“Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!”. Un triplice urlo come un triplice fischio, il richiamo di una foresta immaginaria sublimato all'ennesima potenza nel momento dell'estasi totale. Era l'11 luglio 1982, esattamente 37 anni fa, il che rende ogni anniversario un giorno in cui chi c'era non può fare altro che fermarsi un attimo, escludersi delle occupazioni classiche e tornare con la memoria al posto esatto in cui si trovava quella sera, allo sfarfallio che sentiva nello stomaco e in tutto l'apparato digerente, alla piccola o grande follia messa in atto subito dopo quel momento pazzesco e indimenticabile.
Rivedere quei volti significa ancora emozionarsi, anche se il tempo è passato e ha lasciato qualche traccia. Tra i trionfatori del Bernabeu, la professione più diffusa è quella del commentatore televisivo e radiofonico, attualmente esercitata da Bergomi, Collovati, Marco Tardelli, Altobelli (che lavora per Al-Jazeera), Ciccio Graziani, Paolo Rossi e Giovanni Galli. Nel curriculum di Tardelli (che è stato un anno quasi intero all'Inter) e Gentile (quest'ultimo attualmente disoccupato) c'è un'esperienza importante alla guida dell'Under 21 azzurra. Il più titolato come allenatore è sicuramente Dino Zoff, che ha guidato la Juventus e la Lazio (di cui è stato anche presidente) prima di ritirarsi. Meno fortuna in panchina hanno avuto Cabrini (che ha guidato anche la Nazionale Femminile), Vierchowod, Selvaggi e Dossena, mentre Ivano Bordon per molti anni ha svolto con passione la sua professione di allenatore dei portieri. Giampiero Marini ha vinto una Coppa Uefa nel 1994 da allenatore dell'Inter, poi ha deciso di fare tutt'altro: da anni si occupa di Borsa e di operazioni immobiliari. Attualmente occupati a tutti gli effetti sono Baresi e Massaro (fanno parte dell'organigramma del Milan), Antognoni (dirigente della Fiorentina).Oriali (appena ritornato all'Inter) e Bruno Conti (dirigente del settore giovanile della Roma).
Se ripensando a quel meraviglioso Mondiale si sente una lacrima scorrere sul viso, molte di più ne scorrono ripensando a Gaetano Scirea, l'esempio degli esempi, il difensore più elegante e corretto della storia del calcio. Gaetano era ovunque, usciva dalla sua area palla al piede e dopo un secondo era al limite dell'area avversaria per confezionare un assist. Era ovunque e ora purtroppo è solo nei pensieri di chi l'ha conosciuto e ammirato, perché una stradaccia polacca se l'è portato via nel 1989 mentre stava andando a “spiare” un'avversaria di Coppa. Non c'è più ma c'è ancora, immortale come quell'impresa che nessuno aspettava e che solo chi c'era può capire.
Grazie per il tuo commento
Sarà pubblicato al più presto, dopo essere stato visionato dalla redazione
OK