dopo aver dovuto rinunciare ad Eriksen), il turco sta ripagando la fiducia. E, last but non least, ha conquistato i suoi nuovi tifosi. Non era facile. Non era scontato.

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