MILAN-VERONA 1-1

Milan fermato in casa dal Verona: 1-1

Vantaggio di un ottimo Verona, la raddrizza Calhanoglu su punizione deviata, ma sono gli ospiti a sfiorare il gol della vittoria più dei rossoneri

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Senza Ibrahimovic non è lo stesso Milan. Finisce 1.-1 contro un Verona coraggioso, padrone del campo per larghi tratti di partita. Vantaggio veneto con Faraoni, pareggio di Calhanoglu con una punizione deviata. Il Verona recrimina per due pali colpiti nel secondo tempo, il Milan in undici contro dieci (espulso Amrabat) risponde con un lwegno di Castillejo e con qualche mischia finale. Esordio per Maldini junior. 

LA PARTITA 

Si nota, eccome se si nota, che manca Ibrahimovic. Il Milan è disposto esattamente come al solito, ma il concetto non è il 4-4-2 o un modulo equipollente. Il fatto è che di solito lo schema è "la diamo a Ibra e poi ci abbracciamo", stavolta è "la portiamo davanti poi vediamo cosa si può fare". Differenza non descrivibile in termini numerici, ma percepibile a occhio nudo. Atteggiamento totalmente differente in campo, palla che scotta tra i piedi, San Siro che si preoccupa subito. Il Verona invece ha la sfrontatezza di chi non ha nulla da perdere, occupa gli spazi come meglio non potrebbe, va subito dall'altra parte quasi con facilità. E con facilità va anche in vantaggio, capitalizzando una deliziosa giocata di Zaccagni con l'inserimento di Faraoni in mezzo all'area rossonera. Dopo tredici minuti di gioco, la giornata del Milan sembra un tunnel senza una verosimile via d'uscita. 

In casi come questi serve un episodio per far girare la partita, serve quel momento magico che ribalta gli equilibri e che toglie sicurezza agli avversari. Il Milan questo momento se lo conquista con una delle prime incursioni riuscite, un pertugio centrale indovinato da Bonaventura, trattenuto al limite da Faraoni. Punizione di Calhanoglu deviata, palla in rete e sospirone per i tifosi rossoneri, che nei mintui successivi si godono un dignitosissimo Milan,si disperano per una clamorosa occasione buttata via da Rebic, si dimenticano per un po' che il vero artefice delle precedenti vittorie è stato escluso da un attacco influenzale. 

Facile immaginare uno sfogo di Juric nell'intervallo, guardando la trasformazione del Verona all'inizio del secondo tempo. Lo spazio lasciato al Milan nei venti minuti di gioco precedente si riduce, il pressing alto del Verona torna a sospingere i rossoneri verso la propria porta. Ai veneti manca una vera prima punta, perché in quel ruolo gioca Verre che non è uno specialista, fa quello che può soprattutto quando gioca con le spalle alla porta. Manca la spallata decisiva in uno splendido inizio di secondo tempo del Verona, ci prova Pessina arrivando da dietro ma il suo colpo di testa si spegne sul palo, ci prova anche Verre ma non centra la porta. Mancano idee al Milan, manca anche solo la capacità degli attaccanti di diventare punti di riferimento per chi costruisce la manovra. Il Verona si diverte decisamente di più e sta in campo con il piglio delle squadre nobili. Un secondo palo per i veneti arriva da un sinistro velenoso di Zaccagni, un'altra occasione clamorosa viene buttata via chissà come dagli uomini di Juric, padroni del campo all'inizio della ripresa esattamente come all'inizio del primo tempo. 

Un fallo nel secondo tempo, così come un fallo nel primo tempo. La svolta arriva da un episodio. In questo caso un'entrata scellerata di Amrabat, fino a quel momento il migliore in campo, che stende Castillejo e si becca il rosso dopo un passaggio al Var. Per il Milan è un sollievo soprattutto dal punto vista tattico, perché il futuro viola è un insuperabile frangiflutti davanti alla difesa. Pioli prova a sfruttare la superiorità buttando dentro Paquetà, ma il lungo periodo complicato del brasiliano non è ancora stato archiviato. Il Verona nonostante l'inferiorità numerica si riorganizza bene e si accontenta di contenere. Ed è proprio nell'ultimo quarto d'ora che si torna a sentire l'assenza di Ibra. In queste condizioni qualunque palla sporca potrebbe essere ripulita e trasformata in oro dallo svedese, che però non c'è e allora non la può far finire diversamente da come finisce, anche se in pieno recupero Castillejo centra un palo e il club rossonero, dopo che in campo è entrato anche Daniel Maldini, si rende pericoloso con un paio di mischie furiose. . 

LE PAGELLE 
FARAONI 6,5
- Una vita da gregario, su e giù per la fascia senza sosta e senza mai reclamare. Poi può capitare anche di trovare il pertugio giusto, di andare nel punto dove arriverà il pallone e di diventare eroe per un giorno a San Siro. 
REBIC 6 - Bastano pochi minuti e poche giocate per capire che in questo momento - a parte Ibra - il croato è qualitativamente quanto di meglio si possa sperare in casa rossonera. I suoi spunti sono gli unici lampi di luce in una squadra disorientata. Poi però butta via un gol già fatto subito dopo il pareggio di Calhanoglu e finisce per spegnersi.  
ZACCAGNI 6,5 - Tatticamente è un giocatore davvero interessante, molto abile nel galleggiare tra le linee, nell'inserirsi da posizioni che spesso sfuggono ai radar avversari. Tecnicamente ha una sua dignità e con un allenatore come Juric può crescere ulteriormente. 
KESSIE 6,5 - Nel 4-4-2 attuale del Milan sembra aver ritrovato sè stesso. Doveva partire un mese fa, invece accanto a Calhanoglu è tornato a dare il suo apporto. Tiene bene la sua parte di campo, ha i tempi giusti per le giocate e ogni tanto si prende anche qualche responsabilità. 
AMRABAT 5 - Si dimostra ancora una volta un gigante in mezzo al campo, almeno per un tempo. Una specie di intercettore che va a neutralizzare qualunque oggetto si avvicini alla porta di Silvestri. E' sempre più chiaro il motivo per il quale la Fiorentina ha investito 20 milioni su questo giocatore. Poi però butta via una prestazione da 7 con un fallaccio che gli porta l'espulsione
HERNANDEZ 5,5 - Dopo una lunga serie di prestazioni positive, incappa in una giornata meno brillante del solito. Gli inserimenti nella metà campo avversaria, solitamente così puntuali ed efficaci, vanno a sbattere contro un Verona ben organizzato. 
BONAVENTURA 6,5 - Ci sono alcuni momenti in cui sembra essere tornato ai bei tempi, quando le sue giocate erano iniezioni di qualità. Con  Hernandez forma una catena ben assortita e quando sceglie di tagliare verso il centro sa sempre come rendersi pericoloso. Esce tra gli applausi del pubblico rossonero. 
CALHANOGLU 6,5 - Anche mettere la palla per terra e avere il coraggio di provarci è un segno di personalità, soprattutto quando la squadra per la quale si gioca è in svantaggio in casa e rischia i fischi. D'accordo l'aiuto della deviazione, ma il gol dell'1-1 comunque gli va riconosciuto. 
LEAO 5 - Quando gioca al fianco di Ibrahimovic tiene vede al suo nome (che significa "leone"), senza il suo maestro diventa uno dei tanti e perde i punti di riferimento per il suo gioco. 

TABELLINO 
MILAN-VERONA
 1-1
MILAN (4-4-2): G. Donnarumma 6; Calabria 6 (22' st Saelemaekers 6), Musacchio 6, Romagnoli 6,5, Hernandez ;5,5 Castillejo 6,5 (48' st Maldini sv), Calhanoglu 6,5, Kessie 6,5, Bonaventura 6,5 (19' st Paquetà 5,5); Rebic 6, Leao 5. A disp.: A. Donnarumma, Begovic, Gabbia, Conti, Laxalt, Brescianni, Biglia. All.: Pioli 6. 
VERONA (3-4-2-1): Silvestri 6,5; Rrahmani 6,5, Kumbulla 6,5, Gunter 6,5; Faraoni 6,5, Amrabat 5, Veloso 6, Lazovic 6; Pessina 6, Zaccagni 6,5 (49' st Dawidowicz sv); Verre 6 (25' st Borini 6). A disp.: Berardi, Bocchetti, Adjapong, Empereur, Eysseric, Radunovic, Stepinski, Pazzini, Di Carmine, Dimarco. All.: Juric 6,5. 
Arbitro: Chiffi. 
Marcatori: 13' pt Faraoni (V), 29' pt Calhanoglu (M)
Ammoniti: Hernandez (M), Rrahmani, Silvestri (V)
Espulsi: Amrabat (V)

LE STATISTICHE DI MILAN-VERONA
• Tra le squadre contro cui il Milan è imbattuto in casa in Serie A, il Verona è quella contro cui i rossoneri hanno giocato più incontri interni (28: 16V, 12N).
• Il Verona è imbattuto da sei partite di campionato (3V, 3N): l'ultima volta che i veneti sono rimasti senza sconfitte per più gare di fila in una singola edizione della competizione risale al 1999/00, una serie di 15.
• Il Verona ha trovato il gol in ciascuna delle ultime 12 gare di Serie A: i veneti hanno fatto meglio solo una volta nella loro storia in questa competizione (13 partite fra marzo ed ottobre 2000).
• Il Milan ha subito il primo gol del match in questa Serie A in sei delle 11 partite interne disputate finora.
• Prima del gol di Hakan Calhanoglu, l'ultima rete realizzata su calcio di punizione diretta dal Milan in Serie A risaliva ad ottobre 2019, con Suso contro la SPAL.
• Entrambe le reti di Calhanoglu da calcio di punizione diretta in Serie A sono arrivate a San Siro (la precedente con la Fiorentina nel maggio 2018).
• Quello di Calhanoglu è il primo gol subito dal Verona su calcio di punizione diretta in Serie A da maggio 2018 contro la Juventus (con Miralem Pjanic).
• Il Verona ha segnato quattro reti nei primi 15 minuti di gioco in questa Serie A, solo l'Inter e la Lazio (cinque gol entrambe) hanno fatto meglio in questo parziale.
• Marco Faraoni ha segnato tre reti in questo campionato, superando già il suo record di marcature in una singola stagione nella competizione.
• Nessun giocatore del Verona ha servito più assist di Mattia Zaccagni in questo campionato (quattro, al pari di Darko Lazovic).
• Il Verona ha colpito 13 legni in questo campionato, solo il Napoli ne ha colpiti di più nel torneo in corso (15).
• Daniel Maldini è il primo giocatore nato negli anni 2000 a giocare un match di Serie A con la maglia del Milan.
• Alexis Saelemaekers è il primo giocatore belga a giocare un match di Serie A con la maglia del Milan nell'era dei tre punti a vittoria.
• Per la 13ª volta in questo campionato, il Milan ha schierato un 11 titolare con un'età inferiorie ai 25 anni di media, almeno quattro volte in più di qualsiasi altra squadra nel torneo in corso.

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