Nba: Thunder e Clippers, rimonte show con Westbrook e Gallinari

La stella di Oklahoma City raggiunge il record di Chamberlain, bene l'azzurro a Boston

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Nottata di grandi rimonte in Nba, con due nomi che brillano sopra ogni altro: sono quelli di Russell Westbrook e Danilo Gallinari. La stella degli Oklahoma City Thunder guida i suoi nel 117-112 di Houston (che si era ritrovata sul +26) e centra la nona tripla doppia consecutiva, l'azzurro con 19 punti e 10 rimbalzi trascina i Los Angeles Clippers a Boston: in vantaggio di 28, i Celtics perdono 123-112. Utah affonda gli Spurs di Belinelli (125-105).

HOUSTON ROCKETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 112-117
I Thunder battono Houston dopo una rimonta incredibile e si godono un Russell Westbrook da record e definitivamente al livello dei più grandi di ogni tempo: per lui arriva infatti la nona tripla doppia consecutiva, un risultato personale che solo Wilt Chamberlain era stato in grado di ottenere prima di lui. A referto per Westbrook vanno 21 punti, 11 assist e 12 rimbalzi, utili per rimontare il +26 dei texani superati definitivamente a 27 secondi dalla sirena. Fondamentale però è anche l'apporto di Paul George, già in formato All-Star Game: i punti per lui sono infatti 45, appena quattro meno del suo massimo storico. A Houston non basta invece la solita sontuosa prestazione di James Harden, che per la ventinovesima partita di fila supera quota 30 punti (per la precisione sono 42, con Chris Paul che si ferma a 18).

UTAH JAZZ-SAN ANTONIO SPURS 125-105
Gli Spurs incappano nella quarta sconfitta consecutiva e cedono agli Utah Jazz, per i quali risulta già decisiva l'accelerazione del secondo quarto, concluso con un parziale di 39-24. Ottima in generale la prova offensiva della squadra di Salt Lake City, con quattro giocatori a superare quota 15 punti (Donovan Mitchell 23, Rudy Gobert 21, Royce O'Neale 17 e Ricky Rubio 16) e una percentuale dal campo del 52,2 per cento. I texani si affidano a DeMar DeRozan che mette a referto 23 punti, 11 arrivano da Marco Belinelli. Ma questo non può bastare per San Antonio, sempre più in difficoltà: lo dimostra il terrificante 22-2 subito nel secondo periodo. Gli Spurs sono nel pieno del loro abituale "rodeo trip", un lungo periodo di partite solo in trasferta (ce ne saranno ancora quattro). E forse quest'anno non poteva capitare in un momento peggiore.

BOSTON CELTICS-LOS ANGELES CLIPPERS 112-123
Danilo Gallinari dà spettacolo al TD Garden e regala ai Clippers una vittoria sudata e insperata, grazie a un ruolino personale da 19 punti e 10 rimbalzi. E dire che i Celtics avevano iniziato la partita come meglio non sarebbe stato possibile: con un vantaggio di addirittura 23 punti dopo il primo quarto, con tanto di parziale di 15-0, e un divario che raggiunge anche i 28 punti. Già il terzo periodo fa registrare il 28-12 dei Clippers, che impattano sul 100-100 proprio con Gallinari. Per Boston prosegue l'incantesimo losangelino, a pochi giorni da un'altra bruciante sconfitta contro gli eterni rivali dei Lakers. Decisivi per i Clippers, oltre a Gallinari, anche Montrezl Harrell (21 punti) e un ottimo Landry Shamet (17 punti dalla panchina), ai Celtics alla fine non bastano i 19 di Gordon Hayward e i 16 di Jayson Tatum e Terry Rozier.

MILWAUKEE BUCKS-ORLANDO MAGIC 83-103

Giannis Antetekounmpo è costretto a restare in panchina e i Bucks incappano nella sconfitta più rotonda della loro stagione: mai in questa regular season avevano segnati la miseria di 83 punti. Il top scorer si rivela dunque Eric Bledsoe, che si ferma a 19 punti e 11 rimbalzi, con la sua squadra che si rende drammaticamente conto di quanto sia dipendente dal suo fuoriclasse greco. A Orlando sono sufficienti i 17 punti di Jonathan Isaac, i 15 con 17 rimbalzi di Nikola Vucevic e i 14 di Aaron Gordon.

NEW YORK KNICKS-TORONTO RAPTORS 99-104

Finisce con una vittoria il debutto con i colori di Toronto per Marc Gasol, alla prima in NBA non con i Grizzlies. New York cade infatti per la sedicesima volta consecutiva (eguagliando lo storico record negativo della franchigia) con i primi 7 punti e 6 rimbalzi dello spagnolo. Senz'altro più decisivo, almeno per il momento, Kyle Lowry con i suoi 22 punti o Serge Ibaka che ne fa registrare 15, conditi da 13 rimbalzi.

INDIANA PACERS-CLEVELAND CAVALIERS 105-90
Il periodo più duro per i Pacers sembra finalmente alle spalle. Indiana sembra infatti aver ritrovato un proprio equilibrio dopo aver perso per infortunio Victor Oladipo e la quinta vittoria di fila lo testimonia meglio di qualsiasi altro dato. E a strappare applausi questa volta non è un singolo, ma una prestazione corale in cui a diventare protagonisti sono in tanti: Bojan Bogdanovic che fa 23 punti, ma anche Darren Collison con i suoi 18, Myles Turner che dopo un avvio sprint chiude a quota 14 con 8 rimbalzi e Domantas Sabonis che ne fa 13 con 10 rimbalzi. Male i Cavs, che perdono da quattro partite di fila e nelle ultime 12 hanno raccolto 10 KO: il top scorer di squadra è Jordan Clarkson con 18 punti a referto.

CHICAGO BULLS-WASHINGTON WIZARDS 125-134
I Wizards accelerano nei primi due periodi e devono poi limitarsi a controllare i Bulls, nella grande notte di Bobby Portis: nel giorno del compleanno, alla prima da ex a Chicago, per lui arriva una prova da 10 punti e 12 rimbalzi. Washington vola anche grazie a Beal (ben 31 punti), Parker e Randle (20), mentre i padroni di casa accennano la rimonta dopo l'intervallo lungo. I 17 punti con 15 tiri di Otto Porter e i 26 di Zach LaVine, però, non sono sufficienti.

MEMPHIS GRIZZLIES-NEW ORLEANS PELICANS 99-90

Non c'è più Gasol, e così il Tennessee scopre un nuovo eroe Made in Europe: si tratta del francese Jakim Noah, che contro i Pelicans dà vita a 30 minuti sontuosi con tanto di 19 punti e 14 rimbalzi a referto. Per lui è il massimo stagionale e basta per indirizzare una partita in cui Julius Randle trova 21 punti per New Orleans, che ora vede anche i Grizzlies accorciare in una classifica in cui solo Phoenix ha fatto peggio delle due rivali odierne al FedEx Forum. Delusione Davis: per lui solo 14 punti, con appena otto tiri dal campo.

ATLANTA HAWKS-CHARLOTTE HORNETS 120-127

Charlotte si mette alle spalle l'incantesimo Tony Parker e per la prima volta riesce a vincere una partita senza il fuoriclasse francese dopo un devastante record di 0-8. Gli Hornets devono ringraziare Kemba Walker, che trova ben 9 triple a segno e dà vita a una prestazione da 37 punti. Sono però in giornata anche Marvin Williams (27 punti) e Jeremy Lamb (24). Brutta prestazione sul parquet amico della State Farm Arena per gli Hawks, sotto per l'intera durata del match e a cui non basta un parziale di 34-23 nel quarto periodo, né la prova da 21 punti di John Collins. 

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