COME HAUGE

Boniek e Papin ma anche Bacinovic e Aaltonen: campioni e bidoni visti e comprati

Il caso del norvegese cercato dal Milan non è una novità per il calcio italiano. E' già successo che un giocatore, affrontato da avversario, diventi un obiettivo di mercato

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Un gol, un assist e una prestazione sontuosa hanno spinto il Milan sulle tracce di Jens Petter Hauge, 20 anni, attaccante del Bodoe/Glimt. Non è la prima volta che una partita, magari contro avversari sconosciuti, spinge un club a caccia di un avversario poco noto ma autore di una super prestazione. Magari fine a se stessa. E' quello che è successo, per esempio, all'Inter nel 1988 quando ha deciso di acquistare Mika Altonen, fantasista finlandese del Turun Pallosseura che, nei sedicesimi di finale di Coppa Uefa, sbanca San Siro con un gol poi ribaltato dai nerazzurri nel ritorno. Il presidente Pellegrini lo porta in Italia, lo parcheggia al Bologna, dove gioca 45 minuti totali nel campionato '88/'89, prima di sparire dal calcio che conta. 

E' andata bene a metà al Palermo, quando Zamparini, dopo un preliminare di Europa League contro gli sloveni del Maribor, si innamora di due giocatori: Bacinovic e Ilicic. Il primo non ha lasciato particolari ricordi e si è perso per strada mentre il secondo è diventato uno dei punti fermi dell'Atalanta ormai di casa nell'Europa che conta. E' andata di lusso anche alla Juventus quando, nei sedicesimi della Coppa Uefa del 1980, affronta i polacchi del Widzew Lodz che eliminano i bianconeri ai rigori. Nel doppio confronto si mette in mostra un giovane attaccante veloce e letale dalla metà campo in su. Si chiama Zbigniew Boniek e Boniperti decide di acquistarlo. Devono passare però due anni, a causa degli embarghi polacchi, prima di vederlo vincere tutto in bianconero.

Qualcosa di simile è accaduto al Milan berlusconiano. Nel 1991 i rossoneri vengono eliminati dal Marsiglia in Coppa dei Campioni e rimangono colpiti da quell'attaccante francese così letale in zona gol da spingere i dirigenti di via Turati a portarlo a Milanello. Il suo nome è Jean-Pierre Papin. La stessa cosa avviene con Marcel Desailly, punto fermo del Marsiglia che beffa il Milan nella finale della coppa più importante del 1993 e che sbarca a Milano nel mercato di riparazione della stagione successiva. 

C'è poi il caso estremo di Vitali Kutuzov, attaccante bielorusso, comprato dal Milan nell'intervallo di una partita di Coppa Uefa contro il Bate Borisov nel 2001. 

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