Cleveland non si ferma più: netto successo sui Kings, sesta vittoria di fila e sorpasso a Milwaukee. Sorridono le due formazioni di Los Angeles e Golden State, che batte i Nets
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La notte dell'Nba ci regala dei costanti confronti tra l'Est e l'Ovest, che premiano in particolar modo i Cleveland Cavaliers: Donovan Mitchell e compagni battono Sacramento (136-110), ottengono il sesto successo di fila e salgono al secondo posto nell'Eastern Conference. Sorridono i Lakers e i Clippers, che regolano rispettivamente Charlotte e Atlanta, mentre affondano i 76ers: brutto ko coi Mavericks. Vincono, infine, Golden State e i Pelicans.
CLEVELAND CAVALIERS-SACRAMENTO KINGS 136-110
Non si ferma più il cammino dei Cleveland Cavaliers, che grazie al sesto successo consecutivo (il 14° nelle ultime 15) scalano la classifica e si portano al secondo posto dell'Eastern Conference con un record di 32 vittorie e 16 sconfitte, scavalcando i Milwaukee Bucks. Questa volta la vittima designata dei Cavs, che vincono la nona gara consecutiva in casa e mettono a referto 23 triple portando sette giocatori in doppia cifra, sono i Sacramento Kings: gli ospiti scivolano sul -15 a metà gara, provano a reagire nel terzo quarto e vengono travolti con un ultimo periodo da 30-18, che sancisce il 136-110 finale. Donovan Mitchell e Max Strus, rispettivamente con 29 e 22 punti, sono i trascinatori di Cleveland: brillano anche Allen (19) e LeVert (17), così come un Evan Mobley da 11 punti e 14 rimbalzi. Ai Kings non bastano i 22 punti di Barnes, che precede Fox (19) e Monk (18), così come la 15a tripla doppia stagionale di Domantas Sabonis: 12 punti, 19 rimbalzi e 15 assist per il lituano, che non evita il ko dei suoi. Sacramento resta comunque quinta a Ovest (29-20).
PHILADELPHIA 76ERS-DALLAS MAVERICKS 102-118
I Sixers continuano a dimostrarsi estremamente fragili senza Joel Embiid, che ha deciso di operarsi per risolvere i suoi problemi al menisco e potrebbe anche rientrare prima della fine della stagione, anche se il suo obiettivo non dichiarato sono le Olimpiadi. Arriva infatti l'11a sconfitta su 15 senza l'Mvp della scorsa stagione, che matura dopo il +4 di metà gara: Dallas reagisce e, nonostante i suoi big non vivano la loro miglior serata, ribalta tutto con un ultimo quarto da 41-28 e vince 118-102 sul campo dei rivali. I Mavs ritrovano Kyrie Irving dopo sei gare d'assenza e quest'ultimo è decisivo, chiudendo da top-scorer della sfida con 23 punti e 8 assist: alle sue spalle i compagni Josh Green (20) e Doncic (19), che non vive la sua miglior serata e va a precedere Hardy (17) e il duo formato da Williams e Kleber (14). Sono sei i giocatori in doppia cifra per Dallas, che resta ottava a Ovest (27-23), mentre i Sixers vivono una serataccia: il migliore è Oubre con 19 punti, precedendo Harris (17) e un Maxey da 15 punti con 6/16 al tiro. Philadelphia trova solo 17 punti nel terzo quarto, subisce la sesta sconfitta nelle ultime dieci e resta quinta a Est (30-19).
ATLANTA HAWKS-LOS ANGELES CLIPPERS 144-149
Match ad altissimo punteggio ad Atlanta, che viene però sconfitta dai Clippers con un ultimo quarto da 47-43: Leonard e compagni piazzano lo scatto decisivo dopo una gara estremamente equilibrata e la spuntano con un sontuoso 149-144 in trasferta. Decisivo un gioco da quattro punti di James Harden, che chiuderà con 30 punti e un totale di 8 rimbalzi e 10 assist, per interrompere la serie di quattro successi consecutivi degli Hawks, anche se il top-scorer è un altro. Kawhi Leonard chiude infatti con 36 punti, in una serata che vede George (18) e il terzetto composto da Coffey, Powell e Westbrooke (13) andare a loro volta in doppia cifra. Quarto successo di fila, dunque, per i Clippers, che restano terzi a Ovest (34-15). Mantengono la decima posizione a Est (22-28) gli Atlanta Hawks, a cui non bastano i 27 punti di De'Andre Hunter e i 25 con 12 assist di Trae Young: arriva una bruciante sconfitta casalinga.
NEW ORLEANS PELICANS-TORONTO RAPTORS 138-100
New Orleans controlla il gioco nei primi due periodi, chiude sul +17 a metà gara e distrugge definitivamente le speranze dei Raptors con un terzo quarto da 38-21, che chiude ogni possibilità di rimonta degli ospiti e blinda il terzo successo di fila dei Pelicans, ora settimi a Ovest (29-21). La terza sconfitta consecutiva per Toronto matura in un'autentica serataccia dei canadesi, che sorridono solo per il massimo stagionale (22 punti) del rookie Gradey Dick: sottotono Barnes (17), ma peggio fanno Quickley (8) e Schroder, con quest'ultimo che resta a secco. I Raptors restano in 12a posizione a Est (17-33) e non possono farci nulla contro un Brandon Ingram dominante, che chiude con 41 punti e marchia a fuoco la partita con cinque triple di fila, che spengono ogni tipo di resistenza dei rivali. La stella dei Pelicans aggiunge a tutto questo 6 rimbalzi e 9 assist, non sbagliando nessun tiro in tre quarti di gioco e risultando l'indiscusso Mvp della sfida: alle sue spalle McCollum (20) e Williamson (16), che sono gli altri volti di una squadra che ne porta sei in doppia cifra.
CHARLOTTE HORNETS-LOS ANGELES LAKERS 118-124
La sesta serata in trasferta regala il quarto successo, il terzo di fila, ai Los Angeles Lakers: LeBron e compagni dominano nei primi due quarti contro gli Hornets (58-74), si portano sul +21 nel terzo e concedono ai rivali di rientrare nel finale. Charlotte si porta sul -4 e sbaglia la tripla del potenziale -1 con Mikal Bridges, ostacolato da Anthony Davis, venendo così ricacciata indietro fino al 124-118 conclusivo. I Lakers beneficiano di una grande prova di D'Angelo Russell, che chiude da top scorer con 28 punti precedendo LeBron James (26), ma il vero volto della vittoria è Anthony Davis: tripla doppia da 26 punti, 15 rimbalzi e 11 assist per lui, che si prende la scena e ovvia alla serataccia di Austin Reaves (9 punti). I Lakers restano noni a Ovest con uno score di 27-25, ma ottengono un successo prezioso e cancellano due super-prestazioni negli Hornets. Miles Bridges chiude infatto con 41 punti davanti a Brandon Miller, che strappa applausi anche a LeBron e diventa la prima matricola nella storia di Charlotte a chiudere due gare sopra i trenta punti: 16 di questi arrivano nel tentativo di rimonta nel finale. Le loro prove, sommate ai 15 punti di PJ Washington, non bastano per evitare l'ottavo ko di fila: Hornets sempre terzultimi a Est, con uno score di 10-39.
BROOKLYN NETS-GOLDEN STATE WARRIORS 98-109
Golden State parte piano, mettendo a segno solo 43 punti nei primi due quarti e tirando malissimo da tre (2/11), ma si scuote dopo il riposo di metà gara e ribalta i giochi. Un terzo quarto da 32-21 per i Warriors indirizza la sfida, che viene vinta anche grazie alla serataccia dei rivali: Golden State infatti fa pochisismo per vincerla, portandone solo tre in doppia cifra e tirando al 4/22 dalla lunga distanza. L'unico a segnare da tre, con una statistica da 4/11, è infatti Steph Curry: quest'ultimo è il trascinatore con 29 punti, precedendo i 28 punti con 10 rimbalzi di Kuminga e la doppia doppia di Podziemski da 15 punti e 11 rimbalzi. La vittoria di Golden State, che resta in 12a posizione a Ovest (22-25), arriva nonostante la serataccia da soli otto punti di Klay Thompson. Non fanno meglio i Nets, che faticano a imporsi: il migliore è Cam Thomas con 18 punti, precedendo O'Neale e Claxton a quota 15, con Mikal Bridges fermo a 13 punti. Per Brooklyn resta così l'11a piazza a Est, con uno score di 20 vittorie e 29 ko.