NAZIONALE

Italia, Mancini fuori dall'incubo Covid: "Sono negativo"

Il ct azzurro era stato costretto a saltare le ultime tre gare degli azzurri: "Chiunque può prenderlo"

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"Ho finito, oggi pomeriggio negativo, quindi a posto". Così il ct della Nazionale, Roberto Mancini, ha annunciato di essere guarito dal coronavirus, intervenendo in video alla presentazione dell'autobiografia dell'amico Sinisa Mihajlovic. Il tecnico degli azzurri era stato costretto a cedere la panchina a Chicco Evani negli ultimi tre impegni dell'Italia, tutti vittoriosi, in amichevole contro l'Estonia e in Nations League contro Polonia e Bosnia. 

"Ne sono uscito e sono contento. Credo che non ci sia nessuno che non creda che non esista. C`è chi lo prende più forte e chi meno, ma l`attenzione deve esserci sempre. Può prenderlo in qualsiasi situazione", ha aggiunto.

In sua assenza, con Lombardo e Salsano, suoi fidi collaboratori, sempre collegati via cellulare con il ct, l'Italia ha comunque proseguito la sua striscia positiva arrivando a 23 gare senza sconfitte e, soprattutto, conquistando il primo posto nel girone di Nations e guadagnandosi di conseguenza la qualificazione alle Final Four di ottobre in cui gli azzurri se la vedranno, in Italia, contro Belgio, Francia e Spagna.

Mancini ha poi raccontato il suo rapporto con l'amico Sinisa Mihajlovic. "Dopo sua moglie credo di essere la persona con la quale ha condiviso più momenti. Piu' facile averlo da giocatore o da collaboratore? Non ci sono mai stati problemi o difficoltà. Ci siamo incrociati in Coppa dei Campioni in uno Stella Rossa-Sampdoria e avrei voluto averlo a Genova ma c`erano regole diverse per gli stranieri. Per me, comunque era perfetto per la Samp. Più belli gli assist di Mihajlovic o i miei gol? Si era creato un grande feeling fra noi, ci capivamo perfettamente. Quando aveva la palla sapevo che la palla mi arrivava sempre precisa. Aveva un mancino piuttosto discreto, anzi perfetto. Dovevi fare solo il movimento giusto. Il momento della malattia di Sinisa? L`amicizia, al di là di qualche momento in cui non ti frequenti, quando è come la nostra non si può sciogliere. Ci possono essere momenti difficili ma di fronte a certe situazioni ho sentito il bisogno di andarlo a trovare perché mi sembrava impossibile che avesse una cosa così terribile. Tutto il resto a quel punto e' passato in secondo piano".

Su Totti: "E` il più forte degli ultimi 20 anni, prima c`eravamo io e Sinisa. Totti in Nazionale? Totti deve fare quello che vuole, quello che lo diverte. Credo che prima o poi sia comunque destinato a tornare alla Roma".

La speranza è quella di tornare ad avere un campionato competitivo: "Tutti noi abbiamo avuto la fortuna di giocare nella Serie A migliore che si sia mai vista, con grandi campioni e un grandissimo rispetto fra noi. Tornare al periodo delle Sette Sorelle? Per 20 anni è stato il campionato piu' bello di tutti. Qualsiasi partita poteva finire in modi imprevedibili e i gli stadi erano sempre pieni. Speriamo di poter tornare a quel livello".

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