PAROLA DI COACH

Xavi Pascual: "Pangos, Olimpia, Virtus: ecco cosa penso"

In una lunga intervista concessa ad Area 52 il coach dello Zenit San Pietroburgo ha parlato del suo ex pupillo che all'EA7 ha fallito. Ma anche del suo futuro: in passato è stato accostato proprio a Milano

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Xavi Pascual: "Pangos, Olimpia, Virtus: ecco cosa penso" - foto 1
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Xavi Pascual è stato un enfant prodige della pallacanestro europea. A soli 36 anni diventa capo allenatore del Barcellona con cui vince 12 trofei in 8 stagioni. Il più luccicante, l'Eurolega del 2010. Dal blaugrana cambia verso il green del Panathinaikos: 2 stagioni e 2 campionati vinti, oltre a una Coppa di Grecia. 

Dal 2020 l'allenatore spagnolo siede sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo. Qualche anno fa, prima dell'esclusione delle squadre russe dall'Eurolega, la sua squadra sfiorò le Final Four dopo un'incredibile serie playoff contro Barcellona persa solo a gara-5. Era lo Zenit di un certo Kevin Pangos, capace di incantare pubblico e addetti ai lavori a suon di prestazioni strepitose. Lo stesso Pangos che non è però riuscito a ripetersi in Italia con la maglia dell'Olimpia Milano. Di questo e di molto altro ha parlato Xavi Pascual ad Area 52, il format su Eurolega ed Eurocup curato da Andrea Solaini con Alberto Marzagalia e Marco Pagliariccio.

"Pangos? Penso che non tutti i giocatori siano fatti per giocare in qualsiasi squadra, un po' come per gli allenatori. Alcuni giocatori rendono al massimo se si sentono al centro del progetto tecnico. Non sto dicendo che a Milano, o attualmente a Valencia, sia andata così. Sicuramente non è riuscito a trovare il suo ritmo per gli infortuni che ha avuto. Kevin per me deve essere un giocatore chiave all’interno della squadra, non può essere il backup della point-guard. E’ un giocatore che deve sentire la fiducia del suo coach per rendere al meglio". 

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Non è Pangos la causa principale della deludente stagione europea dell'EA7, secondo coach Pascual. "Il grande problema della stagione di Milano sono stati gli infortuni, una serie incredibile di infortuni. Ha perso a lungo quello che probabilmente è il miglior giocatore d’Europa, Mirotic. E poi non ha mai avuto Billy Baron, ha avuto problemi anche Shields. Questo non ti permette di lavorare e migliorare come gruppo. Faccio un esempio. Quando hai tanti infortuni e devi vincere una partita cerchi in tutti i modi di trovare il modo di farlo. Magari ci riesci, ma questo non ti migliora come gruppo. Se invece hai tutto il roster a disposizione puoi crescere, anche perdendo le partite". 

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Solo parole al miele invece per la Virtus Bologna e in particolar modo per il suo allenatore: "Luca Banchi sta facendo un lavoro eccellente. Il più grande impatto di un allenatore negli ultimi anni in Eurolega, senza nulla togliere a quanto di buono aveva fatto in precedenza Scariolo. E’ una squadra che ha l’impronta del suo allenatore".

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E sul suo futuro? Negli ultimi mesi è stato accostato a più panchine di Eurolega. Dall'Efes al Maccabi, per arrivare anche all'Olimpia Milano. "Il mio contratto con lo Zenit scade a fine stagione. Non sto pensando al futuro in questo momento, sono concentrato per vincere più trofei possibili con il mio club. Se arriveranno delle proposte ci penserò, altrimenti resterò a riposo. Il lavoro del coach è differente rispetto a quello del giocatore. Devi sentire che la proposta che ti arriva sia realmente quella che fa per te, che il posto dove andresti a lavorare sia quello giusto per sviluppare la tua idea di basket".

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