Ventura: "Sarà dura, non decisiva"

Il ct prepara la sfida dello Stadium: "Una gara molto importante, non decisiva. Nulla è precluso alla mia squadra"

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Vigilia di Italia-Spagna, fari sul Mondiale 2018 e obbligo -o quasi- dei tre punti. I più difficili da mettere in conto. Si gioca allo Juventus Stadium di Torino, e questo conta. Parecchio. Tre giorni per prepararsi, pochini, ed ecco Ventura: "Sfida dura, ma non decide i destini mondiali. Noi siamo pronti e stiamo meglio rispetto a un mese fa. La Spagna è diversa, è cambiata. La temiamo, e vogliamo batterla".

L'emozione di essere in questo stadio, non più suo... nemico. 
"L'emozione? C'è la gioia di essere tornato a Torino, felice di giocare allo Stadium perché qui quando ci sono venuto ha sempre vinto la squadra di casa".
La formazione?
"E' la solita".
Romagnoli in campo?
"Se dovesse giocare farà piccoli passi verso il futuro, ha grandi qualità. Ho la fortuna di aver trovato un gruppo di giocatori di grandi qualità, tecniche e umane e professionali".
Un azzardo Romagnoli, che non è abituato nella difesa a tre?
"Tanti anni fa col Bari feci esordire a San Siro contro l'Inter Bonucci e Ranocchia. Mi dissero: è un azzardo. Andò bene e poi sapete cosa hanno fatto e cosa stanno facendo i due".
Quanto conterà la tattica? La Spagna è cambiata?
"Vedendo la Spagna in queste ultime settimane ho avuto la sensazione che abbia fatto passi avanti dal punto di vista tattico. Questo non mi preoccupa. Quel che conta è la qualità tecnica assoluta di questa Nazionale, la loro spensieratezza, la gioia di fare gioco. Questa è la loro vera espressione che dobbiamo temere e rispettare facendo quel che sappiamo fare. E non è poco".
Italia-Spagna di giugno: la massima espressione dell'era-Conte. Con questa partita, nello stadio di... Conte si supererà la fase del confronto?
"Me lo auguro, ma non ne sono sicuro. Anche se andrà bene, ci sarà qualche rimasuglio dei confronti col recente passato. Qui ci giochiamo una gara importante, ma non drammaticamente te decisiva. E' stimolante, da vincere, ma la qualificazione ce la giochiamo fra dodici mesi".
La condizione atletica a che punto è?
"Il 60 per cento della condizione -per dire- non sarebbe sufficiente per venire a capo della Spagna. La corsa non basta, la Spagna si mette in difficoltà su come interpreti la partita. Le condizioni fisiche sì, sono migliori, un mese fa era diverso, i giocatori hanno 6-7 gare in più nelle gambe. Un notevole passo avanti, direi".
Balotelli, come sarà il suo futuro azzurro?
"Nessuno discute le qualità del giocatore, si è parlato d'altro attorno a lui. Balotelli o no in Nazionale è un tema marginale. Quel che conta è capire se Balotelli torna a essere Balotelli. Glielo auguro, per lui e la sua carriera e poi anche per la Nazionale".

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