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Trentadue gradi a mezzogiorno ora della California, con un vento freddo e umidità al 60%: sono le condizioni climatiche difficili del Mondiale per club, a Pasadena, stadio Rose Bowl, lo stesso della finale di Usa '94 tra Italia e Brasile. "Nessuna squadra europea è abituata a giocare con questo clima", ha detto Marcos Llorente, centrocampista dell'Atletico Madrid, dopo aver preso 4 gol dal Psg. Ma che non sia una scusante per il risultato, lo controprovano le parole di Luis Enrique, tecnico dei parigini. "L'orario potrà favorire gli spettatori europei - ha detto dopo la partita vinta, secondo quanto riporta lo spagnolo Marca - ma le condizioni di caldo sfiancano le squadre: il clima ha chiaramente influito sulla partita". Esperienza già nota, ai reduci del Mondiale di 31 anni fa, e che preoccupa i protagonisti di quello per nazionali del prossimo anno. Intanto, a farne le spese sono le squadre di club, soprattutto quelle che giocano in orario televisivi-europei. A Miami, la temperatura alta si accompagna a un'umidità del 76%, e diversi giocatori hanno espresso preoccupazione. Le partite considerate a rischio climatico sono Real-Al Hilal, mercoledì alle 16 ora di Miami (32 gradi previsti) e Juve-Manchester City del 26 giugno, a Orlando. "Farà molto caldo - avverte Vinicius Jr., unitosi al gruppo Real dal ritiro del Brasile - Gli amici mi hanno avvertito, sarà durissima. Ma per vincere il primo Mondiale per club della storia, sono pronto ad adattarmi anche a questo caldo".