Mondiali femminili, Bertolini: "Arrivare ai quarti sarebbe un regalo per tutte noi"

Nel giorno del suo compleanno la ct presenta gli ottavi con la Cina e commenta l'assegnazione dei Giochi invernali 2026 a Milano-Cortina: "Un orgoglio"

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Milena Bertolini, nel giorno del suo compleanno, ha parlato in conferenza stampa prima dell'ottavo di finale contro la Cina in programma martedì a Montpellier alle 18. "Cosa vorrei per regalo? Passare il turno sarebbe sicuramente un regalo per tutte noi". Inevitabile un commento sui Giochi invernali assegnati dal Cio a Milano e Cortina per il 2026: "Le Olimpiadi in Italia sono un qualcosa di bello, che ci rende orgogliosi".

Alla vigilia del Mondiale l'obiettivo minimo per l'Italia di Bertolini era provare a passare il girone, nonostante avversari impegnativi come Australia e Brasile, per poi vedere che cosa potesse succedere dagli ottavi di finale in avanti. Le azzurre hanno fatto il loro dovere e pure in maniera brillante visto il primo posto finale nel gruppo C che ha delineato come ottavo finale la sfida contro la Cina, terza del gruppo B dietro Germania e Spagna.

La notizia della giornata è l'assegnazione dei Giochi olimpici invernali del 2026 a Milano e Cortina che hanno battuto l'altra candidatura, quella svedese di Stoccolma e Are. “Avere le Olimpiadi per l'Italia è molto importante, è bello e ci rende orgogliosi. Penso a quello che può portare in termini di crescita dello sport e quello che può portare per tutta l'Italia” commenta Bertolini.

Nel giorno del suo compleanno, però, la ct non ha dubbi su quale regalo vorrebbe martedì alle 18 a Montpellier per festeggiare nel migliore dei modi i suoi 53 anni: “Passare il turno sarebbe un regalo per tutte. Sarà un ottavo difficile, basta vedere gli altri ottavi già giocati fino ad ora. Adesso però si azzera tutto. Credo sarà una partita combattuta contro un avversario molto forte, organizzato, fisicamente preparato, duro e tosto come fisicità. Noi comunque ci stiamo preparando al meglio, ma dobbiamo fare di più rispetto a quanto fatto finora. I particolari faranno la differenza”.

Due squadre, Italia e Cina, che interpretano il calcio in maniera diversa: “Abbiamo fatto un buon gioco, c'è stato anche un pizzico di fortuna, ma nei momenti di sofferenza è venuta fuori la compattezza del gruppo. Non siamo solo catenacciari, abbiamo anche una buona organizzazione complessiva e non rinunciamo ad attaccare. La Cina invece penso sia una squadra che se può predilige giocare di rimessa, in contropiede”.

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