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Inter, Marotta a tutto campo: il suo rinnovo, Suning, Brozovic e Perisic, il mercato con Alvarez e... Vlahovic

L'ad nerazzurro ospite in Regione Lombardia: "Nuovo modello di sviluppo ma puntando sempre in alto"

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Valorizzazione della rosa, interventi mirati e funzionali, equilibrio tra entrate ed uscite, scouting e individuazione di talenti emergenti, attenzione alle occasioni da cogliere. Queste, parafrasando le parole dell'ad nerazzurro Beppe Marotta, le linee guida per il presente e il futuro a medio termine dell'Inter, prosecuzione di quel cammino iniziato la scorsa estate che al netto di cessioni pesanti ha portato alla costruzione di una rosa equilibrata e performante, protagonista in Europa e pronta a difendere e giocarsi nuovamente il titolo di campione d'Italia. Il dirigente nerazzurro,  protagonista di un incontro al "Pirellone" di Milano con l'Inter Club del Consiglio Regionale della Lombardia, ha poi parlato anche di sé, del suo passato ma anche del suo futuro, di Suning, delle rivali e del calcio italiano in generale, dispensando aneddoti e notizie.

Come riporta fcinternews.it, Marotta è partito, come prima cosa, dal primo obiettivo stagionale raggiunto, la qualificazione agli ottavi di Champions: "I giocatori e il tecnico hanno conseguito un traguardo importante che mancava da dieci anni" si legge sul sito nerazzurro. "Ci riporta a un passato glorioso, ma non dobbiamo vivere di rivincite e i giudizi vanno fatte con cautela. L'equazione chi più spende più vince non sempre vale. Il portafoglio pieno aiuta, ma dove non ci sono i soldi servono competenza, passione, tante virtù che ho trovato in questa Inter e ho cercato di rafforzare. Se abbiamo dato una svolta a un cammino di transizione? Oggi siamo in un palcoscenico più consono alla storia del club".

Un plauso, in questo inizio di stagione, va fatto a Simone Inzaghi che ha raccolto la difficile eredità di Antonio Conte: "Non mi meraviglia perché ho avuto modo di lavorare con lui da calciatore. Umanamente risponde ai requisiti, poi c'è la parte professionale e per quel che ha mostrato alla Lazio aveva dato l'esempio di un allenatore vincente, giovane, dinamico, che raccoglieva tante caratteristiche positive. Abbiamo fatto una scelta nell'arco di ore con un allenatore che si adattava benissimo anche per questione di modulo, uguale a quello di Conte. I risultati di inizio stagione sono stati soddisfacenti. Abbiamo anticipato di qualche ora il rinnovo con la Lazio. Siamo stati tempestivi. Non sarebbe stato facile se avesse firmato con la Lazio, posso dire che cercavamo un allenatore italiano. Non perché voglia escludere gli stranieri, ma perché davvero abbiamo caratteristiche differenti. Facciamo del calcio un fenomeno che ti accompagna da mattina a sera. A Conte riconosciamo il merito di aver tracciato una strada fatta di valori e importanza della vittoria. Non posso che riconoscere questi valori".

Dal tecnico alla proprietà, a Suning: "Colgo l'occasione per fare chiarezza. I club inglesi sono di proprietà straniere. I proprietari non sempre vivono la quotidianità della gestione, ci sono i manager che hanno questo ruolo. La proprietà deve dare stabilità. Faccio un atto di ringraziamento alla famiglia Zhang, in primis Steven che è molto appassionato di questa società. In questi anni sono stati profusi centinaia di milioni di euro. Se l'Inter ha trovato stabilità e ha dato spazio a un periodo vincente lo deve alla famiglia Zhang. La pandemia ha creato problemi a tutti e anche Suning ne ha risentito, ma la vicinanza non è mai mancata. Il rapporto con il management è molto frequente. La garanzia è darci copertura. Il modello precedente non si può adottare perché c'è un'involuzione finanziaria in generale, bisogna trovare modelli di sostenibilità differenti. Vendendo giocatori e sostituendoli bene. Credo sia anche eticamente giusto, i costi sono sproporzionati rispetto ai ricavi".

Di certo però i tifosi dell'Inter si augurano che la prossima estate sia meno complessa della scorsa: "In Italia siamo stati superati da diverse nazioni europee, serve una rivisitazione del modello. Abbiamo un grande problema del costo del lavoro. Dobbiamo contenere i costi e produrre calciatori magari anche sfruttando la scia di valori che i calciatori rappresentano e che per l'Italia è sfociata nell'Europeo".

Senza però spostarsi tanto in là, i tifosi attendono che qualcosa possa succedere a gennaio ma soprattutto confidano nel rinnovo di Brozovic e Perisic:"Se i calciatori vogliono restare siamo orgogliosi di tenerli. La volontà del giocatore è fondamentale. Noi non possiamo dispensare milioni, se esiste la possibilità che i calciatori capiscono il nuovo modello del calcio italiano e dell'Inter si può proseguire. Con grande orgoglio, dico che l'Inter dà tanto ai giocatori. Credo che altrove sia difficile trovare questo affetto, serietà, professionalità, competitività rappresentata dalla Serie A. Credo proprio si possa arrivare a un accordo. Gennaio è invece un mercato di riparazione, siamo fortunati nell'avere una rosa che non ha falle profonde. Ci sta dando soddisfazioni, merita di continuare. La finestra invernale è difficile, servono soluzioni all'altezza. Noi siamo terzi in Italia, agli ottavi di Champions. Non credo ci saranno stravolgimenti".

Qualche nome però si può: Alvarez del River ad esempio e, perché no, Vlahovic. Il secondo è impossibile? "Il fatto che Baccin sia in Argentina rientra nelle attività ordinarie di un dirigente. Monitora i campionati in Argentina e nelle nazioni limitrofe per individuare chi va bene nel nostro modello. Vlahovic è un attaccante moderno, grande talento. C'è un aspetto di conflittualità con la Fiorentina ma spero si risolva perché mi rendo conto che è brutto per una società vedersi sfilare un patrimonio cresciuto anche grazie alla società stessa. Sarebbe bello possano continuare. Posso dire che rappresenta uno dei giovani più interessanti del campionato italiano. Dico anche che davanti abbiamo esperienza e gioventù, con una qualità elevata".

In questi giorni in cui ha preso corpo l'inchiesta Prisma, in molti dicono che l'inizio dei problemi della Juve sia coinciso con la separazione da Marotta: "C'è un ciclo per giocatori e allenatori, è giusto ci sia anche per i dirigenti. Sono molto contento di essere all'Inter. Andavo a vederla ad Appiano Gentile in bici da casa, era la Grande Inter e mi ricordo tante partite viste. Allora c'era l'usanza delle milanesi di andare in ritiro a Como o Varese. Al sabato si andava negli alberghi. Ho conosciuto Suarez che avevo 10 anni. Da piccolo tifavo Varese e se sono qui oggi lo devo a quella società. Da lombardo vedevo Milan e Inter a San Siro, oppure sulla tv Svizzera". E a proposito di plusvalenze, Marotta è chiaro: "L'Inter non ha alcun problema".

Da ultimo, in chiusura, un annuncio sul suo rinnovo con l'Inter: "Come management abbiamo un buon rapporto con la proprietà. Vedremo come il Covid condizionerà il rientro di Steven Zhang a Milano. Ma io, Ausilio, Baccin e Samaden siamo contenti di proseguire l'esperienza dell'Inter ed è qualcosa di reciproco con la proprietà. Credo che alla prima occasione ci sono i presupposti per farlo". Fino al 2025? "Questo lo vedremo".

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