Nba, Lakers-LeBron out dai playoff

Il 'Barba' eguaglia il proprio massimo in carriera contro Belinelli e compagni, i gialloviola cadono con Brooklyn e dicono addio alla post season

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James Harden da impazzire in Nba. Il 'Barba' trascina gli Houston Rockets al successo contro San Antonio (111-105) con un'altra prestazione record: 61 punti e massimo in carriera eguagliato. Mancava solo la matematica certezza, ma ora è ufficiale: i Lakers di LeBron James sono fuori dai playoff. Fatale la sconfitta per 111-106 contro Brooklyn. Con i 27 punti di Danilo Gallinari, i Clippers piegano Cleveland 110-108 e salgono al sesto posto a Ovest.

HOUSTON ROCKETS-SAN ANTONIO SPURS 111-105
Benvenuti al James Harden show. Un'altra prestazione record, un'altra notte da impazzire per il 'Barba' ormai sempre più MVP di questa lega. Contro i San Antonio Spurs, una delle squadre più in forma di tutta la Nba, Harden esagera, mettendo a referto 61 punti ed eguagliando il proprio massimo in carriera nel 111-105 finale. Il numero 13 di Houston fa capire subito le proprie bellicose intenzioni, realizzando 27 punti nel solo primo quarto, con i padroni di casa che cercano subito di mettere la freccia. San Antonio, però, non si scompone e, a 6 minuti dalla sirena finale, è avanti di 6 lunghezze. Qui, Harden torna a dominare, realizzando 13 punti in fila, che scrivono la parola fine sul match. Oltre che sul 'Barba', coach Mike D'Antoni può fare affidamento anche sui 18 di Chris Paul e sui 12 di Eric Gordon. Per San Antonio, invece, il migliore marcatore è Bryn Forbes, autore di una prova da 20 punti totali. Sono 11 quelli di Marco Belinelli, che aggiunge anche 2 rimbalzi e 2 assist in poco più di 20 minuti sul parquet. Con questa vittoria Houston trova l'ottava W nelle ultime nove partite, la 13esima nelle ultime 15. La sconfitta, invece, condanna gli Spurs all'ottavo posto a Ovest. Nessuna preoccupazione per Gregg Popovich, visto che il margine dei texani su Sacramento resta di 6 partite.

LOS ANGELES LAKERS-BROOKLYN NETS 106-111
Ormai i tifosi dei Lakers si erano messi il cuore in pace da tempo, ma adesso è ufficiale: i gialloviola non faranno i playoff. Fatale la sconfitta casalinga subita contro i Brooklyn Nets: 111-106 il punteggio finale. E se per LA non si tratta di una novità, visto che i Lakers non parteciperanno alla post season per il sesto anno consecutivo, lo stesso non può dirsi per LeBron James, che non saltava l'appuntamento con i playoff dal lontano 2005. Ed è proprio il 'Re' a cercare di evitare l'inevitabile con una prestazione da 15 punti, 14 rimbalzi e 9 assist. Pesano sul giudizio di James, però, le pessime percentuali al tiro (8/25) e le 8 palle perse, compresa quella nel finale che sarebbe potuta valere il pareggio. A questo, si aggiunge il massimo in carriere di uno scatenato JaVale McGee da 33 punti e 20 rimbalzi, ma non basta. Sì, perché tra le fila dei Nets c'è un ex con il dente avvelenato. D'Angelo Russell, reduce dai 44 punti contro Sacramento, ne mette 21, conditi da 13 assist, che si aggiungono ai 26 di Joe Harris, compagno di LeBron ai tempi dei Cavs. Quinta sconfitta consecutiva per i Lakers (31-41), che restano all'undicesimo posto a Ovest, mentre per i Nets (38-36) arriva una vittoria importantissima, che permette di allungare sull'ottavo posto occupato dai Miami Heat.

CLEVELAND CAVALIERS-LOS ANGELES CLIPPERS 108-110
Del passo falso dei San Antonio Spurs contro Houston nel derby texano, ne approfittano i Los Angeles Clippers di Danilo Gallinari, che piegano Cleveland 110-108 e si portano al sesto posto nella Western Conference. Una vittoria da squadra matura per LA, che si trova subito a dover inseguire per la partenza a strappo dei padroni di casa: 40-25 dopo il primo quarto. Merito, come sempre più spesso sta accadendo in questa fase di stagione, di un Danilo Gallinari ormai sempre più leader della squadra. L'azzurro chiude con 27 punti, 11 dei quali arrivano proprio nei primi 12 minuti, consentendo alla truppa di Doc Rivers di resistere al tentativo di fuga di Clarkson e compagni. Il 'Gallo' è il migliore realizzatore dei Clippers, che trovano anche 16 punti da Shai Gilgeous-Alexander e il solito prezioso contributo dalla panchina: sono 15 i punti di Lou Williams e 14 quelli di Montrezl Harrell. Per i Cavaliers, il miglior marcatore è Kevin Love, che chiude con una prova da 22 punti. Sono 20, invece, i punti di Jordan Clarkson, che ha però sulla coscienza l'errore decisivo nel finale che avrebbe potuto regalare la vittoria a Cleveland, e 20 anche quelli di Collin Sexton, una delle poche note liete di una stagione da dimenticare alla svelta.

TORONTO RAPTORS-OKLAHOMA CITY THUNDER 109-116

Gli Oklahoma City Thunder danno un calcio alla crisi e provano a ripartire grazie alla bella e convincente vittoria sul campo dei Toronto Raptors: 116-109 il punteggio finale. Sul parquet della seconda forza della Eastern Conference, OKC gioca una partita da grande squadra, cogliendo il quarto successo nelle ultime 10 partite giocate. Coach Billy Donovan ritrova punti preziosi da Paul George, reduce da un infortunio alla spalla, che chiude con una prestazione da 28 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. A questa, si aggiungono l'ormai solita tripla doppia di Russell Westbrook (18 punti, 12 rimbalzi e 13 assist) e i 19 di Jerami Grant. Il vero fattore, però, è Dennis Schroder che, in uscita dalla panchina, fa la voce grossa nell'ultimo quarto, in cui realizza 12 dei suoi 26 punti finali. Dall'altra parte, a Toronto non basta la super prestazione di Kawhi Leonard, che chiude con 37 punti, 6 rimbalzi e 4 assist. Sulla partita dell'ex San Antonio Spurs, però, pesano le 8 palle perse. Più in generale, una gestione del pallone complessa per la squadra di coach Nick Nurse, che si trova alle prese con l'infortunio di Kyle Lowry. Per i canadesi, da sottolineare anche le prove di Pascal Siakam, che ne mette 25 (con 5 rimbalzi) e Danny Green, che ne aggiunge 19.

MILWAUKEE BUCKS-MIAMI HEAT 116-87

Una sconfitta pesantissima per i Miami Heat, piegati 116-87 dai Milwaukee Bucks. Un ko che rischia di complicare il cammino della franchigia della Florida verso i playoff, alla luce del contestuale successo di Orlando contro Memphis, che ha riportato i Magic a mezza partita di distanza. Match mai in discussione quello del Fiserv Forum, con gli ospiti che resistono solo un quarto, prima di cedere di schianto. Se nella prima frazione gli Heat trovano 32 punti, ne arrivano solo 55 nei tre quarti successivi. Milwaukee, invece, non rallenta mai, trascinata dal solito Antetokounmpo, che chiude con 27 punti, 8 rimbalzi e 7 assist. Per il greco anche qualche attimo di paura, quando, nel corso del secondo quarto, è costretto ad abbandonare il parquet in seguito a una brutta caduta. Per sua fortuna, e per quella di Milwaukee, niente di grave per il 'Greek Freak', tornato subito in campo. Ad assistere Giannis ci sono i 18 punti con 10 rimbalzi di Khris Middleton, più altri quattro uomini in doppia cifra. Notte da dimenticare alla svelta, invece, per Miami, che manda sei uomini in doppia cifra, ma nessuno di questi fa meglio dei 14 punti realizzati da Hassan Whiteside. Milwaukee (54-19) allunga in classifica su Toronto, confermandosi la miglior squadra della lega, mente Miami (35-37) resta momentaneamente all'ottavo posto a Est. O

RLANDO MAGIC-MEMPHIS GRIZZLIES 123-119 (OT)
Gli Orlando Magic non mollano i playoff. Contro Memphis arriva un'importante vittoria per 123-119, che permette alla squadra di Steve Clifford di restare a contatto con i Miami Heat per un finale di stagione che promette scintille. Un successo che arriva però soltanto all'overtime, dopo che la partita si era chiusa sul punteggio di 110 pari. Decisivo il prezioso contributo di Terrence Ross, che ne mette 31 uscendo dalla panchina, i cui punti si vanno ad aggiungere ai 27 di Evan Fournier e ai 25 del solito Nikola Vicevic. Dall'altra parte, Memphis crolla nel finale, dopo essere arrivata all'ultimo quarto di gioco con 14 punti di vantaggio. Il parziale negli ultimi 17 minuti parla da sé: 24-42. Il miglior realizzatore per i Grizzlies è Tyler Dorsey, che chiude con una prova da 29 punti e 9 rimbalzi, che non fa rimpiangere l'assenza di Mike Conley. Da sottolineare anche le prestazioni di Justin Holiday (22 punti) e, soprattutto, di Jonas Valanciunas, che ne mette 23 con la bellezza di 24 rimbalzi. Grazie a questo successo, Orlando si porta a solo mezza partita di ritardo dagli Heat, che dovranno difendere il proprio ottavo posto a Est. Sconfitta numero 43 in stagione regolare per Memphis, invece, che si trova in terzultima posizione a Ovest.

NEW YORK KNICKS-DENVER NUGGETS 93-111
Golden State chiama, Denver risponde. I Nuggets agganciano gli Warriors in vetta alla classifica della Western Conference grazie al comodo successo contro i New York Knicks: 111-93 il punteggio finale. Partita mai in discussione per la squadra di coach Mike Malone, che passa al Madison Square Garden senza dover inserire nemmeno la terza marcia. Dopo i primi 12 minuti, Jokic e compagni hanno già 16 lunghezze di vantaggio, con i padroni di casa che mettono a referto solo 19 punti, tirando con percentuali da incubo. Denver rallenta il ritmo e poi riaccelera nuovamente, giocando al gatto con il topo, facendo valere l'enorme differenza di potenziale tra le due squadre. Il migliore, ancora una volta, è Nikola Jokic, che gioca una partita perfetta, chiudendo con 21 punti e 17 rimbalzi in 28 minuti di permanenza sul parquet. A questi, si aggiungono i 18 punti di Jamal Murray e i 14 di Gary Harris. Per New York, invece, sono solo tre i giocatori in doppia cifra: il migliore è Emmanuel Mudiay, che ne mette 21, cui si aggiungono i 19 di Kevin Knox e i 16 (con 10 rimbalzi) di Mitchell Robinson. Grazie a questa vittoria, Denver si porta a 49 vittorie stagionali a fronte di 22 sconfitte, mentre i Knicks restano la peggior squadra della lega, con un terrificante record di 14 W e 59 L.

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