Le positività riscontrate nel Genoa agitano il calcio italiano ma anche la comunità scientifica, sulla questione è intervenuto anche il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova: "Quello che sta accadendo al Genoa potrebbe rappresentare la Waterloo dei tamponi". Poi l'allarme: "Rischiamo di far circolare soggetti negativi al tampone ma in fase di incubazione che trasmettono il virus e chiudere in casa altri con tampone positivo che non trasmettono a nessuno".
L'intervento di Bassetti ricostruisce come potrebbero essere andate le cose: "Dopo poche ore dall'esito di tamponi negativi per tutta la squadra si è assistito a numerose positività con probabili conseguenze importanti sul futuro del campionato di Serie A. I tamponi possono dare, da una parte una falsa patente di negatività e di liberi tutti e dall'altra produrre un esercito di positivi asintomatici".
Il consiglio è uno solo: "Occorre rimettere al centro la clinica fatta di segni e sintomi, che unita alla virologia, rimane lo strumento migliore per la gestione della pandemia".
VIROLOGO CRISANTI: "GENOA E NAPOLI SUBITO IN QUARANTENA"
"Questa è una storia che rientra perfettamente nella dinamica di trasmissione del virus ed allo stesso tempo fa capire quali siano le sub conseguenze di non applicare la quarantena ed esentare i giocatori da questa misura di prevenzione". Così il virologo Andrea Crisanti ad Effetto Giorno di Alessio Maurizi su Radio 24. In merito al caso dei quattordici positivi riscontrati tra i calciatori e lo staff del Genoa, Crisanti ha proseguito a Radio 24: "Ci sarebbe da chiedersi perché viene derogata per il calcio una misura che invece viene applicata a tutti quanti gli altri. Quello che è accaduto è che durante l'allenamento la persona positiva ha trasmesso la malattia. La follia è non aver messo queste persone in quarantena in presenza di un positivo". A Crisanti è stato chiesto se sarebbe utile mettere in quarantena l'intero team genovese: "Per forza, non ci sono alternative e anche quelli del Napoli vanno messi in quarantena e sotto sorveglianza. – ha risposto il virologo a Radio 24 - Bisogna fare i tamponi a quelli Napoli adesso e tra due, tre giorni perché chiaramente se uno è contagiato in genere diventa positivo dopo due o tre giorni".
"Se c'è una squadra con 14 persone positive, disputare una partita è quasi impossibile. Ora il Napoli deve fare i tamponi ma con una certa tempistica, bisogna aspettare un certo periodo di incubazione che è di 4-6 giorni. Devono andare in quarantena i giocatori che hanno avuto dei contatti stretti, non tutti, ma quelli che sono stati vicini sì" ha concluso Sileri.
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