Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

LA RIVELAZIONE

La battaglia di Gigi De Agostini: "Ho avuto un tumore allo stomaco, Vialli mi ha dato la forza di combatterlo"

L'ex calciatore di Juventus e Inter ha raccontato la lotta con la malattia e la vicinanza da parte dell'attaccante cremonese

06 Mag 2025 - 12:03
 © Getty Images

© Getty Images

"Non l’ho ancora detto pubblicamente a nessuno, ma è arrivato il momento. Cinque anni fa sono stato operato, tumore allo stomaco". A rivelarlo è Gigi De Agostini, ex giocatore di Udinese, Juventus e Inter a cavallo fra gli Anni Ottanta e Novanta. Presenza fissa nell'Italia al Mondiale casalingo del 1990, il difensore friulano ha raccontato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport la propria vicenda umana che lo ha visto combattere con un avversario decisamente più complicato di quelli incontrati in campo. 

Una sfida che De Agostini ha saputo vincere con grande coraggio grazie anche all'aiuto di un ex compagno di Nazionale come Gianluca Vialli che, come l'ex calciatore udinese, ha dovuto attraversare la partita più difficile della carriera: "Lo sapevano i miei familiari e un paio di ex colleghi, amici fraterni come Tricella e Vialli. Con Luca ne parlavo spesso, stavamo facendo le stesse cure, ci davamo forza a vicenda. Mi manca Luca, era una bellissima persona - ha raccontato l'ex terzino bianconero -. Ora sto meglio, sono qui, ogni sei mesi faccio i controlli, ma sono vivo, ed è l’unica cosa che conta".

La fortuna di De Agostini è stato anche di vivere un periodo d'oro per il calcio italiano, avendo al proprio fianco compagni del calibro di Zico o Roberto Baggio, personaggi da cui ha avuto molto da imparare: "Zico è stato un fuoriclasse assoluto, un uomo retto, leale, puro. Lui, Zoff, Scirea per me sono stati esempi di vita. In allenamento Zico provava le punizioni. Dopo una settimana ci fa: 'Ragazzi, io di solito faccio gol, qua prendo sempre la traversa'. I dirigenti controllano e scoprono che la traversa era più bassa di qualche centimetro. A Catania, in campionato, accadde una cosa incredibile. Finale di partita, vincevamo noi, punizione dal limite e i tifosi catanesi cominciano a invocare il nome di Zico. Tiro, gol. Il portiere Sorrentino, rivolto alla curva alzò le braccia e disse: 'Che ci posso fare?'” - ha concluso l'ex giocatore dell'Udinese -. Baggio è della stessa pasta, tecnica e umana, di Zico: un fenomeno. Ricordo che Elkjaer fumava sigarette fino a un attimo prima di entrare in campo. Gli dicevo: 'Preben, ma ti pare?'. E lui: 'Gigi tu giochi in squadra con Elkjaer, tu non puoi aver paura'. Rush ogni due giorni andava a sbattere con la macchina contro gli autobus. Tra i viali e i controviali di Torino, abituato alla guida a sinistra, non ci capiva nulla. È stato un grande bomber, ma non si è mai ambientato”.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri