NBA

Nba: niente record per LeBron, Lakers ko. Sorridono Denver e Milwaukee

Solo 27 punti per King James, ora a 36 lunghezze dal primato di Kareem Abdul-Jabbar, e arriva la sconfitta contro i Pelicans. Giannis e Jokic trascinatori, vince anche Golden State

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Nba: niente record per LeBron, Lakers ko. Sorridono Denver e Milwaukee - foto 1
© Getty Images

 

L'atteso primato di punti di LeBron James è rimandato: i Lakers perdono contro i Pelicans, che venivano sconfitti da dieci partite, e la loro stella realizza 27 punti. Ora Kareem-Abdul Jabbar dista solo 36 lunghezze. Antetokounmpo (35 punti) trascina Milwaukee alla settima vittoria consecutiva, sorride anche Denver con la diciottesima tripla doppia di Jokic. Vittoria per Golden State contro Dallas, sempre ko senza Doncic (infortunato). 

DENVER NUGGETS-ATLANTA HAWKS 128-108
Prosegue la marcia di Denver, nella serata di relativo riposo di Nikola Jokic, che si prende solo otto tiri in tutto il match e realizza comunque la 18a tripla doppia stagionale: 14 punti, 18 rimbalzi e 10 assist per il serbo, ordinaria amministrazione. I Nuggets allungano nel secondo quarto e non vengono più ripresi, agganciando Boston col miglior record della lega (37-16) ed assistendo alla grande prestazione di Jamal Murray (41 punti). Nulla da fare per gli Hawks, che tentano un rientro nell'ultimo quarto, portandosi fino al -8 prima di essere definitivamente ricacciati indietro. Per Atlanta pesa l'assenza di Trae Young, nonostante i 28 punti di Dejounte Murray e i 20 di De'Andre Hunter. Arriva così una sconfitta che la lascia all'ottavo posto nella Western Conference, con 27 vittorie e 27 ko. 

MILWAUKEE BUCKS-MIAMI HEAT 123-115
Settima vittoria consecutiva per i Bucks, trascinati come di consueto da Giannis Antetokounmpo: sono 35 i punti per il greco, con 15 rimbalzi e 11 assist che valgono la terza tripla doppia stagionale. Lo supporta alla perfezione Khris Middleton, che dalla panchina trova 24 punti ed è decisivo nel terzo quarto: il canestro del sorpasso è suo e da lì la partita è in discesa per Milwaukee, che si avvicina ulteriormente ai Celtics con un ottimo record (36-17). Cade dunque Miami, che lotta con coraggio e onore nonostante un roster decisamente rimaneggiato e soli otto giocatori a disposizione: chiude con 32 punti Jimmy Butler e ne realizza 24 Herro, ma arriva la terza sconfitta nelle ultime quattro gare esterne. Gli Heat sono dunque sesti nella loro Conference con 29 vittorie e 25 ko. 

GOLDEN STATE WARRIORS-DALLAS MAVERICKS 119-113
La sfida tra i Warriors e i Mavericks va alla formazione di casa, che approfitta alla perfezione dell'assenza di Luka Doncic, ma perde a sua volta una stella: Seth Curry va ko dopo 26 minuti in campo, nei quali aveva realizzato 21 punt, e rischia un lungo stop. Dopo aver controllato per tutta la partita (+15 a metà gara), Golden State rischia così la rimonta e chiude con un risicato +6: il trascinatore è Draymond Green, che sfiora la tripla doppia con 17 punti, 9 rimbalzi e 9 assist. Decisamente poco brillanti i Mavs, sempre ko senza Doncic: da registrare i 25 punti di Dinwiddie e i 22 di Hardaway, ma la prestazione è da dimenticare sotto ogni punto di vista. 

NEW ORLEANS PELICANS-LOS ANGELES LAKERS 131-126
Non arriva l'atteso record di LeBron James, che realizza 27 punti nella sconfitta dei Lakers contro i Pelicans, rivitalizzati da Los Angeles dopo dieci sconfitte consecutive. Ora King James si trova dunque a soli 36 punti dal record assoluto di Kareem-Abdul Jabbar e dall'ingresso nella storia dell'Nba. Il miglior realizzatore in casa-Lakers è però Anthony Davis, con 34 punti e un ottimo 13/25 al tiro, a cui aggiunge 14 rimbalzi. Non basta per sconfiggere i redivivi Pelicans, che rimontano dal -11 di metà partita effettuando il sorpasso decisivo nell'ultimo quarto. Pesa la grande prestazione di Ingram, autore di 35 punti e ben assistito da Valanciunas (18) e McCollum (23). Quarta sconfitta nelle ultime sette per i Lakers, sempre 13mi a Ovest con 25 vittorie e 29 ko. I play-in non sono lontani, coi Pelicans decimi (27-27) e bravi a ricacciare indietro i rivali. 

NEW YORK KNICKS-LOS ANGELES CLIPPERS 128-134
Serve un tempo supplementare ai Clippers per conquistare una partita che sembrava già vinta: la formazione di Los Angeles sciupa infatti un ghiotto +17, facendosi rimontare e superare nell'ultimo tempo della partita. Serve il buzzer beater di Nicolas Batum per raddrizzare la serata e portare tutti ai supplementari, dove emerge la miglior qualità degli ospiti e arriva il 134-128 che vale la settima vittoria in nove gare. Il protagonista della partita e dell'overtime è Kawhi Leonard, che chiude con 35 punti e realizza otto liberi nei cinque minuti supplementari. Ottima prestazione anche per Paul George (30) e per il sesto uomo Norman Powell (24). Nei Knicks, degna di nota la prova di Jalen Brunson: 41 punti per lui e solo cinque errori al tiro, con un Julius Randle (28) a sua volta in palla. Era stato proprio lui a portare in vantaggio i Knicks nel finale, prima del pari e del ko che li mantiene settimi a Est (28-26). Clippers, invece, sempre quarti a Ovest (30-26). 

BROOKLYN NETS-WASHINGTON WIZARDS 125-123
I Brooklyn Nets sono scossi dalla vicenda legata a Kyrie Irving, che ha chiesto di essere scambiato entro fine mese e vorrebbe i Lakers, ma portano ugualmente a casa una vittoria preziosissima. Un successo che arriva con un'iconica rimonta dal -23, nel miglior comeback stagionale in Nba, e vale la quarta vittoria stagionale sui Wizards. Decisiva una ripresa da 70 punti per i Nets, trascinati da un protagonista inatteso: l'eroe è Cam Thomas, che firma ben 44 punti in 29 minuti dalla panchina, dando la scossa ai suoi. Bene anche Sumner (29), mentre ai Wizards non basta un superlativo Porzingis, che chiude con 38 punti e l'espulsione per il limite di falli. Proprio la sua assenza nei minuti conclusivi porta alla sconfitta di Washington, contro una Brooklyn falcidiata dalle assenze (out Irving, Durant, Simmons, Morris e Warren Curry). I Nets sono dunque quarti a Est (32-20), Wizards sempre undicesimi (24-28).

CHICAGO BULLS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 129-121
I Bulls non riescono a contenere uno straripante Damian Lillard, ma l'ottima prestazione delle loro stelle regala la vittoria a una Chicago che vive grandi difficoltà difensive. Il +7 del primo quarto si trasforma in un -11 al riposo per i Bulls, che poi rimontano e riescono a chiudere la sfida con una vittoria per 129-121. Pesa il 60% al tiro dei padroni di casa, con la super-prestazione dei Big Three: LaVine chiude con 36 punti, DeRozan e Vucevic rispondono con 27 e 23, col montenegrino in doppia doppia (11 rimbalzi). Senza Alex Caruso, Lillard colpisce con forza Chicago, ma si ferma a 40 punti e non riesce ad evitare la sconfitta dei suoi. Non basta neanche l'aiuto di Anfernee Simons per evitare la sconfitta, che lascia i Trail Blazers undicesimi a Ovest (26-27), mentre i Bulls sono noni nell'Eastern Conference (25-27). 

OKLAHOMA CITY THUNDER-HOUSTON ROCKETS 153-121
I Rockets subiscono l'ennesima sconfitta-record di una stagione da dimenticare, nella quale (quasi) tutto sembra andato storto. Houston si vede rifilare 153 punti da Oklahoma, che era stata sconfitta due giorni fa in Texas e ottiene una prestazione-monstre, nella quale realizza 85 punti nel secondo e terzo quarto. Nei Thunder, il trascinatore è senza dubbio Shai Gilgeous-Alexander, che realizza la bellezza di 42 punti: di questi, 20 arrivano solo nel primo quarto, che di fatto indirizza la sfida. Okc raggiunge anche un +42 a fine terzo quarto e gestisce la sfida in assoluta tranquillità, mantenendo la 12a posizione a Ovest (25-27). Ai Rockets, sempre ultimissimi (13-40), non bastano i 20 punti di Christopher e Washington, migliori realizzatori dalla panchina. 

DETROIT PISTONS-PHOENIX SUNS 100-116
Prestazione da dimenticare anche per i Detroit Pistons, che restano ultimissimi a Est con uno score sconfortante (14-40) e vengono travolti dai Suns per tutto l'arco della partita. Bastano due fiammate nel primo e terzo quarto per indirizzare una sfida senza storia, nella quale Detroit può giusto godersi i 23 punti di Bojan Bogdanovic e i 25 di Saddiq Bey. I Suns, di contro, risalgono costantemente la classifica con l'ottavo successo nelle ultime dieci gare e sono ora quinti a Ovest (29-26). Manca ancora Devin Booker e Chris Paul fatica a ingranare, così il trascinatore è DeAndre Ayton con 31 punti, ben supportato da Bridges (24). Arriva così un successo preziosissimo per Phoenix, che si porta a ridosso di Kings e Clippers, inseguendo il podio nel selvaggio West. 

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