NBA

Nba: successi per Lakers e Clippers, il solito Antetokounmpo trascina i Bucks

LeBron vince a New Orleans il duello contro uno Zion Williamson da record, bene anche l'altra squadra di L.A. grazie a Leonard, Mavericks in festa pur senza Doncic

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Con una tripla doppia LeBron James trascina al successo i Lakers a New Orleans, nonostante Zion Williamson firmi il suo massimo in carriera. I Clippers hanno la meglio contro dei Sixers molto rimaneggiati. I Bucks, guidati sempre da Antetokounmpo, festeggiano anche a Charlotte, ottenendo la sesta vittoria consecutiva e continuando a guidare saldamente a Est; i Mavericks passano a Minneapolis nonostante l’assenza di Doncic. Toronto ko a Denver.

NEW ORLEANS PELICANS-LOS ANGELES LAKERS 114-122
LeBron James e Zion Williamson danno spettacolo allo Smoothie King Center. Ad avere la meglio nello scontro diretto è il primo, capace di regalare la vittoria ai Lakers nonostante l’assenza di Anthony Davis (tenuto a riposo con un ginocchio dolorante dopo aver giocato a Memphis la sera prima). Decisiva la maggiore esperienza dei gialloviola, capaci di chiudere il match dopo la tripla del +4 di Kyle Kuzma (20 punti). Per King James parlano i numeri: 34 punti, 12 rimbalzi e 13 assist, l’ennesima tripla della sua eccellente stagione e la leadership necessaria per chiudere la partita ed evitare il secondo ko consecutivo. Williamson firma il suo massimo in carriera toccando quota 35 punti (di cui 17 nel solo primo quarto contro i 19 di James); ancora produttiva la prestazione di Nicolò Melli, autore di 10 punti in uscita dalla panchina pur tirando 2/8 dal campo e 1/7 dalla lunga distanza (in compenso 5/6 ai liberi).

LOS ANGELES CLIPPERS-PHILADELPHIA 76ERS 136-130
Quarto successo di fila per i Clippers, che battono in casa i rimaneggiati Sixers (senza Embiid e Simmons e che perdono Josh Richardson causa infortunio nel primo tempo) al termine di un match combattuto. Tobias Harris, ex di giornata, guida Philadelphia nel primo quarto (39-34), ma dal secondo periodo la musica cambia e i padroni di casa vanno avanti di 12 lunghezze prima dell’ultimo quarto. I Clippers gestiscono bene il vantaggio e, senza mai rischiare, trovano la vittoria. Alla sirena finale sono quattro i giocatori oltre quota 22 per la squadra di L.A. (guidati dai 30 punti di Kawhi Leonard), mentre ai Sixers non basta uno Shake Milton scatenato da 39 punti, nuovo massimo in carriera.

CHARLOTTE HORNETS-MILWAUKEE BUCKS 85-93
Alla Spectrum Arena arriva la sesta vittoria consecutiva per Milwaukee (sempre più in vetta a Est) che piega Charlotte grazie al solito impressionante Giannis Antetokounmpo: 41 punti, 20 rimbalzi e 6 assist in 35 minuti per il cestista greco di origini nigeriane, che segna in quasi ogni modo immaginabile: su pick-and-roll, schiacciate veloci, layup e dalla linea dei liberi. Gli Hornets combattono, andando avanti anche di 4 punti nel secondo periodo dopo avere subito il massimo vantaggio del +10 dei Bucks che, pur senza Middleton, piazzano un decisivo parziale di 6-0 nel finale; il canestro di Rozier arriva nell’ultimo minuto del match, ma ormai è troppo tardi.

DENVER NUGGETS-TORONTO RAPTORS 133-118
Risposta importante dei Denver Nuggets, che dopo aver perso malamente in casa dei Clippers tornano tra le mura amiche del Pepsi Center e rifilano 15 punti ai campioni in carica dei Toronto Raptors. Merito di una mira infallibile nel primo tempo, segnando le prime nove triple tentate di cui 5 da parte di Jamal Murray, autore di 17 dei suoi 22 punti nel solo primo quarto. Nikola Jokic non è da meno con i suoi 23 punti, 18 rimbalzi e 11 assist per guidare i suoi con la dodicesima tripla doppia stagionale. Ai Raptors (al loro terzo ko consecutivo) non serve il massimo in carriera da 32 punti con 12/16 al tiro di OG Anunoby, seguito dai 24 di Norman Powell, i 17 di Kyle Lowry.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-DALLAS MAVERICKS 91-111
Con un Kristaps Porzingis in grande forma (38 punti, 13 rimbalzi, 4 assist) i Mavericks s’impongono a Minneapolis e si riprendono dopo il ko di Miami di sabato scorso. Dallas riesce così a sopperire all’assenza di Luka Doncic, che non scende in campo al Target Center perché fermato da un pollice rotto. Alla fine, però, questo non si rileverà tuttavia un gran problema: il primo tempo del cestista lettone e il tiro di Seth Curry consentono agli ospiti di andare all’intervallo lungo con un confortevole vantaggio (44-63). All’inizio della ripresa un altro break porta i texani a +26; poi una tranquilla gestione fino alla sirena.

SACRAMENTO KINGS-DETROIT PISTONS 106-100
I Sacramento Kings restano vivi nella corsa per l’ottavo posto a Ovest. Alla squadra di coach Luke Walton è necessaria però una bella scarica di adrenalina per recuperare i 17 punti di svantaggio accumulati a inizio gara (18-1 di parziale), lasciando poi spazio a un De’Aaron Fox decisivo nella frazione finale con 11 dei suoi 23 punti. I Detroit Pistons si fermano dopo il primo quarto vinto 31-16: Christian Wood prova a fare le veci di Derrick Rose, che s’infortuna alla caviglia dopo appena 9 minuti di gioco, ma la sua ennesima doppia doppia da 20 punti e 12 rimbalzi non basta, perché gli ospiti vanno sotto di 10 già nel terzo quarto.

GOLDEN STATE WARRIORS-WASHINGTON WIZARD 110-124
I Wizards tornano a vincere in casa di Golden State dopo sei anni grazie anche alle 8 triple per 29 punti di Davis Bertans in uscita dalla panchina. Beal invece firma la sua diciottesima partita consecutiva con almeno 25 punti a referto, segnandone 20 in meno di 9 minuti nel solo primo quarto e 27 all’intervallo, chiudendo poi con 34, 8 assist e 5 recuperi. Gli Warriors raccolgono l’ennesima sconfitta di questa stagione complicata. Nella serata che doveva vedere il rientro in campo di Steph Curry, i 27 punti di Andrew Wiggins e i 17 a testa di Eric Paschall, Mychal Mulder e Jordan Poole servono giusto a rendere la sconfitta meno amara.

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