"Guardate che la Lega di A non è solo Lotito: è composta da 20 società e con molte ho un rapporto ottimo". Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, in un'intervista al Corriere dello Sport risponde cosi' alla domanda se sia cosi' difficile andare d'accordo con Claudio Lotito. "Sinceramente, non è una mia priorità. Poi scusatemi, di quale Lotito parliamo? Del presidente della Lazio, del consigliere federale o del senatore?", domanda Gravina. La Serie A vorrebbe il professionismo rappresentato in Figc al 51% e chiede per se stessa il 35% rispetto al 12% attuale. "Lo stare insieme è un valore solo se non c'è prevaricazione di una parte sull'altra. E giusto adeguare le rappresentanze federali, ma non si può dimenticare la forza dell'associazionismo e la cultura di un sistema dove la crescita di uno porta benefici a tutti. Se si iniziasse a ragionare di filiera tra le leghe, come in Inghilterra, le percentuali delle componenti passerebbero in secondo piano", rimarca il presidente federale. A che punto è l'iter della riforma? "Intanto abbiamo allineato l'Italia all'Europa, adottando criteri economici scelti dalla Uefa. Stiamo puntando al risanamento dei conti del calcio professionistico: serve una gestione più virtuosa", osserva Gravina. Ma i format dei campionati sembrano scomparsi dalle agende. "Avevo preparato un dossier molto articolato, ma la discussione si è arenata perché alcune leghe non hanno voluto rinunciare al cosiddetto diritto d'intesa. Al momento è tutto fermo, inutile girarci attorno".