La ripresa del campionato presenterà alcune novità anche per gli arbitri. A partire dall'assenza del pubblico, che per alcuni spesso condiziona le loro decisioni. Non, però, secondo Pierluigi Collina. "Il pubblico non condiziona l’arbitro o non dovrebbe. Comunque non sono gli 80mila spettatori a influenzarti, per me erano peggio i 200 tifosi nei campi di periferia dove non c’era protezione. Modifiche? Non sono modifiche vere e proprie, piuttosto chiarimenti. Sul fallo di mano è stata definita la linea di confine tra braccio e spalla. Penso sia applicabile da subito. Anche l’immediatezza del gol segnato o dell’occasione da rete creata dopo un fallo di mano dell’attaccante è definita meglio. Cinque sostituzioni? Un cambiamento temporaneo per proteggere la salute dei calciatori che giocheranno più spesso", ha detto al Corsera l'ex fischietto e oggi presidente della Commissione arbitri Fifa. La speranza, però, è un'altra: "Speriamo che il non protestare più sia un cambiamento positivo che il Covid-19 ci lascerà in eredità. Ma come per altre situazioni, ad esempio esultare abbracciandosi dopo un gol, si tratta più di un messaggio da dare all’esterno che evitare un rischio reale. Il calcio è uno sport fatto di contatti, impossibile impedirli. Tutti i protagonisti della partita saranno soggetti a rigidi controlli e questo speriamo sia sufficiente".