BUONI E CATTIVI

Lazio-Inter, buoni e cattivi: mister tripla cifra e il mistero danese

Milinkovic-Savic top, Eriksen indecifrabile. Chi ha visto Lautaro Martinez? E Acerbi è un muro

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Due sconfitte (e mezza...) per l'Inter di Antonio Conte tra campionato e coppa. Il ko in rimonta dell'Olimpico segue la sconfitta contro il Napoli in Coppa Italia e il primo tempo horror del derby. Mezza partita buona (la ripresa da 3 punti contro il Milan) nelle ultime tre non può render soddisfatti dirigenza e tifosi nerazzurri per una stagione che già ha visto l'Inter retrocedere in campo internazionale dalla Champions alla Europa League. La Lazio di Inzaghi invece continua a stupire: 19 risultati utili consecutivi fanno storia e quel -1 dalla Juventus (battuta già due volte in stagione) fa sognare.

PREMIO TRIPLA CIFRA - Signori, è tornato mister 100 (o 120...) milioni. Sergej Milinkovic Savic, il serbo tutto muscoli, tecnica e sostanza dà un primo squillo in apertura con un terrificante destro da fuori che scuote la traversa, segna di sinistro il gol-vittoria, si distingue nelle battute finali in un paio di disimpegni efficaci e spettacolari riscuotendo applausi a scena aperta. La quotazione che diede a MS il presidente Lotito prima del Mondiale 2018 torna... d'attualità: la deludente performance serba nel Mondiale unita all'opaca prestazione personale del laziale aveva fatto precipitare le sue azioni. La stagione ai vertici dell'Aquila biancoceleste riporta il fixing in positivo.

PREMIO MISTERO DANESE - Conte ha "pianto" parecchio durante il mercato invernale. Curioso e bizzarro che il gioiello regalatogli da Marotta e dalla società a gennaio, Christian Eriksen, sia partito titolare solo in una delle 5 partite in cui è stato a disposizione. Quattro volte è subentrato dalla panchina e contro la Lazio - entrato nell'ultimo quarto d'ora al posto di Brozovic - ha impegnato Strakosha nella parata più difficile della serata e servito un assist d'oro a Lukaku, murato miracolosamente da Acerbi. Insomma, il centrocampista di qualità così a lungo invocato potrebbe forse essere impiegato un po' di più. Magari con sforzo tattico del nocchiero nerazzurro, sempre ancorato al suo caro 3-5-2.

PREMIO PREMIO OCCHI BELLI - Padelli Occhi Belli è già abbondantemente nel mirino della critica. Certo, Handanovic è un'altra cosa. Certo, in occasione del rigore poteva urlare il classico "lascia" con un po' più di voce e personalità. Certo, sul tiro di Milinkovic Savic poteva essere più reattivo e tuffarsi prima. Ma non è giusto gettare la croce addosso all'ex portiere del Torino. Che sul 2-1 ha tenuto in partita l'Inter facendo un miracolo in uscita su Immobile. 

PREMIO CHI L'HA VISTO - Uno solo spunto degno di nota in apertura di ripresa con assist a Lukaku, due ammonizioni guadagnate (su Leiva e su Luiz Felipe) ma zero tiri in porta. Dopo le due giornate di campionato passate in tribuna (con un 6 su 6 dell'Inter contro Udinese e Milan) il ritorno di Lautaro Martinez è stato da Chi l'ha visto.

PREMIO THE WALL - Assodato che in occasione del gol di Young gran parte di responsabilità va alla respinta centrale di Strakosha sul tiro di Candreva, Francesco Acerbi si è reso protagonista di un paio di strepitosi interventi difensivi su Lukaku nel secondo tempo. D'altronde l'ex difensore di Sassuolo e Milan sta disputando una stagione splendida ed è riuscito a convincere Mancini in chiave azzurra.   

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