COVID-19

Covid-19, Galli e Ricciardi lanciano l'allarme: "Protocollo da rivedere"

Si potrebbe pensare a un "bolla" proprio come successo per la Nba

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L'epidemia che avanza fa fare i conti anche al mondo del calcio che, giorno dopo giorno, registra contagi da Covid-19. Regole da rivedere e anche in fretta perché secondo gli esperti è il momento di cambiare il Protocollo.  "Non sono anti juventino, sono interista di terza generazione: il calcio è anche passione. Se si vuole mantenere quel minimo di sportività bisogna dire che i protocolli scricchiolano. Alla luce di un'autorità che dice di una squadra che non si poteva muovere da Napoli e non poteva andare a Torino" dice il professor Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, tornando sul caso Juventus-Napoli. "È un momento molto difficile con una serie di segnali che ci impongono di invertire una tendenza", ha spiegato ai microfoni di Radio Punto Nuovo. "Per passare la nottata non dobbiamo stare fermi: spero si possano avere ancora le partite di calcio, che sono anche di conforto. Ma, è irragionevole correre dei rischi, ragionevole invece è fare le cose con giudizio".

afp

"In questi momenti il protocollo - ha continuato Galli - non regge: anche perché alle volte ho la sensazione che ci sia un utilizzo di comodo della norma. L'intervento delle Asl è inevitabile ed è stabilito dal decreto vigente". "Se il derby di Milano è a rischio? Mi aspetto di tutto, con una situazione che potrebbe coinvolgere la Asl di Milano. I contatti dovrebbero essere quarantenati e quindi l'intera squadra dovrebbe essere quarantenata", ha proseguito.
"Nel momento in cui c'è una prima positività e poi le seconde ci devono essere necessariamente allenamenti individuali, così nuovi positivi evidentemente vanno a riguardare solo quelli che sono i contatti diretti del già precedentemente quarantenato. Il protocollo della Figc fa una grossa fesseria sulla questione dell'isolamento". "Se il calcio a rischio? Non c'è settore produttivo che non debba prendersi in considerazione l'idea di fermarsi". Sull'ipotesi di organizzare il campionato in una bolla coma l'Nba, Galli ha concluso: "Diventa complesso, solo se si è certi che tutti quelli in bolla siano assolutamente negativi". 

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Speranza che sempre ai microfoni di Radio Punto Nuovo spiega: "Io credo che vada rivisito il protocollo del calcio: fu approvato a maggio, con la circolazione del virus limitata all'epoca. Quello era stato un protocollo elaborato dalla Figc ed approvato dal Cts che ha consentito di chiudere il campionato. In questo momento il virus circola in modo talmente forte che non può che prevedere una rivisitazione del protocollo. Ha fatto bene le Asl di Napoli a tutelare la salute pubblica, evitando che ci siano persone che dalla Campania potessero far circolare il virus. Da quello che letto, le Asl di Napoli hanno evitato il focolaio epidemico". 
 "Come si spezzano le catene? Il rischio di contagio è alto, uno sport come il calcio pone un elevato", ha proseguito. "Le Asl interverranno ogni volta che c'è stato un positivo disponendo che un soggetto potenzialmente infetto deve andare in quarantena fiduciaria, seguendo il dettato costituzionale ed anche civili e penali". Sui calciatori della Juventus andati all'estero, Ricciardi ha aggiunto: "Chi viola le disposizioni delle Asl ed anche di legge incorre in sanzioni civili e penali. Con l'attuale protocollo, il campionato può non finire, visto che le Asl saranno costantemente chiamate ad intervenire. Il calcio deve porsi l'interrogativo se può continuare: se non risolviamo il problema sanitario non possiamo pensare di tenere aperto il calcio a queste condizioni".
"Anche il calcio è un settore produttivo importante: ma dobbiamo privilegiare le industrie e le scuole. Il calcio è a rischio - ha concluso - come tutte le attività che facilitano la circolazione del virus non vivendo in una bolla. Negli Usa è possibile far disputare gli sport di contatto solo se in bolla: potrebbe essere necessario fare lo stesso anche per il calcio".

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