L'INTERVISTA

Nazionale, Mancini: "Sono rimasto per la rivincita al Mondiale"

Il ct dell'Italia non ha nascosto la delusione: "Per me è come quando ho perso la finale di Champions con la Samp"

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Il ct della Nazionale Roberto Mancini guarda avanti, di almeno quattro anni. Fa niente che tra due ci saranno gli Europei in Germania che l'Italia affronterà, si spera, da detentrice del titolo. L'obiettivo fissato dal ct è il Mondiale 2026, la rivincita agognata dopo aver fallito l'accesso a Qatar 2022. L'annata azzurra si è chiusa male per la Nazionale, sconfitta in amichevole in Austria mentre i migliori si sfidano al Mondiale, ma c'è voglia di ripartire: "Sono rimasto perché voglio una rivincita. Voglio andare al Mondiale e tra 4 anni magari vincerlo".

Ambizione quasi utopistica al momento, ma l'Italia dovrà fare un percorso di crescita importante sotto tanti aspetti: "Non possiamo allungare così tanto lo sguardo - ha raccontato Mancini al Corriere della Sera -, ma pensiamo alle finali di Nations League e alle qualificazioni all'Europeo dove dobbiamo difendere il titolo".

In un regno di picchi opposti, Mancini ha svelato di avere un sapore amaro in bocca nonostante l'Europeo conquistato nel 2021: "Prevale la delusione della mancata qualificazione al Mondiale sull'euforia per quella vittoria. Non mi abbandona mai, magari succederà tra quattro anni. Ho la stessa delusione provata con la finale di Champions persa con la Sampdoria, sapevo che non l'avrei rigiocata".

Per mesi qualcuno ha paventato ipotesi di ripescaggio, ma se una cosa deve cambiare per Mancini è il criterio di qualificazione: "Al ripescaggio non ho mai creduto, semmai penso che i campioni di tutti i continenti dovrebbero essere ammessi di diritto al Mondiale. Così come chi ha vinto l'edizione precedente dovrebbe avere il proprio posto garantito per difendere il trofeo".

Il futuro della Nazionale e del calcio italiano passa dai giovani talenti, come Pafundi fatto esordire sedicenne contro l'Albania: "Se uno è bravo a 16 anni può giocare in Serie A. L'ho fatto io, lo può fare Pafundi che ha qualità enormi. Ma deve essere serio e non perdersi. I giovani crescono se giocano, ma soprattutto se lo fanno in squadre di vertice e giocano in Champions perché solo così alzano l'asticella e non si accontentano".

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