Italia, Di Biagio: "Lascio l'Under. Fuori per colpa nostra, zero alibi. Ma chi dice fallimento è in malafede"

Il ct dopo l'eliminazione dagli Europei: "Avrei lasciato comunque, ora sono sul mercato"

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Lo aveva annunciato e lo ha confermato oggi all'indomani dell'eliminazione dall'Europeo in virtù del pareggio tra Francia e Romania: Gigi Di Biagio lascia l'Italia Under 21. Si chiude così un'esperienza durata sei anni: "Bisogna scindere i risultati di questi anni da quello che è successo in questo Europeo. Direi che è stato fatto un ottimo lavoro: abbiamo fatto crescere tanti ragazzi, siamo stati competitivi con tante squadre forti, tanti ragazzi sono andati in Nazionale A. Poi ci sono le note dolenti, perché il risultato non è positivo ma non è un fallimento per me. Ora non sarò più l'allenatore dell'Under 21. Ringrazio tutti, dai dirigenti a Maurizio Viscidi".

Si cambia, quindi. Cambia la guida degli azzurrini dopo sei anni: "Rimpianti particolari? La colpa è solo nostra, senza cercare alibi. Il responsabile principale sono io e i ragazzi con me. Però chi dice che non abbiamo gioco e non corriamo è in malafede. Abbiamo fatto più tiri, siamo stati più pericolosi degli altri. Se la Romania avesse vinto mi avreste detto altre cose... Problemi in squadra? Anche Zaniolo e Kean mi hanno dato qualcosa, forse meno degli altri 4 che ho prelevato dall'Italia di Mancini ma non mi sento di rimproverarli. Qualcuno dimentica che abbiamo dovuto fare dei prestiti all'Under 20 per il Mondiale. Noi abbiamo 40-50 giocatori che girano tra U19, U20 e U21. Con le Under siamo andati ben oltre le aspettative".

Ma cos'è mancato all'Italia in questi tre Europei targati Di Biagio? "Il primo Europeo è stato un miracolo, qualificarsi davanti a Belgio e Serbia è stato miracoloso. Il secondo Europeo abbiamo perso la semifinale con la Spagna, con i più forti. Ci sono sempre 5-6 squadre che possono vincere. Il fallimento vero è quando fai 0 punti e nessuno va in nazionale maggiore".

Ed ora cosa farà Gigi Di Biagio? "Sono sul mercato. Club di Serie A e Serie B mi hanno cercato ma per rispetto della Federazione ho sempre detto di no. Grazie alla crescita di questi anni mi sento pronto per nuove sfide. Avrei lasciato comunque. Non mi sentivo più stimolato al 99,9%: avrei lasciato forse uno spiraglio per fare i Giochi".

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