Non solo Donnarumma e Zaniolo: l'Italia dei giovani si sta risollevando

Questa è una squadra di ragazzi nati nel 1998, 1999 e 2000: le uniche sofferenze sono in difesa

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Donnarumma e Zaniolo, nati nel 1999, sono stati la grande attrazione di Roma-Milan, un segnale forte delle gioventù italiana che ricomincia a farsi sentire nel calcio. Ma non ci sono solo loro a tenere alta la bandiera tricolore. Pur con tutti gli ostacoli che si frappongono tra i giovani e il ruolo da titolari, i “quasi Millennials” si stanno conquistando lo spazio che meritano in quasi tutti i ruoli. Il centrocampo poi arriva a minutaggi elevatissimi. Oltre a Zaniolo, anche Locatelli nel Sassuolo si sta ritagliando un posto praticamente fisso dopo la grande partenza con la maglia del Milan e la successiva fase di assestamento. E il Brescia, sia pure in serie B, non può prescindere dalla presenza di Sandro Tonali, un vero e proprio leader in campo, sempre più simile al concittadino Andrea Pirlo. Una buona alternativa può essere l'atalantino Melegoni, con caratteristiche più di trequartista. In attacco, considerando che Chiesa rispetto a questi è quasi da considerare anziano (è del 1997), Cutrone rappresenta alla perfezione il prototipo del giovane italiano emergente, che ha trovato spazio quando c'era Higuain e adesso è pronto a lottare per un posto anche con l'arrivo di Piatek. Tra le prime punte ci sarebbe anche Pellegri, che al Monaco sta facendo i conti con problemi fisici seri, mentre sta imparando a soffrire Pinamonti con la maglia del Frosinone, con la speranza di ritrovare prima o poi spazio nell'Inter. Poco è invece lo spazio che Kean si sta ritagliando nella Juventus, ma Allegri con lui è stato esplicito: deve restare qui per imparare cosa vuol dire il grande calcio. La difesa è il reparto che – Donnarumma a parte – soffre di più, ma per motivi abbastanza scontati: spesso gli allenatori si fidano di più se possono schierare giocatori esperti in quel ruolo. D'Aversa del Parma differisce un po' dai suoi colleghi perché si fida molto di Bastoni, in prestito dall'Inter. In coppia con lui ci può stare Bettella del Pescara, altro buon prodotto del settore giovanile atalantino. Sulla fascia sinistra nessun dubbio per Luca Pellegrini, che ora nel Cagliari è destinato ad avere più spazio di quanto ne avesse nella Roma, mentre a destra ci può stare Raoul Bellanova, oggi alla Primavera del Milan ma destinato a giocare nel Bordeaux. Non sono tutti Millennials nel vero senso della parola, ma sono bravi e quasi tutti giocano. E forse l'Italia dei giovani non è così male.

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