IL CASO

Scandalo D’Onofrio, la giustizia arbitrale passa sotto l'egida della Figc 

Gravina: "A oggi nessun elemento per commissariamento AIA. Gli arbitri non c'entrano nulla"

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La giustizia arbitrale passa sotto l'egida della Federcalcio. Nel consiglio Figc è stata votata all'unanimità la richiesta di modifica dei principi informatori dell'Aia, a cui l'associazione italiana arbitri si deve adeguare entro il prossimo 15 dicembre, con i quali si prevede che la giustizia arbitrale venga trasferita all'interno della giustizia federale. La decisione è stata presa all'unanimità nel Consiglio Figc convocato d'urgenza dopo il caso del procuratore arbitrale Rosario D'Onofrio. 

"Capisco l'amarezza di Trentalange. Lui è stato democraticamente eletto ed è legittimato a tenere il ruolo. Oggi non ci sono elementi oggettivi per un provvedimento così violento come il commissariamento, ma se domani dovessero emergere altri elementi sarà Trentalange per primo a fare un passo indietro - ha detto Gravina - C'è grande rispetto per la sua sofferenza che è la stessa degli arbitri italiani". Quanto agli arbitri: "Sono intoccabili, non c'entrano nulla in questa vicenda. Le responsabilità sono individuali di un soggetto con aspetti ancora tutti da chiarire. Sono anche
contento per gli arbitri che sabato e domenica sono andati in campo e hanno dimostrato grande maturità e di non essere scalfiti da questo episodio. A dimostrazione della loro integrità e del loro carattere". E ancora: "Se si è parlato di una giurisdizione degli arbitri sotto l'egida del Coni? C'è stata un'ipotesi che vedeva il Coni come organo istituzionale nell'individuare i giudici, ma sapete quanto mi sono battuto per l'indipendenza della giustizia endofederale e quindi è stata respinta immediatamente". 

Il presidente Gravina ha introdotto il punto all'ordine del giorno denunciando la gravità dell'accaduto in riferimento all'arresto dell'ex Procuratore dell'Aia Rosario D'Onofrio, e informando il Consiglio circa le interlocuzioni intervenute negli ultimi tre giorni con il ministro per lo Sport Andrea Abodi e il presidente del Coni Giovanni Malagò. È evidente l'amarezza e lo sconcerto per un accadimento che danneggia l'immagine prima di tutto dell'Aia e della Federazione e dello stesso calcio italiano, sia a livello nazionale che a livello internazionale.  Vedi anche D'Onofrio fu denunciato alla Procura Federale ma l'Aia non lo dismise Calcio D'Onofrio fu denunciato alla Procura Federale ma l'Aia non lo dismise

Nelle more delle valutazioni che seguiranno l'esito delle indagini avviate dalla Procura federale, Gravina ha chiesto al Consiglio di sottoporre gli arbitri alla giustizia federale come tutti i tesserati della Federazione (come peraltro già avvenuto per gli Allenatori con Comunicato Ufficiale 24/ A del 20 luglio 2021). Ciò al fine anche di mettere in sicurezza il settore della giustizia domestica degli arbitri e anche per sollevare l'Aia da tutte le responsabilità che esulano dall'autonomia tecnico-organizzativa della classe arbitrale italiana. "La garanzia e la credibilità della giustizia federale danno forza agli arbitri, che non meritano di essere distratti, se non addirittura accusati, di cose che non gli competono", così il presidente federale in conclusione del suo intervento.

Il Consiglio ha condiviso all'unanimità la proposta del presidente federale e ha votato per la modifica ai Principi Informatori dei Regolamenti dell'Associazione Italiana Arbitri, con conseguente modifica dei Regolamenti, entro il 15 dicembre 2022.


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