SERIE A

L'allarme coronavirus suona anche per gli arbitri

Come cambia la settimana (e il portafoglio) dei fischietti dopo i casi di positività tra i calciatori

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La positività al coronavirus per alcuni giocatori della Serie A (coinvolte per ora Juventus, Sampdoria e Fiorentina) si riflette sulla squadra degli arbitri e costringe alcuni suoi componenti alla massima attenzione. La positività di Rugani (in panchina durante Juventus-Inter) mette in allarme l’arbitro Guida, gli assistenti Meli e Carbone, il IV ufficiale Maresca. Causa positività di parecchi blucerchiati, è sotto osservazione soprattutto Valeri che ha diretto Samp-Verona, con gli assistenti Costanzo e Villa e il IV uomo Massimi. Infine Udinese-Fiorentina (positivi Cutrone, Pezzella e Vlahovic) mette a rischio Michael Fabbri, più Tolfo, Imperiale e Piccinini.

La situazione, al momento, è assolutamente sotto controllo: tutti i coinvolti sono asintomatici e in autoisolamento presso le rispettive abitazioni, osservando le restrizioni valide per tutti i cittadini. Dovessero comparire sintomi, scatterebbero ulteriori precauzioni: la separazione dalle famiglie x evitare l’eventuale diffondersi del contagio e, ovviamente, l’esame del tampone. Non risultano a rischio gli arbitri impegnati in sala VAR, mai entrati in contatto con i calciatori positivi al Covid-19.

Vedi anche Coronavirus, Vlahovic: "La febbre si è alzata a 39 e ho capito" Calcio Coronavirus, Vlahovic: "La febbre si è alzata a 39 e ho capito" Questa sosta forzata cancella quella che, fatti salvi gli impegni infrasettimanali degli internazionali, è la settimana tipo di fischietti e assistenti, scandita da allenamenti obbligatori il martedì, mercoledì e venerdì presso i poli arbitrali scelti in base alla sezione di provenienza. Per esempio, molti arbitri toscani si allenano al centro di Tirrenia in provincia di Pisa; tra le strutture a disposizione dell’AIA a Milano ci sono il centro sportivo Saini (zona Linate) e il campo XXV Aprile (zona fiera); a Roma i campi delle società Trastevere Calcio e Tor di Quinto. Ogni due settimane, dal giovedì sera al sabato, c’è poi il raduno di Coverciano agli ordini del designatore Rizzoli: cancellato, ovviamente, anche quello.

Agli arbitri non resta che tenersi in forma autonomamente grazie alle tabelle personalizzate stilate per loro dal prof Carlo castagna, dal 2007 preparatore di arbitri e assistenti di Serie A e B. Corsa all’aperto (ovviamente in solitudine viste le attuali restrizioni) oppure tapis roulant ed esercizi fisici in casa, perché gli arbitri per indole si dedicano molto alla forma fisica e piu o meno tutti nelle loro abitazioni hanno creato spazi adibiti a palestra. Va segnalato poi, anche se oggi è l’ultimo dei loro pensieri, che una eventuale cancellazione del campionato (al momento non prevista) o la soluzione dei playoff con conseguente riduzione del numero di gare, comporterebbe per gli arbitri mancati guadagni.

Non verrebbe intaccata la parte fissa (che varia dai 45 mila agli 80 mila euro lordi a stagione in base al curriculum), ma verrebbero meno i compensi legati alle singole partite. Un arbitro di Serie A incassa 3800 euro lordi a gara più rimborsi. A scendere, ci sono 1500 euro per il VAR, 1000 per gli assistenti, 700 per l’AVAR e 500 per il quarto ufficiale. Comunque, tra precauzioni antivirus e allenamenti, gli arbitri lavorano per essere pronti nel momento in cui il calcio potrà ripartire.

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