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"Mi ha spinto a Londra l'importanza del club e il fatto che tanti allenatori italiani sono passati di lì e hanno sempre fatto bene". Lo ha detto Enzo Maresca, allenatore del Chelsea, ospite del Festival dello sport di Trento. "L'insegnante cui sono più legato è Pellegrini (di cui era collaboratore al West Ham, ndr) anche se Guardiola (di cui era collaboratore al City, ndr) è stato fondamentale per il modo di far giocare la squadra - ha aggiunto -. La Premier è un campionato molto difficile e diverso da tutti gli altri, dall'organizzazione alla passione, agli investimenti delle società. Se consiglio ai giovani di venire qua? Un'esperienza all'estero è sempre molto formativa dal punto di vista personale. A prescindere da dove giocano è più importante che siano felici dove si trovano, essere curiosi e avere sempre tanta voglia di capire, ascoltare e imparare".
"Ho sempre pensato che i giocatori siano gli interpreti assoluti, il mio compito è quello di cercare di migliorarli perché così si migliora la squadra - ha aggiunto -. Quando giocavo per mia madre avevano sempre ragione i giocatori e mai gli allenatori, ora pensa che abbiano sempre ragione gli allenatori e mai i giocatori. Diversamente mia moglie prima dava ragione agli allenatori e ora ai giocatori".
Poi sull'espulsione nel finale del match col Liverpool e sul momento della sua squadra: "Non sono riuscito a trattenermi. È la prima volta che vinciamo una partita dopo il novantesimo e contro i campioni d'Inghilterra. Infortuni? Noi e il Psg siamo le squadre che stanno portando i segni dello sforzo al Mondiale per club, ma è stato troppo bello giocare quella competizione e troppo bello vincerla. Quindi in qualche modo mi arrangerò".