SITUAZIONE RISOLTA

Incubo finito per Gnoukouri: ha il permesso di soggiorno e diventa Alassane Traoré

L'ex calciatore dell'Inter è stato riconosciuto come vittima di traffico di esseri umani proveniente dalla Costa d'Avorio

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Incubo finito per Gnoukouri: ha il permesso di soggiorno e diventa Alassane Traoré - foto 1
© Getty Images

Assane Gnoukouri potrà finalmente tornare a giocare senza più il timore di dover abbandonare l'Italia. Nella giornata di martedì 31 ottobre l'ex calciatore dell'Inter ha ottenuto il permesso di soggiorno ponendo fine a un incubo che si protraeva da alcuni anni. L'ex calciatore è stato riconosciuto come vittima della tratta di esseri umani proveniente dalla Costa d'Avorio e ciò gli ha consentito di tornare a vivere regolarmente in Italia, mutando la propria identità in Alassane Traoré

Come raccontato da La Gazzetta dello Sport il 27enne di origine ivoriana è stato coinvolto nel 2017 nell'operazione che a Parma porta all'arresto di tre persone, accusate di favoreggiamento dell'immigrazione e falso per l'ingresso illegale di calciatori. Tra loro vi sono anche l'agente Giovanni Damiano Drago che lo ha condotto in Italia e il suo padre adottivo, i quali avrebbero fatto risultare come il calciatore fosse figlio di un ivoriano già residente in Italia. 

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Una situazione incresciosa che ha costretto Gnoukouri a vivere da irregolare e rischiare addirittura l'espulsione dal Paese, rovinando in parte una carriera che lo ha visto giovanissimo disputare un derby di Milano. "Mi dicono che i documenti sono falsi, ma il falso mica l’ho fatto io. Il signor Gnoukouri, che mi aveva adottato, non l’ho più sentito. Lui e l’agente promettevano che avrebbero mandato i soldi dell’Inter a mia madre, ma non era vero - ha raccontato il centrocampista -.  Sa cosa fa rabbia? Che ho dato il cuore. Per il mio agente, mi sono fidato. Per il padre adottivo: il mio l’ho perso da piccolo e lui l’ho trattato come un padre vero. Per l’Inter, perché ho sempre lavorato duro. Kondogbia, Brozovic, Perisic, Biabiany, mi volevano bene tutti. E Mancini mi dava fiducia. Con tanti giocatori forti, mi guardava negli occhi e sceglieva me".

Rimasto svincolato dopo il mancato passaggio all'Udinese, il centrocampista è pronto a ripartire con una nuova vita e una nuova identità visto che ora all'anagrafe risulterà come Alassane Traoré, non dimenticando mai quel derby con l'Inter: "Mi ferma la mattina Mancini e mi dice: 'Stasera giochi. Non hai paura, vero?'. 'Certo che no'. Invece ne ho tanta, ma nel calcio la paura non te la puoi permettere. Chiamo la mamma: 'Prega per me, ho una partita che vedrà in tutto il mondo'. E lei: 'Non serve, prego per te ogni giorno'". 

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