NBA

Nba: squillo playoff per Philadelphia e Miami, Carmelo Anthony affossa New York

Sia i 76ers che gli Heat vincono solo nel finale le sudatissime sfide con Denver e Atlanta, Portland rifila il decimo ko consecutivo ai Knicks

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Vittorie importanti e sudatissime nella Eastern Conference di Nba per Philadelphia e Miami: i 76ers piegano l'ambiziosa Denver 97-92 (Joel Embiid decisivo negli ultimi secondi), gli Heat prevalgono su Atlanta all'overtime (135-121). Così entrambe continuano a inseguire Milwaukee e Boston in ottica playoff. Malissimo New York, al decimo ko di fila: Damian Lillard (31 punti) e il grande ex Carmelo Anthony (16) fanno vincere Portland 115-87.

PHILADELPHIA 76ERS-DENVER NUGGETS 97-92
Uno dei temi dominanti di questo inizio di stagione in Nba ha finora sempre riguardato i 76ers: Philadelphia magari non sarà una squadra imbattibile, si diceva, ma quando gioca sul parquet amico del Wells Fargo Center non cade mai. E questo dato trova un'ulteriore conferma dopo la sfida contro una formazione rognosa come i Nuggets, che prima della trasferta in Pennsylvania erano preceduti nella Western Conference solo da Dallas e le due losangeline. Ebbene, Denver vende carissima la pelle e cede a soli 15 secondi dalla sirena, quando Joel Embiid realizza i due tiri liberi che spezzano un equilibrio fino a quel momento assoluto (così come le speranze degli ospiti di regalarsi il primo blitz di chiunque in quel di Philly quest'anno). Embiid peraltro è decisivo non solo per la firma finale, ma per i 22 punti realizzati nell'intero arco della partita. Nemmeno troppi, se si guarda in casa Nuggets dove Will Barton arriva a quota 26. Ma Denver già nel corso del primo quarto perde Jamal Murray e continua a vivere una fase complicata del suo cammino: le ultime tre partite (tutte trasferte a Est) sono state perse e in generale i ko nelle ultime sei partite salgono a cinque. Meno male che a Ovest sono in tante a stare correndo con il freno a mano tirato...

MIAMI HEAT-ATLANTA HAWKS 135-121 OT
I Miami Heat si regalano la gioia della seconda vittoria consecutiva all'overtime nell'arco di due giorni e stroncano le speranze degli Hawks, che dopo un inizio di stagione da profondo rosso vanno vicini al terzo successo in una settimana. Peccato che gli ultimi 60 secondi della American Airlines Arena vanifichino tutto ciò che di buono gli ospiti avevano fatto nei precedenti 47 minuti. Miami riesce infatti a recuperare nell'ultimi giro di lancette qualcosa come 6 punti di distacco, culmine di un parziale da 24-4 che riapre sulla sirena una partita che sembrava già ampiamente chiusa. Le due triple di Duncan Robinson e Jimmy Butler valgono però il 117-117, preludio a un'overtime che gli Hawks è come se non giocassero. E alla fine i 21 punti del solito Trae Young e i 28 di De'Andre Hunter è come se non servissero. Anche perché in casa Heat (dove in 11 partite casalinghe sono arrivate solo vittorie) ci sono i 36 punti di Kendrick Nunn, i 34 di Duncan Robinson (con 10 triple a segno) e le due sontuose triple doppie di Jimmy Butler (20 punti, 10 assist e 18 rimbalzi) e Bam Adebayo (30 punti, 11 rimbalzi e 11 assist).

PORTLAND TRAIL BLAZERS-NEW YORK KNICKS 115-87
New York somiglia sempre più a una polveriera: e così, mentre coach Fizdale è stato cacciato, al suo posto è arrivato provvisoriamente Mike Miller e per guidare gli Knicks si è candidato nientemeno che Metta World Peace (ossia Ron Artest, uno dei più eccentrici ex che la franchigia newyorkese possa vantare). Nel frattempo c'era la lunga trasferta di Portland da affrontare, e con questi presupposti sembrava quasi inevitabile l'ennesima disfatta. Che infatti è arrivata, se possibile con numeri ancora più desolanti del solito: i Trail Blazers vincono infatti una partita mai realmente in discussione, tanto che già nel corso del primo quarto i punti di distacco diventano 10 sul 32-22 e man mano che la partita prosegue anche questa forbice si allarga sempre più (andando a superare anche quota 30). Solo Julius Randle con 15 punti e Mitchell Robinson, che parte dalla panchina e ne realizza 14, provano a lottare contro l'agonia di New York. Che peraltro è costretta a vedere dall'altra parte un rivitalizzato Carmelo Anthony, che non fa che ricordare gli ultimi barlumi di un'epoca magari non di trionfi, ma in cui quantomeno non c'erano da digerire dieci ko consecutivi o una serie di 4-20 da inizio stagione. Il grande ex si ferma a 16 punti, ma il migliore in casa Portland è Damian Lillard (31).

CHARLOTTE HORNETS-WASHINGTON WIZARDS 114-107
Se New York piange, come si suol dire, Washington non ride. Gli Wizards perdono infatti la terza di fila e sono sempre più lontani anche solo dall'ambizione di potersi giocare i playoff, ma se non altro contro Charlotte la sconfitta matura solo negli ultimi secondi e al termine di una lunga battaglia. Miles Bridges regala infatti agli Hornets l'ultimo decisivo vantaggio andando a segno dall'arco quando alla sirena mancano solo 7.7 secondi, culmine di una partita in cui i cambi in testa al match sono stati addirittura 20. Charlotte si gode anche i 29 punti di un ottimo Devonte Graham, mentre nella Capitale c'è da sottolineare la prova di un Davis Bertans in grado di arrivare a quota 32 (anche grazie a 8 triple a segno). Non male per una squadra che ha una necessità impellente di ripartire da qualcosa o da qualcuno, di fronte a un'altra ennesima stagione che sembra già ora dominata da una insopprimibile mediocrità generale.

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