Serie A, bomber in crisi: Toni, Icardi e Di Natale a digiuno

I protagonisti della scorsa stagione faticano a sbloccarsi. Solo Higuain e Dybala tengono il passo

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Nella stagione in cui il mondo si è accorto definitivamente dello strapotere offensivo di Higuain, la Serie A sembra aver perso i suoi migliori bomber. Dopo Di Natale anche Luca Toni ha pronunciato la parola "ritiro", ma di diverso rispetto alla passata stagione non c'è solo la questione anagrafica. I protagonisti della scorsa stagione in questa non riescono a trovare il gol, Toni come Icardi, ma anche Klose e Berardi. Si salva solo il Pipita.

Dopo la sconfitta interna contro l'Empoli la punta del Verona ha ammesso: "Forse è giunto il momento di smettere". Complice l'infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo a inizio stagione, Toni non è ancora riuscito a essere determinante per i gialloblù come nella scorsa stagione, ma proprio la sua assenza ha contribuito in maniera decisiva all'ultimo desolante posto in classifica dei veneti. Per lui, che l'anno passato festeggiò ben 22 volte, in questa stagione è arrivato solo un gol. Numeri che fanno riflettere, ancora di più se allargati a tutta la classifica marcatori della passata stagione.

Al suo compagno di battaglia fino all'ultima giornata, alias Mauro Icardi, non va tanto meglio. Dopo aver conquistato la fascia da capitano dell'Inter, l'argentino si è visto relegare in panchina da Mancini in diversi match decisivi. I quattro gol segnati sono stati conditi da polemiche contro il tecnico e poca pericolosità, penalizzato dal cambio modulo adottato dai nerazzurri. Scendendo nella graduatoria del 2014/15 troviamo Tevez a quota 20 e Menez a 16, gol persi dal nostro campionato per motivi diversi. Chi invece non è riuscito a confermarsi sul campo per il momento sono Berardi, Gabbiadini e Di Natale, ma anche Iago Falque, Klose, Quagliarella, Callejon e Vazquez.

La stellina tormentata del Sassuolo che sta scontando una squalifica di tre giornate, nella passata stagione timbrò il cartellino 15 volte trascinando i neroverdi a una tranquilla salvezza. Quest'anno è fermo a due e l'efficacia offensiva della squadra di Di Francesco in sua assenza fa riflettere. Discorso simile per Gabbiadini (15 reti l'anno scorso tra Sampdoria e Napoli) e Di Natale (14), un altro che ha annunciato per l'ennesima volta il ritiro, relegati a ruolo di riserve nelle rispettive squadre e a segno in una sola occasione in campionato. Iago Falque con una gioia soltanto (13 l'anno scorso) paga il passaggio dal Genoa alla Roma, mentre Quagliarella (13) dopo un buon inizio si è inceppato a quota 4. Peggio di loro Klose (13) e Callejon (11) ancora a digiuno in questa stagione. Quattordici reti il parziale contro le centosettantaquattro totali della scorsa stagione.

Se la crisi ha colpito in pieno i "vecchi" bomber, ci sono un paio di eccezioni che confermano il trand. Higuain è un caso lampante nella miglior stagione da quando è arrivato in Italia. Il Pipita è stato tirato a lucido da Sarri e i suoi 14 gol nelle prime giornate sono uno score impressionante che lo rendono l'unico a confermare il rendimento di altissimo livello, anzi, visto l'inizio difficoltoso della passata stagione si può parlare di netto miglioramento. L'altro caso riguarda il connazionale Dybala che non sembra aver risentito troppo del passaggio dal Palermo alla Juventus. Tredici gol in Sicilia la scorsa stagione, già sette con la maglia bianconera in questa.

Se le macchine collaudate hanno bisogno di una revisione d'urgenza, questa Serie A ha proposto fuoriserie nuove di zecca. Da Kalinic, bomber a sorpresa della Fiorentina di Paulo Sousa, a Eder, sbocciato e già in doppia cifra con la maglia della Sampdoria. Ma anche Insigne  e Pjanic a quota sette siglli. Più altalenanti invece Bacca, che dopo le 6 reti nei primi due mesi si è inceppato, Mandzukic e Dzeko fermi a quota tre. Un po' poco per gli investimenti fatti su di loro.

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