LO SCANDALO

Abusi e molestie sessuali, il calcio femminile si ribella

Terremoto in Usa, Australia e Venezuela dove alcune giocatrici sono uscite allo scoperto

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Un autentico terremoto si sta abbattendo sul calcio femminile, dopo che piano a piano stanno venendo a galla denunce da parte di diverse calciatrici di molestie e abusi sessuali. Negli Usa si è dimesso il presidente del Washington Spirit, dopo che nei giorni scorsi era stato licenziato l'allenatore. Stessa sorte per il tecnico del North Carolina Courage. In Australia la Federcalcio ha aperto un'indagine dopo la denuncia di due calciatrici, mentre in Venezuela la denuncia è arrivata dall'intera Nazionale.

Getty Images

Quello che è stato definito il "Me Too" del calcio femminile sta scoperchiando il marcio all'interno di questo mondo. Tutte le partite in programma questo fine settimana negli Stati Uniti sono state sospese. E venerdì scorso la Fifa ha annunciato di aver aperto anche un'inchiesta.

Anche l'Australia, sede dei Mondiali 2023, vuole far luce sulle denunce di abusi, molestie sessuali e bullismo da parte dell'ex giocatrice Lisa de Vanna (un passato anche con la Fiorentina Women) che ha affermato di aver subito tutto questo durante la sua carriera, in diverse occasioni e soprattutto quando era nelle Young Matildas, il soprannome con cui in Australia è riconosciuta la Nazionale di calcio femminile Under 20. "Ho subito abusi, molestie, bullismo - ha raccontato al ‘Sidney Daily Telegraph' - Ho assistito a cose che mi hanno messo a disagio, sono stata molestata sessualmente". Versione supportata dall'ex compagna di squadra, Elissia Carnavas, e la sua manager, Rose Garofano.

Ancora più pesante e che lascia senza parole quanto arriva dal Venezuela. "Stupro e abusi sessuali nella nazionale del Venezuela". Comincia così il lungo post sui social postato dalla 22enne attaccante dell'Atletico Madrid Deyna Castellanos, a titolo personale e di tutte e 23 le compagne della nazionale femminile del suo paese, in cui vengono denunciate molestie e fatti ancor più gravi commessi ai danni delle giocatrici e che andrebbero avanti fin dal 2008. In particolare nel mirino è finito l'allenatore Kenneth Zseremeta, originario di Panama e che ha lavorato in varie selezioni del Venezuela, comprese quelle giovanili. Contro di lui vengono mosse accuse di "assedio e abuso fisico, psicologico e sessuale contro giocatrici, comprese delle minorenni". "L'anno scorso, nel 2020 - è scritto nella nota delle giocatrici - una delle nostre compagne ci ha rivelato di essere stata abusata sessualmente fin da quando aveva 14 anni, dall'allenatore Kenneth Zseremeta. Questi abusi sono andati avanti finché non è stato esonerato (nel 2017 ndr). In tutto ciò ha avuto un complice, Williams Pino. Per noi è stata dura assimilare questa notizia perché molte di noi si sono sentite in colpa per non essersi accorte di nulla, di una cosa cosi' grave e che ora va punita duramente. Allo stesso tempo, la rivelazione della nostra compagna non ci ha sorprese perché questo è il tipo di ambiente che il nostro ct 'coltivava'". Nella lettera aperta vengono poi denunciati abusi psicologici da parte del tecnico nei confronti delle giocatrici che sapeva fare parte della comunità Lgbt. La nota si chiude con un appello alla Fifa "affinché si muovano per fare in modo che questo allenatore venga escluso dal mondo del calcio femminile".

 

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