Figc: arriva il commissario

Dopo quattro votazioni, salta tutto. Niente intesa dell'ultima ora Gravina-Sibilia. Le parole, le curiosità e i fatti della giornata

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Non c'è il presidente della Figc. Ci sarà il commissario della Figc. La giornata di elezioni a Roma si chiude senza che uno dei tre candidati (Sibilia, Gravina e Tommasi) abbia ottenuto la maggioranza. Così resta la necessità che la Federcalcio venga commissariata. In tempi brevi. L'ultimo sussulto di far eleggere Gravina (proposta di Sibilia) è saltato. Giovedì si riunirà il Coni per nominare il commissario.

Dodici ore. Tanto è durata la giornata della "non elezione" del presidente della Federcalcio. Quattro votazioni per sancire il disaccordo totale, coi tre candidati (Sibilia, Gravina e Tommasi) impegnati a trovare un'intesa e al contempo a non trovarla. "Una buffonata", il commento finale del sempre colorito Ferrero (presidente della Samp). "Una perdita di tempo", le parole di De Laurentiis.
C'è stato un po' di tutto. Dopo la prima votazione, Tommasi (Aic) ha incontrato i suoi due rivali: "Per una convergenza su un programma e con la condizione che il presidente dovevo essere io". Risposta? "Non ho ricevuto risposta".
Dopo tre votazioni, la proposta -a sorpresa- di Sibilia: "Votiamo Gravina presidente.". La replica di Gravina al telefono: "Non posso accettare". Più tardi ha spiegato: "Era una proposta inaccettabile. La proposta di una poltrona: volgare".
Giancarlo Abete, alla fine della giornata, da ex presidente della Federcalcio: "Oggi per chi ama questo sport c'è solo da piangere".
Il finale è scritto: non c'è un presidente, non ci sono altre elezioni all'orizzonte. La Federcalcio sarà retta da un commissario che il Coni, provvederà a nominare nella riunione di giovedì. Si parla di Giovanni Malagò, numero uno del Coni, ma lo stesso Malagò è impegnato agli imminenti Giochi olimpici invernali. Potrebbe toccare al segretario del Coni, Roberto Fabbricini.
Per la storia della Figc, questo sarà il settimo commissariamento. Il primo nel 1958, dopo l'eliminazione dai Mondiali di Svezia (Bruno Zauli commissario). La seconda nel 1986, dopo il flop del mondiale in Messico, arrivò Franco Carraro. La terza, breve, nel '96 dopo il ko nell'Europeo in Inghilterra, con Raffaele Pagnozzi. Quindi nel 2000 quando toccò a Gianni Petrucci, presidente del Coni. Nel 2006 in piena Calciopoli, Guido Rossi. Infine, sempre nel 2006, Luca Pancalli.

E' stata convocata per giovedì alle 15 la riunione della Giunta esecutiva del Coni che dovrebbe sancire l'arrivo del commissario in Federcalcio.

Siamo così all'epilogo della giornata elettorale, con la quarta votazione per sancire che la Federcalcio non ha trovato un presidente. L'esito, scontato: 59 per cento schede bianche (Aic e Dilettanti), 38 per cento Gravina. (Lega Pro). Mentre al Coni parte la macchina per decidere, entro mercoledì sera, chi sarà il commissario della Figc. Spunta già il nome di Giovanni Malagò, che è il numero uno del Coni. Potrebbe anche essere il segretario del Coni, Roberto Fabbricini. Il commissariamento avrà la durata minima di 90 giorni.

"Non stiamo a parlare di proposte di accordo, che definisco volgare: non potevo accettare la presidenza, a dispetto di un progetto, di una squadra, di un pacchetto di voti che va oltre la Lega Pro": lo ha detto Gabriele Gravina, dopo il passaggio a vuoto dell'assemblea Figc. "Non è la sconfitta del calcio italiano, ma la certificazione della sconfitta di una classe dirigente".

A sorpresa, la dichiarazione di voto di Sibilia arrivata dopo l'annuncio della scelta sulla scheda bianca. "Dopo tre votazioni e pur avendo sempre avuto la maggioranza relativa, noi della Lega Dilettanti avevamo deciso di far convergere i nostri voti su Gravina. Ho atteso che la nostra proposta ottenesse il via libera, ma non sono arrivati riscontri, a parte una telefonata di Gravina che mi ha fatto sapere di non accettare la nostra idea. Così, per il bene del calcio italiano, abbiamo scelto di votare scheda bianca".

Dopo tre votazioni senza esito, alle 17,30 l'assemblea della Federcalcio era prevista la quarta votazione, ovvero il ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto la maggioranza dei voti, Sibilia e Gravina. Tommasi è di fatto fuori dalla corsa per la presidenza, ma la sua posizione è decisiva per l'esito finale. La scelta di Tommasi e dell'Aic è di votare scheda bianca, scelta che avrebbe portato a un'altra non elezione. Il che significa che la Figc sarà commissariata. A quel punto, Sibilia e Gravina hanno chiesto lo stop dell'assemblea, si sono incontrati per capire i margini di un accordo per scongiurare l'ipotesi-commissario. E' intervenuto poi Sibilia: "Non c'è alcuna convergenza per una ipotesi si accordo e dunque chiedo ai delegati della Lega Dilettanti di votare scheda bianca".

Chiusi gli interventi, l'assemblea elettiva della Figc è ora chiamata alle urne.
Al via la prima votazione per la nomina del presidente federale (tre i candidai in corsa, Gabriele Gravina, Cosimo Sibilia e Damiano Tommasi): per essere eletti al turno inaugurale occorre il 75% dei voti spettanti ai delegati presenti. E l'esito della votazione, com'era scontato, è stato negativo: nessuno dei tre candidati ha raggiunto il quorum previsto. Per la precisione: Sibilia 39 per cento, Gravina 37 per cento e Tommasi 22 per cento.
Poi la seconda votazione, serve la maggioranza del 66,6 per cento. Ma anche in tal caso nessuno dei tre candidati ha raggiunto la quota elettiva. Per la precisione: Sibilia è salito al 40 per cento, Gravina è sceso al 36 e Tommasi è rimasto col suo 22 per cento. Dunque si procede con la terza votazione, nella quale il quorum è fissato al 50 per cento più un voto.
E nemmeno la terza votazione ha dato esito positivo. Sibilia 39 per cento, Gravina 38 per cento, Tommasi 20 per cento. Dunque si va alla quarta votazione, o meglio il ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto la quota maggiore dei voti, ovvero Sibilia e Gravina. Tommasi è fuori dai giochi, ma sarà lui a determinare chi fra i due candidati sarà eletto, oppure se la Federcalcio non trovando un presidente sarà commissariata.

"Noi allenatori voteremo da subito il candidato Gabriele Gravina. Con lui e con Damiano Tommasi abbiamo programmi vicini e compatibili". Lo ha detto il presidente dell'Aiac, Renzo Ulivieri, nel suo intervento all'assemblea elettiva della Figc. Poco prima dell'inizio dei lavori, Ulivieri aveva detto: "Gravina o Tommasi? Io sono in mezzo a tutti e due. Vorrei trovare la strada per vincere. Nel confronto con le società di A e B che hanno indicato Gravina se noi ci mettiamo tutti insieme si vince. Potremmo sprecare questa occasione ed io non vorrei perché è un film che ho già visto con Albertini". 

"Peccato che i candidati non siano riusciti a trovare un punto di sintesi per fare fronte al grave momento che sta attraversando il nostro calcio. Mi sono un po' pentito di non essermi candidato alla presidenza federale perché la mia associazione avrebbe potuto dare molto anche a quel livello". Così il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, nel suo intervento all'assemblea elettiva della Figc. Nella 'dichiarazione' non esplicita di voto Nicchi si è rivolto ai tre candidati: prima a Tommasi ha detto che "non bisogna chiudersi nel mondo delle componenti tecniche". A Sibilia invece ha rimproverato di non averlo mai chiamato "spero non sia perché l'Aia pesa poco", mentre ha ringraziato Gravina "che ha messo in evidenza i nostri problemi che si possono risolvere in fretta".

"Siamo ai nastri di partenza e non stiamo trattando. Ci sono tre candidati, poi parleranno le urne. Sulla carta nessuno ha il 51%, vediamo quali saranno le possibili soluzioni. Io non sto facendo calcoli, a me interessa cosa deve fare la federazione. Dobbiamo capire che questo è un momento storico particolare, siamo qui per la mancata qualificazione al Mondiale e dobbiamo dare una risposta adeguata". Così il candidato presidente della Figc, Damiano Tommasi. "Io ago della bilancia? Io voglio fare il presidente ed i calciatori mi hanno candidato perché credono che un cambiamento sia possibile, soprattutto culturale".

"Oggi dobbiamo cambiare marcia per uscire dal pantano. Serve un'accelerata decisa. Bisogna costruire una casa federale più forte e più stabile. Serve l'entusiasmo di un ragazzino e l'esperienza di un adulto. Ciò che può rafforzarci è un'ottica di sistema". Così il candidato alla presidenza della Figc, Gabriele Gravina, presidente Lega Pro. "Io - aggiunge - con la maglia della condivisione voglio giocare la partita del futuro, con coraggio e spirito di innovazione". Infine Gravina cita Ezra Pound: "Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale a nulla lui". "Io - conclude - sono pronto a farle crescere insieme a voi per un mondo che, a prescindere da come andrà oggi, continuerò a servire".

"In questo tavolo sono io il più nuovo in assoluto. Io non sono il 'candidato di' ma il candidato della Lnd che me lo ha chiesto all'unanimità". Lo dice il candidato alla presidenza Figc, Cosimo Sibilia. "Quando si danno patenti di innovatore bisogna stare attenti", dice ancora prima di attaccare direttamente Renzo Ulivieri, numero uno degli allenatori. "Renzo - dice Sibilia - lei patenti di coerenza non le puo' dare". Poi ha aggiunto: "Qualcuno mi aveva additato come il cavallo di troia del presidente del Coni. Confermo l'amicizia e la vicinanza ma ho sempre difeso la Figc anche contro il Coni e rivendico questa posizione. All'Assocalciatori voglio dire che, se dovessi essere eletto presidente, reputo opportuno che il Club Italia venga dato ad un ex calciatore, uno della materia".

"Riecheggia da tempo un sonoro e fastidioso comportamento, secondo cui la Lega di Serie A rappresenta la peggior mala gestio del Paese. Non è così. Anche sotto la gestione commissariale, la mia che si conclude oggi, si sono raggiunti ragguardevoli risultati". E' un nuovo sfogo l'intervento di Carlo Tavecchio, presidente dimissionario della Figc, in apertura dell'assemblea elettiva che dovrà scegliere la nuova guida. Tavecchio ha rivendicato tutto quanto fatto nell'arco del suo lavoro in federazione: "La serie A saprà cogliere prima dei tempi i comportamenti per stare nel posto che merita, seduta qui - ha detto non nascondendo un po' di commozione - sono cresciuti gli spettatori, raddoppiati gli introiti per i diritti tv".

E' cominciata l'assemblea elettiva della Figc. Alla prima votazione è richiesto il 75% delle preferenze, il 66% alla seconda e 50 più uno alla terza. L'assemblea presieduta da Pasquale De Lise si compone di 275 delegati, al momento accreditati 267 pari a 498 voti, in rappresentanza delle diverse componenti (Lega Serie A, Lega B, Lega Pro, Lega Dilettanti, atleti, tecnici, arbitri). E dalle prime dichiarazioni di voto, la nomina di Gabriele Gravina appare la probabile soluzione già alla prima tornata di votazioni.

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