BASKET NBA

Nba: notte amara per Belinelli e Gallinari, Doncic incanta a Portland

San Antonio e Oklahoma City cadono in casa, rispettivamente contro Atlanta e Miami. Dallas batte i Blazers con i 35 punti della sua stella

  • A
  • A
  • A

Giornata negativa per gli italiani in campo per la Nba, entrambi coinvolti in una sconfitta. Particolarmente dolorosa quella dei San Antonio Spurs, piegati in casa per 120-121 da Atlanta (alla decima vittoria in 42 partite) nonostante i 9 punti di Marco Belinelli. Ne fa invece 27 Danilo Gallinari, ma a vincere a Oklahoma City è Miami (108-115). A Portland splende la stella di Luka Doncic (35 punti e 8 triple) e Dallas vince 120-112.

SAN ANTONIO SPURS-ATLANTA HAWKS 120-121

Perdere in casa fa sempre male, specie se è in atto una quasi disperata rincorsa ai playoff, ancora di più se la sconfitta arriva di un solo punto e con la ciliegina sulla torta rappresentata dal fatto che l'avversaria è una delle squadre più perdenti dell'intera Nba. Eppure proprio questo è il destino di San Antonio, che all'AT&T Center cade clamorosamente contro Atlanta regalando al fanalino di coda della Eastern Conference la decima vittoria in ben 42 partite giocate fin qui nel corso della stagione. Gli Spurs si buttano via nel quarto periodo, quando riescono nell'impresa di farsi rimontare 14 punti da una squadra comunque in crescita, e che dopo quello di Phoenix raccoglie il secondo scalpo importante nel giro di tre giorni. A decidere è la tripla di Kevin Huerter a 6 secondi dalla fine, cui dall'altra parte risponde poi DeMar DeRozan che però colpisce solo il ferro. Per lui sono 25 i punti a segno, accompagnati da 9 rimbalzi e 9 assist, mentre Marco Belinelli ha provato a contribuire nei 17 minuti trascorsi in campo con 9 punti all'attivo. Niente da fare però contro un Trae Young finalmente non solo incisivo ma anche decisivo con i suoi 31 punti (12 nella formidabile quarta frazione che fa sorridere i ragazzi della Georgia).

OKLAHOMA CITY THUNDER-MIAMI HEAT 108-115

Il messaggio è chiaro e andrà recepito da tutti: se una macchina da vittorie in casa come Miami inizia a non avere problemi nemmeno in trasferta, allora la Nba rischia di aver trovato una seria candidata a far male a tutti fino alla fine. Gli Heat vincono anche a Oklahoma City e portano sull'11-11 il proprio record lontano dalla Florida e lo fanno azzannando i Thunder, di fatto mai vicini a fare loro una partita che avrebbe invece permesso di puntare a una posizione ancora migliore in un quadro playoff che sembra comunque impossibile da perdere per Chris Paul e compagni. Il giocatore più rappresentativo di OKC è peraltro uno dei principali colpevoli del ko, avendo messo a referto solo 14 punti. Meglio di lui Shai Gilgeous-Alexander e Dennis Schröder (18), ma soprattutto Danilo Gallinari che invece ne realizza 27, buona parte dei quali grazie a ben sette triple a segno. Che però non si rivelano sufficienti per abbattere questa Miami che a Est si trova a inseguire qualcuno solo a causa della presenza di uno schiacciasassi come Milwaukee.

DALLAS MAVERICKS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 120-112

Continua la corsa dei Mavericks, che arrivano a quattro vittorie di fila battendo in casa anche Portland. E ancora una volta il grande protagonista è Luka Doncic, capace di risolvere una sfida non banale sia di squadre che personale. Portland sfodera infatti un Damian Lillard tirato a lucido, e che contribuisce alla trasferta texana con 34 punti (ma molto positivi sono anche Carmelo Anthony che arriva a 22 e Hassan Whiteside a 21 con 18 rimbalzi). Gli ospiti però mancano nel momento decisivo quando il quarto quarto volge al termine, e permettono così a Dallas di chiudere i conti grazie al formidabile sloveno: 35 punti, 8 rimbalzi e 7 assist per lui, ben otto triple a segno, ma soprattutto una prestazione da leader assoluto nell'infuocato finale, che ispira anche i compagni Tim Hardaway Jr (autore di 29 punti), Seth Curry (16) e Jalen Brunson (13). Nel frattempo i Mavs sono tranquillamente sesti in Wester Conference e possono sorridere in vista dei playoff.

MEMPHIS GRIZZLIES-CLEVELAND CAVALIERS 113-109

Non rappresentano più una sorpresa per nessuno i Grizzlies, che arrivano a sette vittorie di fila nella loro rincorsa ai playoff che ora li ha portati a sedersi in quell'ottavo posto che a Ovest fa gola a molti (San Antonio, Portland e Phoenix in particolare), ma che al momento sta prendendo un po' a sorpresa la strada del Tennessee. I sempre più derelitti Cavaliers hanno però la loro bella fetta di rimpianti, dato che nell'infuocato finale riescono nella missione di non far segnare nemmeno un punto a Memphis nei due minuti conclusivi. Ma la loro disperata rimonta dal -12 si arresta sul -4. Tutto nonostante Collin Sexton e i suoi 28 punti, ben di più rispetto ai 16 di Ja Morant (che pure ha scatenato il FedEx Forum con alcune giocate da talento puro). Importante la prova di Jonas Valanciunas al rimbalzo: la sua partita ne presenta all'attivo ben 18.

TORONTO RAPTORS-WASHINGTON WIZARDS 140-111

Washington non è certo l'avversario più tosto che si possa trovare sul cammino, ma i Raptors fanno ben più del loro dovere strapazzando la formazione capitolina e mandando un messaggio ben chiaro alle contendenti a un posto playoff in Eastern Conference, dove la classifica è piuttosto affollata. Finalmente i campioni possono schierare in campo un quintetto di altissimo livello (Siakam, Anunoby, Ibaka, Lowry e Gasol) e incantano con 22 triple a segno. Una diretta conseguenza sono i 28 punti di Norman Powell, i 23 di Terence Davis e i 20 di Marc Gasol, in una notte in cui i Raptors trovano il massimo stagionale di punti a referto. Dall'altra parte il miglior realizzatore è Troy Brown (22 punti), mentre il massimo di carriera e una doppia doppia arriva da Isaac Bonga (17 punti e 10 rimbalzi). Chiaro però che agli Wizards serve molto di più, e anche in fretta.

PHILADELPHIA 76ERS-CHICAGO BULLS 100-89

La corsa di Philadelphia riparte grazie a Furkan Korkmaz, che contro i Bulls trova la miglior partita della sua vita in Nba grazie a 24 punti e sei triple a segno che risolvono una partita non semplicissima per i Sixers. Solo il finale permette infatti ai padroni di casa di piegare la resistenza di Chicago, ancora una volta aggrappata a uno Zach LaVine tanto determinato quanto preciso a canestro (23 i punti per lui). Ma Phila si affida anche a Al Horford e Ben Simmons, che con 20 punti a testa mettono la firma su un successo capitale per restare agganciati al treno che porterà al terzo posto di Eastern Conference, al momento ancora di proprietà di quei Boston Celtics che non sembrano più quell'osso duro che fino a qualche settimana fa erano per tutti.

INDIANA PACERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 116-114

Chi si trova con una posizione di vantaggio su Philadelphia a Est è Indiana, la cui vittoria casalinga sui T'Wolves è se possibile ancora più pesante e sudata, dato che arriva con due soli punticini di vantaggio. A deciderla è Malcolm Brogdon a 18 secondi dalla fine, ma il tabellino racconta di un TJ Warren grande protagonista grazie ai suoi 28 punti (18 quelli di Jeremy Lamb). Minnesota riabbraccia invece il lungodegente Karl-Anthony Towns, che dopo i tanti problemi al ginocchio si regala 28 minuti in campo conditi da 27 punti a referto. Andrew Wiggins ne aggiunge 22, ma i ragazzi di Minneapolis mancano ancora l'appuntamento con la vittoria. E il quarto ko consecutivo vale il penultimo posto in Western Conference.
 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments