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"Una partita come quella di ieri sera, qualsiasi giocatore o ex giocatore di questo pianeta, avrebbe voluto giocarla. Una partita che gli stimoli li fa tornare a tutti". Aveva abbandonato il calcio giocato per mancanza di stimoli. Quando 3 anni fa Andrea Ranocchia, ex difensore e capitano dell'Inter nonché tifoso nerazzurro, aveva appeso gli scarpini al chiodo, l'aveva fatto perché, come ha ricordato al microfono di Rai Radio1 Sport, "Non mi divertivo più. Sinceramente non tornerei indietro, e mi sono davvero goduto Inter-Barcellona da spettatore".
Ranocchia coetaneo di Francesco Acerbi, difensore come lui, ieri in campo e uomo della provvidenza col gol nel recupero che ha portato la sfida ai supplementari. "Ha fatto qualcosa di inusuale", ha proseguito Ranocchia intervistato da Radio1 Sport, "un difensore che negli ultimi minuti prende e va a fare la punta. È evidente che aveva ancora le energie per incidere. Ci ha provato e è stato premiato".
E ora la finale di Monaco di Baviera. "O Paris Saint Germaine o Arsenal", ha concluso Andrea Ranocchia, "saranno più chiuse. Non ci sarà la doppia sfida e la pressione sarà altissima. Sarà diverso. Il Barcellona davanti è stellare, ma sulla difesa lascia a desiderare, difende alto e si espone a rischi enormi. La finale per l'Inter sarà diversa da questa doppia sfida di semifinale. Secondo me per i nerazzurri sarebbe preferibile l'Arsenal, il Psg è più forte nelle individualità. Ma a prescindere da come finirà il progetto Inter proseguirà, perché una stagione così è stata importante".