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Le Sdottorate: Dusan & Lautaro e due tabù infranti...

Fatti, numeri e curiosità della tredicesima giornata di Serie A

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Diciamo che è mancata la ciliegina sulla torta di una domenica comunque indimenticabile per lo sport italiano. Dopo le emozioni mondiali rosse di Pecco Bagnaia e l’impresa dei moschettieri azzurri nella Davis ci si aspettava un finale con il botto. Derby d’Italia, la prima in classifica in casa della seconda... E’ finita in parità, con due bei gol per costruzione ed esecuzione ma con un secondo tempo che non ha regalato mezzo spunto per il taccuino e mezza emozione sugli spalti e davanti alla tv. Un pareggio che fa felici Milan e Napoli che così accorciano di due punti in classifica (Inter 32, Juventus 30, Milan 26 e Napoli 24). Una partita che è comunque servita ai marcatori dell’1-1 per cancellare due tabù.

LA FIRMA DI DUSAN – Fino a ieri sera nessuno degli attaccanti a disposizione di Allegri aveva mai segnato in campionato un gol all’Inter con la maglia bianconera. Chiesa, Kean e Milik sono rimasti ancora a secco, Dusan Vlahovic ha rotto il maleficio con un bel destro piazzato su preciso e prezioso assist di Chiesa. Il serbo, peraltro, si era fatto conoscere nel grande calcio quattro anni fa quando, ai tempi della Fiorentina, aveva realizzato una rete splendida allo scadere della sfida del Franchi: un sinistro terrificante sotto la traversa dopo essere andato via in scioltezza e prepotenza a un certo Skriniar. Non era il suo primo centro in A (un mesetto prima aveva fatto doppietta a Cagliari nella sconfitta viola per 5-2), ma di sicuro è stato il primo grande squillo in carriera.

IL 13 DI LAUTARO – Il gran gol di Martinez, dopo aver scherzato Gatti (non esattamente Nesta o Cannavaro…) su splendida assistenza di Thuram, consente al Toro di Bahia Blanca di mantenersi in perfetta media: 13 giornate, 13 reti. Ma quella dello Stadium ha un sapore particolare perché mai il 10 nerazzurro aveva segnato a Torino in casa della Signora. Ci aveva provato 7 volte, 5 in campionato e 2 in Coppa Italia per un totale di 498 minuti. Ne ha poi aspettati altri 33 prima di sigillare l’1-1 esattamente sei minuti dopo la rete di Vlahovic.

OBIETTIVO QUOTA 30 – Lo scudetto della seconda stella è l’obiettivo dichiarato dell’Inter (come anche, a inizio stagione, del Milan). A livello personale Lautaro Martinez di obiettivi ne mette invece nel mirino due: vincere per la prima volta la classifica cannonieri e toccare (almeno) quota 30. Per eguagliare così gli unici tre mostri sacri nerazzurri che sono riusciti nell’impresa: Meazza nel 1929-30 (30 gol), Nyers nel 1949-50 (30) e 1950-51 (31) e Angelillo nel 1958-59 (33). Diciamo che il Toro è sulla buona strada…

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