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Caso D'Onofrio, tribunale Figc: "Trentalange poteva prevenire ma non c'erano 'rumors'"

L'ex presidente dell'Associazione italiana arbitri avrebbe potuto "assumere

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L'ex presidente dell'Associazione italiana arbitri avrebbe potuto "assumere qualsiasi iniziativa, anche la più minimale" "volta e finalizzata ad accertare i reali requisiti professionali e di moralita' del sig. Rosario D'Onofrio", e adottare "modelli organizzativi idonei a prevenire il compimento - da parte del sig. Rosario D'Onofrio - di atti contrari ai principi di lealta', correttezza e probita'". Tuttavia, ritiene il Tribunale "che non sia addebitabile al Dott. Trentalange di non aver verificato l'assenza di precedenti penali o comunque di pendenze del nominando Procuratore Nazionale", tanto che "lo stesso ex Presidente AIA, Dott. Nicchi, in fase di indagini ha confermato che, prima della nomina a Procuratore AIA, non vi fossero "rumors" sulla persona del D'Onofrio (cfr. dichiarazioni in atti del 21 novembre 2022)". E' quanto si legge nelle motivazioni con cui i giudici del Tribunale federale nazionale della Figc hanno deciso di condannare l'ex numero uno dell'Aia a 3 mesi di inibizione (contro i 6 richiesti dalla Procura Figc) relativamente al caso D'Onofrio seguito all'arresto per spaccio internazionale di droga dell'ex procuratore capo dell'Associazione italiana arbitri.

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