È un momento difficile per me, ma è proprio in momenti così che bisogna riflettere e soprattutto agire con lucidità". Con un lungo post sui social Matteo Materazzi ha rotto il silenzio dopo l'annuncio della sua lotta contro la SLA. Annuncio seguito dall'inizio di una raccolta fondi per creare una terapia ASO personalizzata presso la Columbia University di New York.
Proprio di questo parla Matteo nel messaggio pubblicato su Instagram: "La raccolta fondi lanciata da mia moglie non è stata pensata solo per salvare la mia vita: nessuno può sapere se l’operazione che si tenta in questi casi sarà risolutiva - prosegue il noto procuratore -. E’ un’iniziativa che abbiamo pensato perché ancor più adesso abbiamo capito quanto può essere importante la ricerca per la SLA e quanto potrà esserlo ancora di più, in futuro, se tutti faremo qualcosa di concreto per sostenere gli studi che importanti medici stanno portando avanti".
E ancora: "Una terapia per la SLA potrà esistere, ma va ancora trovata: servono fondi per accelerare questa corsa contro il tempo. E l’aiuto di tutti può essere fondamentale: non solo per me, ma per combattere questo mostro". Matteo, ha scritto la moglie Maura, "è finito in carrozzina perdendo velocemente anche l’uso delle gambe. A oggi nemmeno le braccia funzionano più, muove solo un pochino le mani. Purtroppo la malattia sta avanzando molto velocemente e ha da poco preso anche la parte respiratoria".