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NAPOLI, SPALLETTI: "SCUDETTO? FINO ALLA FINE"

Primato agguantato anche in Europa League e primato da mantenere in

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Primato agguantato anche in Europa League e primato da mantenere in campionato. E' questa la missione del Napoli di Spalletti che si rituffa nel campionato dopo la bella serata di Varsavia in cui senza stelle come Insigne, Osimehn e Ruiz gli azzurri hanno vinto 4-1, imponendo la forza degli altri titolari, in una squadra in cui Spalletti non vuole sentir parlare di turn over. Gli azzurri guidano ora la classifica europea con un punto di vantaggio sul Legia e due sul Leicester e possono guardare con fiducia ai prossimi due match contro i russi e poi al Maradona con gli inglesi. Capolista impegnata col Verona: "Ora tutti si aspettano che si stia a quei livelli, noi per primi. Stiamo bene in vetta e vogliamo rimanerci ma e' chiaro che non possiamo garantire il risultato", dice Spalletti che vive ormai da protagonista la città di Napoli e oggi ha partecipato a CasaCorriere, manfestazione organizzata dal Corriere della Sera a Palazzo Reale. "Quello che possiamo garantire - afferma il tecnico - è la prestazione che dobbiamo esigere da noi stessi. Una volta tracciata una linea di demarcazione non si torna indietro. Vogliamo dare continuità. La squadra ha ancora margini di miglioramento e sono fiducioso che possiamo fare di più. Domenica mancherà sua maestà (Koulibaly, ndr) ma ho una rosa di professionisti in grado di sopperire alla sua assenza". Spalletti parla anche di Osimhen "mi ricorda Van Basten con un po' di tecnica in meno", dice ma alla parola scudetto risponde predicando calma: "Abbiamo una maglia importante da riempire di cose importanti - dice - proveremo a vincere quante più partite possibili, se poi ci sono squadre più forti lo vedremo. Ma noi ci proveremo partita dopo partita fino alla fine". Spalletti torna anche sui fischi ricevuti all'Olimpico nella sfida contro la sua ex, la Roma: "Ho la coscienza a posto - dice - chi paga il biglietto ha il diritto di fischiare. Ma io non porterei mai mio figlio a insultare un adulto allo stadio perché è da questi comportamenti che si trae la legittimità a fare altro".

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