Nba: LeBron piegato da Irving, i Lakers ancora ko. Continua il volo di Milwaukee

La sfida tra le due stelle termina alla pari (30 punti a testa), ma Boston rifila ai losangelini la quinta sconfitta di fila

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Sfida tra stelle allo Staples Center, dove i Los Angeles Lakers sfidano i Boston Celtics in una grande classica dell'Nba. A prevalere sono gli ospiti, guidati da un grande Kyrie Irving: la sfida con LeBron James si chiude alla pari (30 punti a testa), ma il punteggio (107-120) dice che per i californiani è il quinto ko consecutivo. Volano invece i Milwaukee Bucks, che con il 131-114 su Charlotte arrivano a 50 vittorie stagionali.

MILWAUKEE BUCKS-CHARLOTTE HORNETS 131-114
Non sembrano esserci più dubbi sul fatto che la migliore squadra dell'intera Regular Season quest'anno sarà proveniente dal Wisconsin. I Bucks centrano infatti l'incredibile quota di 50 vittorie (a fronte di sole 16 sconfitte) nel nome del solito Giannis Antetokounmpo, che contro Charlotte si inventa un'altra prova stellare, come i 26 punti e 13 rimbalzi di fine partita testimoniano. Sul parquet della squadra indirizzata al miglior record della Nba, gli Hornets provano non solo a giocarsela alla pari, ma di scappare: dopo un primo quarto in cui si portano anche sul +9, gli ospiti volano nel secondo e sognano l'impresa quando il tabellino riporta 34-48 (+14). Proprio a quel punto però si risvegliano Milwaukee, il suo formidabile greco e anche Brook Lopez, che alla fine chiuderà con 25 punti all'attivo. Per lui ne arrivano però ben 18 già nel terzo quarto, in cui i Bucks stroncano i sogni di Charlotte, mettono la freccia e spiccano il volo. Negli ultimi trent'anni è solo la seconda volta da queste parti che si vincono più di 50 partite in un anno (bisogna tornare al 2000-01 e ai tempi di Ray Allen). E a Milwaukee hanno capito che la festa potrebbe non essere finita qui.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-PHOENIX SUNS 127-120
Se volete andare lontani nei playoff, state attenti a Portland. Questo il segnale molto chiaro che arriva dal Moda Center, dove cadono i Suns. Che se è vero che ormai sono tagliati fuori da tutto, venivano comunque da un interessante filotto di tre vittorie consecutive. Ma i Blazers riescono a prevalere al termine di una partita addirittura dalle tre anime: la prima vissuta sul dominio dei padroni di casa, la seconda sulla pazzesca rimonta dei ragazzi provenienti dall'Arizona, la terza sulla vittoria che Portland riacciuffa con le unghie. Una vittoria che sembrava ormai persa, nonostante il chiarissimo +29 maturato sul 109-80, a inizio di quarto periodo. Devin Booker (23 punti) e DeAndre Ayton (21) erano però in grado di guidare Phoenix nel pazzesco parziale di 40-16, con i Blazers sopra di appena 5 punti a 10.5 secondi dal termine. Ma alla fine a prevalere è Portland, grazie a una maiuscola prova corale, in cui il top scorer è C.J. McCollum (26 punti) e il secondo viene dalla panchina (Seth Curry, che tocca quota 22). Fondamentale anche il solito Damian Lillard, che ne mette a referto 18.

LOS ANGELES LAKERS-BOSTON CELTICS 107-120

Lakers contro Celtics porta inevitabilmente con sé un forte profumo di anni '60 e '80. Ma senza scomodare Magic contro Bird, vedere in campo delle canotte viola e oro contro altre verdi e bianche non può che generare un tuffo al cuore per chiunque abbia mai amato il basket. E a onorare una delle rivalità più storiche e leggendarie della Nba ci pensano due pesi massimi di oggi come Kyrie Irving e LeBron James. Che di fatto si annullano a vicenda, ma con numeri degni delle stelle assolute che sono: 30 punti a testa. Peccato che per la franchigia losangelina non siano sufficienti per mettersi alle spalle un periodo tra i più neri della storia: contro Boston arriva infatti la quinta sconfitta consecutiva, che poi è anche la settima nelle ultimo otto partite. E con i Lakers ormai tagliati fuori dalla corsa ai playoff tocca al solo LeBron (alla peggior stagione dell'intera carriera) caricarsi sulle spalle una squadra priva delle giovani stelle Lonzo Ball e Brandon Ingram, ma non basta. Lo Staples Center vede i beniamini di casa sotto per l'intero secondo tempo e gli ospiti portare sei uomini in doppia cifra (oltre a Irving ci sono Smart, Morris, Hayward, Rozier e Horford). Forse la cosa migliore è sperare che questo 2019 termini il prima possibile.

NEW YORK KNICKS-SACRAMENTO KINGS 94-102
Sarà difficile, ma ancora non è impossibile. Quindi chissà. Sacramento rimane aggrappata al sogno playoff vincendo una cruciale partita al Madison Square Garden e sa di essere a tre partite e mezza da San Antonio ottava a ovest. Ma anche che non lascerà nulla di intentato. Continua invece ad essere una stagione da dimenticare per i Knicks, che riescono a perdere davanti al pubblico di casa anche in un pomeriggio iniziato bene, portandosi anche due volte sul +15 nel corso del primo quarto. A prevalere è però poi la maggiore voglia dei Kings, la cui stagione è tutt'altro che finita a differenza di quella degli avversari. E così i californiani si portano davanti nel finale di secondo quarto e provano ad accelerare. Non manca anche qualche minuto di black-out, in cui la paura di vincere fa rimontare New York (che nel finale si porta avanti sul 90-89). Ma alla fine si rivelano decisivi i 30 punti di De'Aaron Fox, il migliore dei suoi insieme a Buddy Hield (19). E dal discorso playoff il nome di Sacramento ancora non è uscito.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-WASHINGTON WIZARDS 135-130 (OT)

Serve anche l'overtime ai Timberwolves per avere ragione di Washington. Ma se al termine di una vera e propria maratona a sorridere a Minneapolis sono i padroni di casa, buona parte del merito è di un uomo solo: si tratta di Karl-Anthony Towns, autore di una prova da 40 punti (di cui 12 dall'arco) e 16 rimbalzi. Un dominio assoluto, con tanto di finale thrilling: negli ultimi secondi del match, infatti, Minnesota deve fare a meno del suo trascinatore, fermatosi per un problema al ginocchio tutto da valutare. Il testimone dell'uomo guida dei Wolves è passato quindi a Derrick Rose, di fatto autore del canestro della vittoria e alla fine autore di 29 punti. I Wizards come detto accarezzano a lungo il sogno di conquistare una vittoria scacciacrisi, ma alla fine devono tornarsene nel District of Columbia con la decima sconfitta nelle ultime 15 partite, nonostante Bradley Beal metta a segno 36 punti e Trevor Ariza arrivi a quota 27.

ATLANTA HAWKS-BROOKLYN NETS 112-114

Continua il buon ruolino di marcia per Brooklyn, che in terra di Georgia raccoglie la terza vittoria consecutiva e sarà certamente una forza di cui a Est dovranno tenere conto in vista dei prossimi playoff. I newyorkesi si portano a casa un successo importante al termine di una partita bella e vibrante, giocata punto su punto contro un'Atlanta ormai arresa all'evidenza che non ci sarà una Post Season, ma anche consapevole di avere un gruppo dalle grandi potenzialità e dai margini di crescita ancora tutti da scoprire. A partire da John Collins, che contro i Nets trova 33 punti e 20 rimbalzi, non solo il suo massimo in carriera, ma un 30+20 che da queste parti mancava da più di 25 anni (era stato Kevin Willis a riuscirci). Da applausi anche Trae Young, autore di una tripla doppia da rookie: 23 punti, 10 rimbalzi, 11 assist. E forse non poteva esserci sconfitta più dolce per gli Hawks, anche se a sorridere è ovviamente Brooklyn. Anche perché questi Spencer Dinwiddie (23 punti) e Jarrett Allen (20+12 rimbalzi) potranno certamente togliere grandi soddisfazioni nelle settimane a venire.

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