In Germania sembrano avere già le idee chiare, si calcola che serviranno 20.000 test per concludere la stagione
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La Germania sembra già pronta ad affrontare la "Fase 2" anche a livello calcistico. Der Spiegel ha infatti svelato il protocollo per la ripresa del campionato, rispondendo in particolare a un dubbio chiave, sul quale si discute molto anche in Italia: cosa succederebbe in caso di calciatore positivo al coronavirus? "Si isolerà il giocatore in questione e si potrà andare avanti a giocare, con le dovute precauzioni per tutti", fanno sapere portavoci della Bundesliga. Se non presenta sintomi si farà due settimane di quarantena, al contrario dovrà attendere almeno qualche giorno dalla scomparsa dei sintomi per poter tornare in gruppo.
Anche in Germania non c'è ancora una data ufficiale per la ripresa, ma l'obiettivo è quello di ripartire, al più tardi, nel fine settimana del 23 maggio. Gli allenamenti, con tutte le dovute precauzioni, sono già ripartiti da tempo.
La questione dei test a cui sottoporre giocatori e staff, naturalmente, tiene banco anche in Bundesliga, ma i problemi di immagine (l'idea di far passare i calciatori come dei privilegiati) non preoccupa più di tanto i vertici del calcio tedesco: "Dobbiamo prenderci cura della nostra industria, nella quale lavorano 60.000 persone in tutto il paese" rivendicano dalla lega. D'altronde si calcola che per concludere la stagione serviranno circa 20.000 tamponi, ma al momento la Germania ne ha processati oltre 2 milioni, più di qualsiasi altro paese europeo, e l'approvigionamento non sembra essere un problema.
Il protocollo, molto articolato, prevede molte altre misure, tra cui le bottiglie d'acqua personalizzate, guanti obbligatori per gli allenamenti in palestra...e anche il numero massimo di persone che potranno accedere allo stadio. Il pubblico, naturalmente, rimarrà fuori, e in tutto ci saranno 300 persone divise tra campo, tribune e recinzioni esterne. In campo, tra calciatori, staff, medici e dirigenti, potranno esserci al massimo 98 persone.