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Il mondo del calcio ricorda Mario Corso, Moratti: "Pelé lo voleva nel Brasile"

L'ex presidente nerazzurro si commuove parlando del campione venuto a mancare: "Era il mio preferito della Grande Inter"

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Il mondo del calcio e dello sport si unisce nel ricordo di Mario Corso. L'Inter lo ricorda come un "campione eterno, dotato di infinita classe", mentre l'ex presidente nerazzurro Massimo Moratti si commuove parlandone: "Pelé lo avrebbe voluto nel suo Brasile, era il mio calciatore preferito della Grande Inter".

 

MASSIMO MORATTI: "PELÉ LO VOLEVA NEL BRASILE"

"Mario Corso era l'unico calciatore che Pelé dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile. Questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico". Massimo Moratti, al telefono con l'ANSA, si commuove nel ricordo: "Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette 'a foglia morta'...era un piacere vederlo giocare".

L'INTER: "CAMPIONE ETERNO"

IL GENOA: "CAMPIONE MERAVIGLIOSO"

IL SINDACO SALA: "HA FATTO SOGNARE LA MIA GENERAZIONE"

JAVIER ZANETTI: "UN MITO DELLA NOSTRA INTER"

IL CORDOGLIO DEL NAPOLI: "RIPOSA IN PACE"

Anche il Napoli ha ricordato Corso: "Il Presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa di Mario Corso. Corso è stato allenatore della Primavera del Napoli dal 1978 al 1982 guidando gli azzurrini allo scudetto nel 1979".

IL LECCE: "UN GRANDE DEL CALCIO ITALIANO"

IL TORINO: "HAI ENTUSIASMATO GENERAZIONI"

IL MILAN: "GRANDE E LEALE AVVERSARIO"

FIGC E GRAVINA: "SIMBOLO STRAORDINARIO DEL NOSTRO CALCIO"

La Figc e il presidente federale Gabriele Gravina si uniscono al cordoglio dei familiari di Mario Corso, venuto a mancare oggi all'età di 78 anni. "Se ne è andato un grande campione - dichiara Gravina - la sua classe, il suo stile e il suo sinistro magico rimarranno per sempre dei simboli straordinari del nostro calcio". Specialista dei calci piazzati e ribattezzato per la sua abilità nel calciare con il mancino 'Piede sinistro di Dio', negli anni Sessanta Corso è stato tra i protagonisti dei successi della Grande Inter di Helenio Herrera. In maglia nerazzurra ha collezionato 509 presenze, realizzando 94 reti e vincendo quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Nel corso di una lunga carriera, chiusa al Genoa, ha indossato per 23 volte la maglia della Nazionale, segnando 4 reti. Da allenatore, oltre alle esperienze sulle panchina di Lecce, Catanzaro, Mantova, Barletta e Verona, ha guidato nella stagione 1985/86 la 'sua' Inter chiudendo il campionato al sesto posto.

LA LEGA SERIE A: "POETA DEL CALCIO"

"Ci ha lasciati uno dei grandi protagonisti del calcio, Mario Corso, fantasista della grande Inter che domino' gli anni sessanta vincendo due Coppe dei Campioni. Oltre ai successi in Europa in nerazzurro Corso conquisto' due Coppe Intercontinentali e 4 Scudetti, guadagnandosi il soprannome di "piede sinistro di Dio" per l'abilita' nel disegnare col mancino le sue famose punizioni a foglia morta e per la capacita' di trovare corridoi per i compagni che solo lui riusciva a vedere". Questo il ricordo della Lega Serie A che "porge ai familiari le piu' sentite condoglianze per la perdita di Mario, poeta del calcio"

IL VERONA: "GRANDE INTERPRETE DEL CALCIO ITALIANO"

UDINESE: "VICINI ALLA FAMIGLIA E ALL'INTER"

FIORENTINA: "CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA"

 

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