Bonucci si presenta in conferenza stampa alla vigilia dell'amichevole con gli Usa e torna su quanto avvenuto sabato a San Siro, quando molti dei 73mila presenti lo hanno fischiato provocando la sua reazione stizzita nel post partita: "Potevo evitarlo, ma sono rimasto infastidito. Quando si gioca con la maglia della nazionale gli interessi e le questioni dei club vanno messe da parte, è come se non aiutassi un compagno solo perché gioca con un club diverso dal mio".
Bonucci sottolinea la vicinanza manifestata da diverse persone negli ultimi giorni: "Non mi sono mai fatto trasportare da certe cose, non è stato però bello riceverli mentre stai difendendo la maglia della tua nazionale. Adesso voltiamo pagina, ringrazio coloro che mi hanno applaudito e tifato. Dal ct, alla federazione, fino al ct del ciclismo Davide Cassani e tanti altri uomini di sport che hanno trasmesso vicinanza e affetto. Mi sono trovato ad affrontare fischi vestendo la maglia di Juve e Milan, li ho sempre accettati e a volte anche condivisi, il tifoso vive la propria fede come meglio crede. Venire allo stadio e fischiare fa parte del calcio italiano e della nostra cultura, non sono mai andato contro".
L'ex capitano del Milan si concentra poi sul nuovo corso avviato da Mancini, evidenziando che "siamo a buon punto, abbiamo dimostrato di potercela giocare contro la nazionale campione d'Europa e contro la Polonia, un'altra nazionale in crescita e con grandi individualità. Stiamo facendo un percorso che ci porterà sicuramente a essere una squadra più forte e migliore, però credo si siano visti importanti passi avanti soprattutto nelle ultime due partite".
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