NBA

Nba, Harden non basta: Houston cade a Portland. Atlanta vince anche senza Gallinari

44 punti per ‘The Beard' dopo le polemiche, ma i Rockets perdono all'overtime. Young guida gli Hawks alla vittoria su Memphis, sorridono tra le altre Philadelphia e San Antonio

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Dieci le partite della notte Nba: spicca la vittoria di Portland (44 per McCollum) su Houston per 128-126 all’overtime: anche Harden ne fa 44, ma per ‘The Beard’ arriva una sconfitta che non placa le polemiche dei giorni scorsi. Nelle altre partite Atlanta batte Memphis 122-112 (36 per Young, assente Gallinari per un problema al piede), colpi esterni per Thunder, Cavs, Magic, Sixers, Pacers e Timberwolves. Toronto cade a San Antonio.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-HOUSTON ROCKETS 128-126 (overtime)
James Harden prova a scacciare le polemiche dei giorni scorsi sui comportamenti che hanno messo a rischio focolaio i Rockets (costringendo al rinvio il match d’esordio contro Oklahoma City), ma la prestazione da 44 punti e 17 assist di ‘The Beard’ non è sufficiente per avere la meglio su una Portland organizzata e desiderosa di rivincita dopo il ko alla prima partita contro Utah. Sono 44, infatti, anche i punti di C.J. McCollum (a referto, per lui, anche 11 rimbalzi), che uniti ai 32 di Damian Lillard bastano per battere i texani, anche se ci vuole un tempo supplementare per certificare il successo. Per entrambe le contendenti le prospettive stagionali restano in sospes: se per Houston bisogna attendere il roster al completo, per i Blazers c’è da capire se ci sia una via di mezzo tra quelli brutti visti contro i Jazz e quelli convincenti, al di là della vittoria, di questa notte.

MEMPHIS GRIZZLIES-ATLANTA HAWKS 112-122
È Trae Young a portare a casa la sfida tra giovani talenti con Ja Morant, in una partita che premia gli ambiziosi Hawks pur privi di Danilo Gallinari (ai box per un problema al piede, le sue condizioni restano da valutare ma non sembra impossibile un rientro in tempi brevi). Il secondo successo della franchigia della Georgia, dopo la vittoria all’esordio contro Chicago, arriva infatti anche grazie ai 36 punti di Young, top scorer della serata, benché non vada sottovalutato l’apporto di una panchina guidata dai 21 di Kevin Huerter, autore anche di un brillante 4/5 da tre punti. Dall’altra parte non bastano i 28 punti di Morant, un po’ impreciso dalla distanza (2/7): per Memphis è la seconda sconfitta in due partite.

CHARLOTTE HORNETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 107-109
Allo Spectrum Center di Charlotte va in scena una delle partite più intense della notte, con Shai Gilgeous-Alexander che si erge ad eroe assoluto della trasferta dei Thunder: è dell’ex Clippers, infatti, il canestro che decide la partita a 1.4 secondi dalla fine, frustrando il tentativo di rimonta degli uomini di coach James Borrego, cui non bastano i primi punti nella carriera Nba di LaMelo Ball (13 per la terza scelta del Draft 2020). Le speranze degli Hornets si spengono definitivamente sul tentativo fallito allo scadere da Terry Rozier: Okc fa quindi centro alla prima stagionale (dopo il rinvio dell’esordio previsto contro Houston), secondo ko in due partite per Charlotte.

DETROIT PISTONS-CLEVELAND CAVALIERS 119-128 (2 overtime)
Non saranno due squadre pronte per il salto di qualità (anzi…), ma Detroit e Cleveland restano due fiere rivali della Central Division e alla Little Caesars Arena si danno battaglia per ben 58 minuti effettivi prima che i Cavs possano festeggiare un’inattesa seconda vittoria in due partite: protagonista della serata è Collin Sexton, che con 32 punti è il top scorer di serata, ma c’è gloria anche per Kevin Love, che con 15 punti (3/8 da tre) e 9 rimbalzi diventa il nono giocatore nella storia della Lega a collezionare almeno 13mila punti, 7mila rimbalzi e mille triple. Dall’altra parte non bastano i 28 punti di Jerami Grant né i 26 di un Blake Griffin da 8 triple segnate (su 16 tentativi) per trovare la prima vittoria stagionale.

WASHINGTON WIZARDS-ORLANDO MAGIC 120-130
Se il buongiorno si vede dal mattino sarà una stagione tutt’altro che semplice per i rinnovati Washington Wizards, che nonostante l’innesto di Russell Westbrook e la vena realizzativa di Bradley Beal raccolgono la seconda sconfitta in altrettante partite. Il primo realizza una tripla doppia da 15 punti, 15 rimbalzi e 12 assist mentre il secondo mette a referto 39 punti, ma sono dall’altra parte i 25 punti di Terrence Ross e i 22 con 17 rimbalzi di Nikola Vucevic a lanciare la squadra della Florida verso il successo. Gli uomini di Steve Clifford confermano quindi le loro ambizioni dopo la sorprendente vittoria contro Miami all’esordio stagionale: a Est, insomma, bisognerà fare i conti anche con Orlando.

NEW YORK KNICKS-PHILADELPHIA 76ERS 89-109
Non certo un avversario probante per i Sixers, ma sono proprio queste le partite da vincere per dare fiducia e cementare un gruppo reduce da un’amara stagione: New York fa poco per evitare il secondo ko in altrettante partite: Julius Randle segna 25 punti e Alec Burks ne aggiunge 22, ma è troppo poco contro una squadra capace di mandare cinque uomini in doppia cifra, guidati dai 27 punti di Joel Embiid, che al suo tabellino aggiunge anche 10 rimbalzi. Da segnalare anche i 17 punti di Seth Curry, che dal campo fa 6/8 ed è uno dei protagonisti del successo degli ospiti.

CHICAGO BULLS-INDIANA PACERS 106-125
Non c’è partita allo United Center: grazie soprattutto alla tripla doppia di Domantas Sabonis (22 punti, 11 assist e 10 rimbalzi per il figlio di Arvydas) gli Indiana Pacers danno continuità al successo dell’esordio contro New York e, in attesa di confronti più probanti, confermano almeno di essere almeno al livello delle ultime stagioni. Oltre al lituano, bene anche T.J. Warren, che segna 22 punti, e Victor Oladipo, che ne firma 22. Poco da dire invece sui Bulls: due sconfitte in due partite per una franchigia che continua a vivere di ricordi, il cui roster sembra anche quest’anno tutt’altro che all’altezza della competizione.

UTAH JAZZ-MINNESOTA TIMBERWOLVES 111-116
Nonostante non siano nel novero dei favoriti di questa stagione, i T-Wolves di coach Ryan Saunders si candidano al ruolo di mina vagante della Western Conference con una vittoria che ribalta il pronostico iniziale, in casa dei Jazz. Il protagonista principale del successo è D’Angelo Russell, autore di 25 punti, ma i compagni non stanno certo a guardare: 18 i punti realizzati sia da Malik Beasley sia da Anthony Edwards, 16 (con 12 rimbalzi) quelli di Karl-Anthony Towns. Dall’altra parte non sono sufficienti i 23 punti di Jordan Clarkson (partito dalla panchina), né i 21 di Donovan Mitchell o i 20 di Mike Conley: la sconfitta ridimensiona immediatamente Utah dopo la vittoria in casa dei Blazers all’esordio.

SAN ANTONIO SPURS-TORONTO RAPTORS 119-114
La prima tripla doppia in carriera di Dejounte Murray è decisiva per il successo numero due, in altrettante partite, dei texani, che sfruttano al meglio anche la vena realizzativa di DeMar DeRozan (27 punti, 10/17 dal campo) e Patty Mills (5 triple a segno su 6 tentativi) per sconfiggere una Toronto che dopo i primi 96 minuti della stagione ha molti più dubbi che certezze. Non bastano, ai Raptors, ben sei uomini in doppia cifra sui nove schierati nel corso della serata da coach Nick Nurse: i 27 punti di Fred VanVleet e i 22 di Chris Boucher non evitano il ko in casa dei neroargento, bravi a piazzare la rimonta decisiva negli ultimi giri di lancette e a portare a casa un successo che fa morale, oltre che classifica.

SACRAMENTO KINGS-PHOENIX SUNS 106-103
Bella partita al Golden 1 Center, fra due squadre ambiziose che in questa stagione hanno come obiettivo principale soprattutto quello di affacciarsi nella lotta ai playoff dopo anni di delusioni. A vincere, alla fine, sono i californiani, guidati da un brillante De’Aaron Fox: sono 24 i punti della guardia cresciuta a Kentucky University, ma anche le doppie-doppie di Marvin Bagley III (13 punti, 11 rimbalzi) ed Harrison Barnes (11 punti, 11 rimbalzi) meritano menzione. Dall’altra parte Devin Booker firma 26 punti e Chris Paul ne aggiunge 22, ma Phoenix non riesce a dare continuità alla sorprendente vittoria all’esordio contro Dallas.

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